1. IL CONFINO A VENTOTENE? FERIE D'AGOSTO! FELTRI E ''LIBERO'' SMONTANO IL MITO DELL'ISOLA SIMBOLO DELLA NASCITA DELL'EUROPA: ''POSTO BELLISSIMO DOVE I DISSIDENTI ANDAVANO IN VACANZA GRATIS, A MANGIARE E BERE A SPESE DELLO STATO. E PURE A INNAMORARSI''
2. COME BERLUSCONI NEL 2003 QUANDO PARLAVA DI 'VILLEGGIATURA' DEI VARI SPINELLI E ROSSI: 'LO STESSO PIETRO NENNI RACCONTAVA CHE STUDIÒ E LESSE LIBRI 'GRAZIE A MUSSOLINI''
3. PERTINI GIOCAVA A BRISCOLA CON I GUARDIANI, SPINELLI VISSE L'AMORE CON URSULA HIRSCHMANN, MOGLIE DI EUGENIO COLORNI, QUANDO IL SUO SODALE FU TRASFERITO A MELFI
4. LUIGI LONGO, CONSIDERATO IL 'FUCILATORE' DEL DUCE, RACCONTA DI 'FORZATA INATTIVITÀ' E 'MEDITAZIONE' A SUON DI PASTASCIUTTA, CARNE, PESCE E DOLCI. NON CERTO UN GULAG

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ARCHEO - BERLUSCONI: ''MUSSOLINI MANDAVA LA GENTE IN VACANZA AL CONFINO''

Dal ''Corriere della Sera'' dell'11 settembre 2003, che riprendeva l'intervista di Berlusconi all'inglese ''The Spectator'' e un paragone tra dittatura di Saddam e dittatura di Benito

 

trasporto di antifascisti al confino trasporto di antifascisti al confino

«IN VACANZA AL CONFINO» - «Giudico positivo un intervento che ha posto termine ad una dittatura - aggiunge Berlusconi sull'argomento - e che può essere paradigmatico per tutta la regione. Capisco la difficoltà di insegnare la democrazia ad un popolo che per quasi quarant'anni ha conosciuto solo la dittatura e non conosce altro sistema che la dittatura...».

 

«Come l'Italia...», interviente Nicholas Farrell, uno dei due cronisti inglesi che ha condotto l'intervista. Berlusconi: «Lasciamo stare, era una dittatura molto più...». «Benevolente», dice Nicholas Farrell, «o benigna», traduce l'interprete del presidente del Consiglio. Riprende Berlusconi: «Sì, Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, Mussolini mandava la gente a fare vacanza al confino». Aggiungono i giornalisti inglesi: «In posti che adesso sono luoghi di vacanze esclusivi».

 

renzi hollande merkel a ventotene renzi hollande merkel a ventotene

1. I NOSTRI BECCHINI

Vittorio Feltri per ''Libero Quotidiano''

 

Oggi Libero si dedica a un evento che fa capire quanto sia forte la tendenza dei governanti europei a perdere tempo in discussioni oziose. Ci riferiamo al vertice tenutosi a Ventotene, un' isola sulla quale il fascismo (bonario ai limiti della stupidità) confinava gli oppositori per evitare che rompessero le scatole sul continente.

 

renzi hollande merkel ventotene renzi hollande merkel ventotene

Un'isola bellissima, dove una moltitudine di antimussoliniani trascorse qualche anno di vacanza gratis, mangiando e bevendo a spese dello Stato. Il che dimostra che ai tempi essere contro l' infausto regime conveniva. Al punto che i confinati, per svagarsi un po', scrissero pagine importanti sulla necessità di superare gli Stati nazionali e formare l' Europa Unita.

 

Purtroppo si è poi visto che i politici del dopoguerra hanno dato retta agli autori di quei testi invero deliranti, cosicché oggi ci godiamo l' euro e le disposizioni dei burocrati di stanza a Bruxelles, che intossicano l' Italia e gli altri Paesi membri della Ue. Per gli stupidini che ci amministrano, Ventotene è diventata un paradiso quando, viceversa, è simbolo dell' orrenda creazione di una prigione europea che soffoca le economie del Vecchio Continente.

 

gruppo di confinati all isola di ventotene gruppo di confinati all isola di ventotene

Al punto che ieri Renzi, la Merkel e Hollande si sono dati appuntamento sull' isola in questione per celebrare l' istituzione ammorbante e discettare del suo avvenire nonché del suo presente.

 

I tre statisti (parola grossa) in pratica sono tre becchini, dato che l' Europa dopo aver ucciso i conti dei cittadini europei (tranne i tedeschi) è moribonda essa stessa e presto tirerà le cuoia con grande sollievo dei popoli.

 

eugenio colorni eugenio colorni

La maggioranza dei quali briga per sfasciare il progetto parzialmente realizzato dagli antifascisti visionari condannati al confino, che erano tutti comunisti o socialisti innamorati del modello sovietico, e non è certo il caso di entusiasticamente commemorarli. Anche costoro avevano la vocazione dei becchini. Arrivederci al funerale della Ue, allora sì che festeggeremo.

