UN CIRINO ACCESO SUL CULO DI RENZI: “MENTRE TOGLIAMO POTERI ALLE REGIONI, DISTRUGGIAMO IL SENATO SCOPIAZZANDO QUELLO TEDESCO. UNA RIFORMA AUTORITARIA”

Pomicino si annovera felicemente tra i “gufi” che si oppongono alla pessima riforma del Senato e all’Italicum, una legge “che neanche il fascismo osò partorire negli anni più bui” - “I modernisti d’accatto che ritengono di essere tali perché distruggono il passato senza migliorarlo stanno creando un sistema autoritario”...

Condividi questo articolo


paolo cirino pomicino paolo cirino pomicino

Paolo Cirino Pomicino per “il Foglio

 

In questa settimana molti uomini e donne bruceranno la propria storia politica e culturale. Ci riferiamo a quanti hanno dietro le spalle anni di pensiero politico e di impegno culturale e che si apprestano a votare quella riforma del Senato che non può essere aggettivata senza scivolare nella volgarità.

 

Sostituire il Senato della Repubblica con 80 consiglieri regionali e 15 sindaci o giù di lì significa abolire il Senato nella maniera più vergognosa possibile, perché si mette una istituzione quasi bicentenaria e che affonda le radici nella storia del mondo nelle mani di personale politico di cui, in questi venti anni, abbiamo visto la smarrita qualità, senza per questo voler generalizzare.

 

FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE

Superare il bicameralismo perfetto è stato in questi mesi un alibi per mettere mano a un impianto costituzionale e istituzionale che produce autoritarismo al di là della stessa volontà dei modernisti d’accatto che ritengono di essere tali perché distruggono il passato senza migliorarlo e senza costruire qualcosa di efficace e altamente rappresentativo.

Quel bicameralismo paritario così criticato si poteva superare in mille altri modi ma innanzitutto con due provvedimenti:

 

a) modificare le funzioni del Senato, riducendole, non abolendole;

Lucia Marotta e Paolo Cirino Pomicino Lucia Marotta e Paolo Cirino Pomicino

b) ridurre il numero dei senatori alla metà eleggendoli democraticamente. Per quanto poi riguarda la velocità del processo legislativo bastava che in entrambe le Camere l’attività delle commissioni avvenisse di regola in sede redigente, lasciando, cioè l’Aula al solo voto finale con annesse dichiarazioni dei gruppi.

 

E’ così che funziona, per esempio, la più grande democrazia al mondo, quella americana, che ha un bicameralismo perfetto e in più un forte presidenzialismo. Ed è ridicolo sostenere che il nostro futuro Senato sia forgiato sul modello tedesco perché si dimentica che la Germania è uno stato federale nel quale i Länder hanno poteri legislativi seri e profondi.

RENZI, BOSCHI, RENZI, BOSCHI,

 

L’Italia non è uno stato federale e in questi giorni giustamente alle regioni verrà tolta una serie di competenze. Stiamo, cioè, per fare un cammino inverso al federalismo tedesco mentre tentiamo di copiarne la Camera alta, il Bundesrat, nella quale siedono uomini e donne con un’esperienza di legislatori locali che non hanno i nostri consiglieri regionali. E ci fermiamo qui per carità di patria.

RENZI MERKEL SELFIE RENZI MERKEL SELFIE

 

Dispiace che il giovane presidente del Consiglio verso cui nutriamo simpatia e speranza per contrastare idee diverse dalle proprie ricorra a stupide offese verso i senatori dissidenti definendoli gufi o interessati al “vil danaro della indennità” che scompare. Fatto sta che questo pasticcio culturale, istituzionale e politico viene sostenuto con due sole motivazioni, il risparmio di una spesa di qualche centinaio di milioni e l’accelerazione del processo legislativo, due motivazioni, cioè, mediocri culturalmente e modeste contabilmente.

 

Spiace dirlo, ma ciò che emerge dal patto tra un uomo come Berlusconi, sul viale di un triste tramonto, e un giovane leader politico come Renzi è un impianto autoritario nel quale spiccano:

 

Boschi e Calderoli Boschi e Calderoli

1) una sola Camera in uno stato che non è federale e non ha un presidente della Repubblica eletto direttamente;

2) una Camera cui resta un potere assoluto che viene dato a una minoranza del paese di poco superiore a un terzo dei votanti;

3) una Camera di deputati la cui selezione, sottratta al voto popolare e ricondotta alla volontà dei segretari politici, li priva di quella autonomia politica e culturale che si chiama libertà.

renzi e berlusconi italicum renzi e berlusconi italicum

 

Noi siamo tra quanti sorridono e non si offendono se vengono chiamati gufi, perché sanno di essere “conservatori” di un bene prezioso, quella libertà dei parlamentari e delle istituzioni nazionali; e che non venderebbero mai quel bene o per paura o per piccole convenienze politiche.

 

Quel che chiediamo a tutti, e a noi per primi, è di ricordare i volti di quei cinque o sei leader politici che si intesteranno questo sciagurato provvedimento, e di tutto quel che accadrà negli anni successivi con il combinato disposto con quella legge elettorale già approvata alla Camera (Italicum) e che neanche il fascismo osò partorire negli anni bui della nostra storia nazionale. Il tutto nel mentre l’orizzonte economico del paese diventa sempre più cupo. 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."