COLPO DI SCOPELLITI - IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA, DOPO LA CONDANNA A SEI ANNI PER ABUSO D’UFFICIO, MOLLA LA POLTRONA E FRIGNA: “QUI IN CALABRIA I POLITICI SONO SPESSO RICATTATI” (E DA CHI?) - - -

“Ho firmato alcune lettere di incarico per autorizzare la dirigente dell’Ufficio finanze di Reggio, Orsola Fallara, a rappresentare il Comune presso la commissione tributaria. Io firmavo per 250 euro di anticipo, lei - si è scoperto -si attribuiva cifre di 5-12-15 mila euro a volta” - Poi la Fallara si è suicidata con l’acido muriatico…

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Andrea Garibaldi per il "Corriere della Sera"

Giuseppe ScopellitiGiuseppe Scopelliti

«Vuole sapere - dice il governatore, Giuseppe Scopelliti - qual è il limite della mia Calabria? Che è una terra di ricattati e di ricattatori. I politici, qui, sono spesso ricattati».

Ricattati per cosa?
«Per motivi personali, familiari, qualsiasi motivo è buono».

Quindi?
«Lascio tutto e continuo a battermi per la mia Calabria. Finalmente libero di dire quello che penso».

Giuseppe Scopelliti, detto Peppe. Carriera politica nel Movimento sociale, poi An, poi Popolo della libertà, ora con Alfano nel Nuovo centrodestra. Sindaco di Reggio Calabria dal 2002 al 2010. Presidente della Regione dal 2010 fino a poco tempo ancora. Giovedì è stato condannato a sei anni per abuso d'ufficio e falso in atto pubblico durante i suoi ultimi anni da sindaco.

Lascerà la presidenza della Regione per effetto della legge Severino?
«No, mi dimetto io. Con la legge Severino, se in appello fossi assolto, potrei riprendere il mio posto. Invece, non mi abbarbico alla poltrona, per rispetto dei calabresi».

GIUSEPPE SCOPELLITIGIUSEPPE SCOPELLITI

Si candida alle Europee?
«Me lo hanno chiesto dal partito più volte, ora resto qui a occuparmi della mia terra. Nei prossimi giorni vedremo».

Lei è anche responsabile dei circoli di Ncd.
«Lunedì consegnerò nelle mani di Alfano anche le dimissioni da quella carica. Non voglio creare imbarazzi al partito. Mi spiace soltanto che a mandarmi a casa non siano stati i calabresi».

Si sente perseguitato dalla magistratura?
«Ho pieno rispetto dell'istituzione magistratura. Ma nel mio caso i magistrati competenti erano quelli contabili non quelli penali».

La pensa, sui magistrati, come Berlusconi?
«Prendo atto con amarezza che è stata commessa nei miei confronti un'ingiustizia. In Calabria, a volte, uno dei tre poteri dello Stato invade il campo degli altri due».

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La prima accusa per cui è stato condannato è abuso di ufficio.
«Ho firmato alcune lettere di incarico per autorizzare la dirigente dell'Ufficio finanze di Reggio, Orsola Fallara, a rappresentare il Comune presso la commissione tributaria. Io firmavo per 250 euro di anticipo, lei - si è scoperto - si attribuiva cifre di 5-12-15 mila euro a volta».

Per un totale di 750 mila euro.
«Conoscevo la Fallara fin da ragazza. Le chiesi: "Che hai fatto?". " Peppe - rispose - sono solo 60 mila euro, per il lavoro extra in commissione tributaria. Più tardi mi ha mandato un sms: "Mi vergogno". Ho risposto: "Dovevi vergognarti prima". Ho chiesto ai magistrati di acquisire questi messaggi. Impossibile trovarli, hanno detto».

Fallara tiene una conferenza stampa il 15 dicembre 2010 per difendersi, poi ingerisce un flacone di acido muriatico. Dopo due giorni muore.
«Nella conferenza stampa, Orsola chiese scusa alla sua famiglia e a Peppe Scopelliti. Io non so cosa le sia accaduto, perché si sia data quei soldi. A un certo punto è scattato qualcosa... Mi chiedo: ma il Banco di Napoli, tesoriere del Comune non ha mai avuto sospetti per tutti quei soldi che andavano a Fallara?».

Giuseppe Scopelliti e Giorgia Meloni - Copyright PizziGiuseppe Scopelliti e Giorgia Meloni - Copyright Pizzi

La seconda accusa è il falso in atto pubblico. Nei suoi anni chiamavano la città "Reggio da bere". Elton John, Duran Duran, i tronisti di Lele Mora...
«Nel 2007 abbiamo fatto appalti per 275 opere pubbliche. Portavamo i nonni a spasso, in banca, alle Poste, li facevamo ballare. Centri estivi per i bambini. La spesa sociale cresciuta del 30 per cento. Fallara mi diceva: i soldi ci sono».

Gli ispettori ministeriali hanno trovato un buco di 170 milioni. Lei avrebbe distolto fondi vincolati ad altre destinazioni.
«Se fai le pulci ai Comuni trovi migliaia di episodi. Non è che un sindaco per ogni atto che firma può chiedere il parere all'avvocatura. Ci sono voragini enormi a Roma, a Napoli, a Messina. Anche il Comune del sindaco Lanzetta, ora ministro, è in dissesto. Io vorrei sapere quanta parte del buco di Reggio è mia e quanto l'ho ereditato. Comunque, Reggio non è in dissesto, la Corte dei Conti a maggio probabilmente approverà il piano di rientro».

Giuseppe Scopelliti e Maurizio Gasparri - Copyright PizziGiuseppe Scopelliti e Maurizio Gasparri - Copyright Pizzi

Cosa le dispiace di lasciare non concluso in Regione?
«Alla fine del 2014 ci sarà il pareggio di bilancio in Sanità. Qui, dove un tempo si facevano "bilanci onirici", come disse l'ex ministro Tremonti. Io mi comporto secondo la lezione del mio vecchio allenatore di basket: dal campo si deve uscire con la maglietta sudata e a testa alta».

 

 

 

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