COME CANDIDARSI ALL’IRRILEVANZA - TAJANI DA PRESIDENTE DELL’EUROPARLAMENTO ATTACCA TED MALLOCH, L’AMBASCIATORE CHE TRUMP VUOLE MANDARE A BRUXELLES: ‘PERSONA NON GRADITA’ - È UN PREGIUDICATO, UN TERRORISTA, GLI HA FREGATO LA MOGLIE? NO, È SOLO UN PO’ STRONZO E INTENDE DEDICARSI AL PROGRAMMA TRUMPIANO ‘AMERICA FIRST’ - STREPITARE PER LA SCELTA DI UN AMBASCIATORE È SEGNO DI GRANDE DEBOLEZZA

Condividi questo articolo


 

 

 

1. COSÌ ANTONIO TAJANI BISTRATTA TED MALLOCH

Emanuele Rossi per www.formiche.net

 

Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha criticato durante un forum organizzato dall’Ansa la possibile scelta americana di Ted Malloch per il ruolo di ambasciatore in Ue. Il super-trumpiano professore dell’università di Reading è da tempo in predicato per occupare il posto di rappresentante statunitense a Bruxelles, anche se il suo nome non è mai stato accompagnato da accrediti ufficiali.

Ted Malloch Ted Malloch

 

PERSONA NON GRADITA

 

Malloch incontra diverse opposizioni bipartisan in Europa per via della sua visione sostanzialmente anti-europeista (la moneta unica è un’esperimento “imperfetto”, dovrebbero esserci altre Brexit, l’UE è come l’Unione Sovietica e ha uno spirito di fondo anti-americano, alcune delle sue uscite). Siamo disponibili ad ascoltare tutti i consigli e tutte le critiche, ha detto Tajani, ma non siamo sottomessi a nessuno, “critiche sì, ordini no”, non siamo disposti ad “accettare insulti da persone che probabilmente non conoscono l’Unione Europea e che il parlamento ha dichiarato persone non gradite”, ha aggiunto.

 

Di “persona non gradita” a proposito di Malloch aveva parlato a inizio mese anche Gianni Pittella, leader del gruppo dei socialisti e democratici ed ex sfidante di Tajani per il posto da presidente del parlamento.

 

IL PARLAMENTO UE CONTRARIO

Ted Malloch Ted Malloch

 

Già una decina di giorni fa, durante una visita in Spagna, il presidente aveva sottolineato che “per il Parlamento europeo questo signore (Malloch, ndr) non può essere ambasciatore”: non può essere ambasciatore un signore che viene per distruggere “la nostra casa”. Tajani aveva anticipato che già “una grande maggioranza” della plenaria dell’Europarlamento (tenutasi qualche giorno prima) “è stata molto chiara” al riguardo. Il paragone con la casa torna oggi:

 

“È come se invitassi a casa una persona che dice adesso butto benzina sul pavimento e do fuoco a casa. Ma sono convinto che il pensiero del presidente degli Stati Uniti non sia quello della persona di cui si parla come ambasciatore a Bruxelles”.

 

tajani berlusconi tajani berlusconi

“Il problema non sono gli Stati Uniti, paese con cui condividiamo valori, lingue, e con cui c’è uno scambio commerciale molto importante. Non possiamo dimenticare il loro appoggio alla democrazia in Europa” aveva spiegato Tajani. Il punto, secondo il presidente è che “al Parlamento europeo non sono piaciute le dichiarazioni di questo signore (Malloch, ndr) sull’UE e in questo senso il dibattito all’Europarlamento è stato molto chiaro. A nessuno sono piaciute queste dichiarazioni”.

 

I RAPPORTI CON TRUMP, PRIMO IL COMMERCIO

 

antonio tajani antonio tajani

Ci sono stati anche altri argomenti no-Trump toccati nel dibattito organizzato oggi dall’agenzia stampa italiana. Il senso generale in una frase: “Siamo amici degli Stati Uniti […] ma non siamo sottomessi a nessuno e non prendiamo ordini da nessuno”. A cominciare dal fronte commerciale: “Abbiamo sottoscritto un accordo con il Canada e grazie all’Europarlamento quell’accordo è stato migliorato“, invece per quanto riguarda gli Usa, “vediamo quale sarà effettivamente la posizione vera di Trump sulle politiche internazionali e sul fronte commerciale”.

 

Quella che è emersa è “una posizione protezionista”, ma Tajani sottolinea che ancora si deve “assestare” l’azione amministrativa americana e dunque occorre aspettare; la posizione sarebbe stata condivisa anche dal primo ministro canadese Justin Tudeau, con cui Tajani ha avuto un incontro qualche giorno fa.

 

ANTONIO TAJANI ANTONIO TAJANI

Il punto centrale per Tajani? “Dobbiamo impedire che i nostri interlocutori parlino con ognuno dei 28, e poi vedremo 27″ membri, perché questo significa indebolire l’Ue nel suo complesso. Tajani dunque dà una lettura multilaterale delle relazioni, e dichiara esplicitamente di “non essere molto d’accordo con gli approcci bilaterali”, che sono invece quelli che il presidente americano Donald Trump potrebbe preferire per trattare con mani più libere il riequilibrio delle relazioni con gli alleati.

 

LA NATO E LA DIFESA

 

Tajani ha anche parlato di Nato, definendola “uno strumento indispensabile per garantire la sicurezza complessiva dell’Europa e dell’Occidente”, sottolineando però l’importanza di chiudere il processo verso la Difesa comune europea. Temi delicati: in questi giorni il vice presidente americano (che ha lasciato “messaggi positivi” ha detto Tajani) e il capo del Pentagono hanno cercato di limare le posizioni critiche di Trump sull’Alleanza, ricordando comunque la necessità di far fede all’accordo sul 2 per cento di investimenti militari deciso come impegno di ogni paese membro al vertice gallese del 2014.

 

Ma se dovessero esserci investimenti anche nell’ambito della Difesa comune europea, i paesi UE che già non rispettano il patto economico Nato (per esempio, Germania, Francia, Italia), come si muoveranno?

 

jean claude juncker jean claude juncker

UNA FASE DELICATA

 

L’impressione è che, nonostante UE e Usa mantengano una vicinanza ancestrale, si viva un momento di generale tensione nei rapporti tra Washington e Bruxelles, di cui Malloch è solo la cartina tornasole. È possibile che non verrà mai nominato, ma già solo ventilare l’ipotesi basta agli europei per salire sulla difensiva, temendo un cambiamento di paradigma nelle relazioni con l’America.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT – L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...