 

 

2. A VENTOTENE NESSUN MARTIRE MA PENSATORI IN FERIE FORZATE

Gianluca Veneziani per ''Libero Quotidiano''

 

Di tre in tre. Da Spinelli-Rossi-Colorni a Renzi-Merkel-Hollande, il sogno europeo passa da trii, ogni volta, colpevoli di un progetto sbagliato. Ieri a Ventotene Matteo Renzi, Angela Merkel e François Hollande hanno rilanciato l' ennesimo piano di maggiore integrazione continentale, basata su comuni politiche economiche e militari; ma soprattutto hanno voluto onorare quelli che la vulgata considera «eroi della ragione» e «martiri della libertà», cioè Altiero Spinelli (di cui ricorre il trentennale dalla morte), Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, estensori tra il 1941 e il '44 del cosiddetto Manifesto di Ventotene, che avrebbe posto le basi per la futura Unione europea.

confinati confinati

 

Ci sarebbe innanzitutto da porsi seri dubbi sul fatto che i tre di cui sopra abbiano davvero combattuto per la libertà, visto che il testo cui diedero vita prevedeva il superamento dello Stato-nazione nell' ottica dell' internazionalismo socialista, in una prospettiva che avrebbe alimentato l' attuale dirigismo europeo, dimentico della sovranità dei popoli e affidato alle élite tecnocratiche.

 

Ma la maggiore perplessità riguarda il fatto che i tre personaggi in questione, insieme agli altri antifascisti confinati a Ventotene (nel '43 erano in tutto circa 800), siano stati realmente dei martiri. Il metodo del confino - già in sé il più blando tra i sistemi di repressione del dissenso, di certo non paragonabile alle purghe staliniane o alle deportazioni naziste - per quanto illiberale e odioso, venne applicato dal fascismo con un certo margine di tolleranza, soprattutto nell' isola di Ventotene.

 

anarchici al confino anarchici al confino

Prima prova è la decisione - un clamoroso errore strategico, dal punto di vista del regime - di concentrare in quell' isola tutti i maggiori dissidenti, dai comunisti (Umberto Terracini, Pietro Secchia, Mauro Scoccimarro, Camilla Ravera, Giovanni Roveda) ai socialisti (Sandro Pertini, Lelio Basso) ai giellisti (Riccardo Bauer, Francesco Fancello, Dino Roberto), trasformandola così in un' enclave dell' opposizione antifascista, che avrebbe creato i presupposti per la Resistenza e favorito la nascita della futura classe dirigente del Paese.

 

Non a caso molti parlarono di un «governo di Ventotene», parallelo a quello di Roma e a esso avverso. Secondo aspetto è la grande libertà culturale che venne concessa all' interno dell' isola, definita non a torto «l' Università del confino»: agli antifascisti lì concentrati fu data la possibilità di studiare, documentandosi su testi di economia, filosofia e letteratura; di tenere lezioni di storia, statistica e tecnica militare agli altri confinati; e perfino di scrivere opere, come capitò appunto a Spinelli e Rossi col Manifesto di Ventotene, ma anche a Pietro Grifone, che lì diede alla luce la sua opera più importante, Il capitale finanziario in Italia.

il manifesto di ventotene ALTIERO SPINELLI il manifesto di ventotene ALTIERO SPINELLI

 

Più in generale, quanto alle libertà civili, Ventotene fu un luogo di ferie forzate più che di forzato isolamento.

 

Lo stesso Luigi Longo, comunista considerato l' autore materiale della fucilazione di Mussolini e in quegli anni confinato nell' isola, nel libro Un popolo alla macchia parla di quell' esperienza come di un periodo di «forzata inattività» e di «lunghi giorni di meditazione, dinanzi al mare d' Italia», in cui era possibile immaginare un futuro diverso per il Paese, cibandosi di pastasciutta, verdure coltivate negli orti, carne, pesce e dolci (leggersi, a riguardo, anche le testimonianze biografiche relative a un altro confinato, il comunista Giovanni Pesce). Le maglie della censura fascista, d' altronde, erano molto labili.

 

Sull' isola arrivavano comunicazioni confidenziali se non «illegali», nascoste nelle pieghe di un vestito o nelle copertine di un libro, circolavano versioni clandestine di opere e documenti, come le copie dello stesso Manifesto di Ventotene, e nascevano perfino amori, come quello tra Ursula Hirschmann, moglie di Eugenio Colorni, e lo stesso Altiero Spinelli, che si innamorò di lei, mentre il suo sodale era stato trasferito al confino a Melfi.

 

luigi longo luigi longo

Non sorprende che alcuni antifascisti siano stati addirittura grati a quell' esperienza. Come diceva Pietro Nenni, «Io non sono certamente un uomo di cultura, ma qualcosa so, qualche libro l' ho letto, anche grazie a Mussolini quando mi mandò al confino a Ponza».

 

La stessa immagine pop del Pertini che gioca a scopone in aereo dopo la vittoria del Mundial '82 nasce forse tra Ponza e Ventotene visto che là, come racconta ancora Nenni, «Sandro il tempo lo passava a giocare a briscola o a scopa coi nostri guardiani».

 

Ventotene fu insomma la metafora non della durezza, ma della debolezza del regime. E lo conferma simbolicamente il fatto che proprio quell' isola fu deputata a essere il primo luogo di confino di Mussolini, dopo il 25 luglio 1943, in un significativo passaggio di consegne tra fascismo e antifascismo.

 

spinelli rossi colorni a ventotene spinelli rossi colorni a ventotene

Ma la verità è che, concentrando a Ventotene alcune menti pericolosamente «visionarie» come quelle di Spinelli e Rossi, il fascismo favorì inconsapevolmente la nascita dell' Europa odierna. E fu questa forse la sua vera colpa.

ursula hirschmann ursula hirschmann

 

 

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