CHI EPURA NON SI DEPURA - TERREMOTO CINQUESTELLE: LA BASE CONTESTA GRILLO E CASALEGGIO PER LE ULTIME DUE ESPULSIONI E IL CENTRALISMO DEL MOVIMENTO: “NON VI REGGIAMO PIÙ”, “STIAMO FACENDO IL GIOCO DI RENZI E BERLUSCONI”


Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera

 

arrivano i giovani grillo e casaleggio e zucconi si arrende

Il giorno del dramma collettivo via web. L’anima, la base dei Cinque Stelle, torna — come già accaduto dopo il post contro Federico Pizzarotti — in massa sul blog: per contarsi, commentare, dar vita a una sorta di flusso di coscienza virtuale. Gli attivisti protestano, in larga parte, contro il sito. E osteggiano chi sostiene la linea dettata da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. La votazione su Massimo Artini e Paola Pinna spiazza i militanti. «Che amarezza, mi son sentito tradito...», commenta Raffaele Carbone. È la sintesi di un malessere diffuso. 


Qualcuno chiede tempo. «Difficile giudicare in poche ore....con una cosa che ti piomba dal nulla», dice Elena Mazzoni. Molti, moltissimi si schierano in difesa dei due dissidenti, chiedono un approfondimento, dibattono — in modo acceso — sui documenti pubblicati dai due deputati esposti alla graticola del voto.

 

«A occhio e croce (Pinna, ndr) si è tenuta più o meno il doppio di quanto stabilito», assicura Franco Red. Una fetta dell’elettorato Cinque Stelle è compatta con gli ortodossi. Per Floriana «gli infedeli non devono rimanere». «Due avidi in meno nel movimento per tanti cittadini un po’ più forti», commenta Giorgio Montagna. Ma quello che prevale è la rabbia e lo sconforto. 

GRILLO E CASALEGGIO AL CIRCO MASSIMO 2


«Autogol», «delusione» e molte parole dalle tinte oltremodo accese: tracima di tutto dalla Rete. Chi contesta, sbatte la porta. Come Sandro Devescovi: «Complimenti per la solita infamia targata Grillo — dice —. Adesso basta, io mi riprendo volentieri il mio voto. Ora potete andare tranquillamente a svanire nei meandri della già tormentata storia d’Italia». Il tono è quello di un commento, lapidario, «Beppe e Gianroberto nun ve regghe cchiù». Emerge anche la preoccupazione di chi vede svanire un modello politico in cui crede. Qualcuno avverte: «Stiamo facendo il gioco di Renzi e Berlusconi».

MASSIMO ARTINI

 

E ancora: «Complimenti a tutti, ci stiamo autodistruggendo». Il film della giornata scorre sui byte. Si nutre della Rete, che fagocita velocemente le frasi. Il contatore dei commenti sale a ritmo vorticoso, quasi duemila in pochissime ore, battendo record anche dei tempi d’oro, quando il Movimento veleggiava verso il boom delle Politiche o quando Grillo sfornava il primo V-Day, alba dei (futuri) meet-up. 

PAOLA PINNA


Quando arriva l’esito della votazione si ha l’idea della voragine che sta squarciando il mondo Cinque Stelle. A votare sui 500 mila registrati sul blog e sugli oltre 100 mila accreditati sono solo 27.818, che sanciscono un (quasi) plebiscito per le espulsioni (pari al 69,8%). Ma il dato non sfugge alla Rete: solo lo scorso febbraio, per decretare l’addio forzato di Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella, Lorenzo Battista e Luis Alberto Orellana, si contarono 43.368 elettori. 


I ventisettemila che ieri hanno fatto sentire la loro voce sono il 62% rispetto a febbraio, un 38% è diventato invisibile. Numeri, solo numeri ma che danno l’idea di uno scollamento, che comunque travalica le mura del blog. E invade anche i social network. Molti pungono («A me le dinamiche di epurazione all’interno del #m5s generano grosse risate e zero riflessioni», afferma Domenico Marcella). 

grillo e pizzarotti c b d ef bc ad c d


L’ombra di una frattura, a qualcuno, appare anche il preludio di un nuovo progetto: «Chi parla di scissione sappia che io, ex elettore #M5S, sono pronto a rivotare qualsiasi cosa nasca dal M5S senza Casaleggio. E come me tanti», commenta Piero Giovatti. I pentastellati critici usano contro Grillo e il blog le stesse armi che lo hanno aiutato a crescere, a esplodere.

 

Su Twitter impazzano hashtag coniati apposta:

#nerimarràsolo1,#grandefratello,#BeppeQuestaVoltaNonCiSto... L’amarezza della base qui si mescola all’ironia. «Scissione nel Pd scissione nel centrodestra ed ora scissione anche nel #m5s è questa l’Italia che #riparte», scrive Angelo Sica. Qualcuno, anche tra chi sostiene i pentastellati, prova a riderci sopra. A scacciare lo spettro di una divisione con una battuta, più o meno salace. I sorrisi non cancellano la delusione, ma resta la speranza che domani sia davvero un altro giorno. Per cambiare orizzonti .