CONFRATELLI D’ITALIA - VERDINI SVELA IL SEGRETO DI PULCINELLA: “ORMAI SIAMO NELLA MAGGIORANZA DI GOVERNO” - E POI ARRIVA IL BATTITO D’“ALA” PER RENZI: “VOTEREMO ALTRE FIDUCIE MA NON ABBIAMO TRATTATO POSTI - IO MASSONE? NO, ALTRIMENTI LO DIREI. LA CONFIDENZA CON MATTEO NASCE DALLA FIORENTINITÀ”


Silvio Buzzanca per “la Repubblica”

 

RENZI VERDINI

Denis Verdini, dopo il voto di fiducia sulle unioni civili, si sente compromesso, si sente in maggioranza. Con qualche distinguo, ma si sente dentro. Il leader di Ala lo racconta a Bruno Vespa nel salotto di Porta a Porta. «Il problema del voto di fiducia? E’ stato un voto ponderato per una legge di civiltà. È un voto che ci compromette, perché dare un voto di fiducia significa entrare in maggioranza», spiega l’ex coordinatore di Forza Italia.

 

Certo, il cammino fino alla fine della legislatura è ancora lungo. Ma Verdini è ormai in marcia, è pronto a ripetere l’esperienza del voto di fiducia. «Da qui alla fine della legislatura non ci tireremo indietro », dice, Però ci tiene a precisare che «non c’è stata trattativa, è stata una decisione che è andata avanti. Se uno fa trattative chiede posti nel governo».

verdini 1

 

Il leader di Ala, la poltrona a Palazzo Chigi e dintorni sembra proprio non volerla. Smonta tutte le ipotesi. Compresa quella che vorrebbe un piccolo gioco delle tre carte sull’entrata al governo: arrivarci attraverso l’adesione ad Ala del sottosegretario Antonio Gentile.

 

Verdini, e tiene a sottolinearlo, gioca tutte le sue carte sulla sintonia con Matteo Renzi. «Come nasce il rapporto confidenziale con Matteo Renzi? Nasce dalla fiorentinità: siamo franchi e scherzosi, “spregiosi”, alla Monicelli», spiega a Vespa. Nega di essere massone, perché altrimenti lo direbbe, e di essere figlio di un macellaio. Ma per fare contenti quelli che vogliono che sia così è «pronto a ad iscriversi ai beccai fiorentini».

renzi boschi

 

Ma il filo conduttore della serata è sempre Renzi. «Le cose sono cambiate con l’avvento di Renzi, un premier giovane, che ha fatto da solo la conquista del Pd e poi è arrivato alla presidenza del Consiglio. Insieme alla gioventù è anche pragmatico, a differenza di qualche suo collega di partito», spiega.

 

RENZI VERDINI

Ce l’ha la minoranza dem che non perde occasione di attaccare lui e Renzi: «Scegliere di fare un patto con Verdini non è una necessità ma un disegno politico. Sono residui del berlusconismo ma non si può governare bene l’Italia con Alfano e con Verdini» dice Roberto Speranza. Il leader della minoranza però non pensa di uscire dal Pd e annuncia : «Io voglio costruire un punto di vista alternativo a Renzi, perché c’è tanta gente che pensa che il Pd stia sbagliando strada ». Anche Verdini però vede una strada. E porta al centro con Alfano. Una unione «inevitabile. Questo centro spezzettato crea confusione, bisogna dargli una riordinata », dice. Ma non subito.

 

VERDINI RENZI