CHI S’È MAGNATO IL TESORETTO PER I ROM? - A NAPOLI SPUNTA L'INCHIESTA SUL MANCATO UTILIZZO DI SETTE MILIONI DI EURO STANZIATI DALL'UNIONE EUROPEA PER AIUTARE I NOMADI IN PERIFERIA - SONO FINITI SU CONTI CORRENTI DORMIENTI?


Leandro Del Gaudio per “Il Mattino

 

PROCURA DI NAPOLI

Una delega alla Guardia di Finanza, per ricostruire l'iter amministrativo legato alla gestione dei finanziamenti europei destinati all'emergenza rom. Soldi disponibili almeno dal 2003, mai utilizzati, secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla Procura di Napoli, che sta passando al setaccio tutti gli aspetti legati a una emergenza che a Napoli va avanti da decenni. 

 

La storia è per molti versi nota: almeno dal 2003, la Comunità europea ha reso disponibili sette milioni e duecentomila euro per dare inizio a un progetto di integrazione di una parte della comunità rom presente a Napoli, specie nella sua periferia. Soldi mai sbloccati, mai cantierati, causa la mancanza di un progetto utile. Inevitabili alcune domande: perché? Insomma: perché, nonostante i ripetuti allarmi (specie per le condizioni igienico-sanitarie delle baraccopoli), nessuno ha pensato di attingere a un fondo disponibile? Si scava, dunque.

PALAZZO SAN GIACOMO - SEDE DEL COMUNE DI NAPOLI

 

È così che la Procura di Napoli ha deciso di delegare un accertamento alla Finanza, nel tentativo di mettere a fuoco la storia dei finanziamenti mai utilizzati. Sono rimasti su un conto corrente o sono stati distratti per altre attività amministrative? Sono stati messi a frutto?

 

E a chi sono finiti gli interessi del capitale riposto nelle casse degli enti locali? Inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, al lavoro i pm Cannavale e De Renzi, si va dal terreno (le condizioni delle baraccopoli napoletane) ai Palazzi, dalle emergenze sanitarie alla gestione finanziaria dei soldi a disposizione. In questi giorni, la Procura di Giovanni Colangelo ha delegato interventi di carabinieri e agenti della polizia municipale in via Cupa Perillo, sulla scorta delle condizioni di degrado in cui vivono centinaia di persone.

ZINGARI ROM

 

Non sono passate inosservate denunce e segnalazioni di esponenti della società civile locale sui rischi di malattie per gli esponenti della comunità rom, ma anche per gli altri residenti. Uno scenario con tante facce, come la denuncia di una Asl di Secondigliano, a proposito dei roghi quotidiani che avvengono nei pressi di Cupa Perillo, appiccati per isolare il rame dalla plastica e ottenere materiale grezzo da rivendere al mercato nero. Roghi che provocano esalazioni che raggiungono anche una scuola elementare non lontano dalla baraccopoli napoletana.

 

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