PER LA CONSULTA, NESSUNO SI CONSULTA - UNDICESIMO FIASCO CONSECUTIVO: BOCCIATI VIOLANTE E DONATO BRUNO - LA PARTITA PER LE NOMINE DEI GIUDICI S’AVVITA SU SE STESSA PER INTERESSI DI BOTTEGA E INTANTO IL PARLAMENTO E’ BLOCCATO

Del flop di ieri notte (la votazione s’è conclusa intorno alle 22) non risultano motivazioni alte e nobili, tantomeno dissensi politicamente motivati. Semmai piccoli calcoli individuali e un mercato sotterraneo di infimo livello - E non si può procedere con la riforma della giustizia se non vengono eletti i “laici” al Csm…

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1 - CONSULTA-CSM: ORLANDO, IMPASSE PREOCCUPANTE, FARE PRESTO

Luciano Violante Luciano Violante

(ANSA) - "C'è preoccupazione" per l'impasse sul voto dei membri di Csm e Consulta. "Alcuni dei provvedimenti assunti" con la riforme del governo "comportano un aumento del lavoro del Csm e il fatto che l'elezione si trascini rischia di portare una situazione preoccupante: auspico che la vicenda si chiuda rapidamente". Così il guardasigilli Orlando a Rtl.

 

2 - CONSULTA CAOS, ANCORA BOCCIATI VIOLANTE E BRUNO - PERDE VOTI L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA. STALLO ANCHE SUL CSM

Ugo Magri per “La Stampa

 

Siamo all’undicesimo fiasco consecutivo. Nemmeno ieri il Parlamento in seduta comune è riuscito ad archiviare la pratica dei giudici costituzionali: Luciano Violante, candidato Pd, s’è arenato a 526 voti, laddove ne sarebbero stati necessari 570. È andato perfino peggio del suo compagno di cordata: il forzista Donato Bruno non ce l’ha fatta, è vero, ma perlomeno s’è arrampicato a quota 544, di voti gliene mancano una manciata. Inutile dire che è rimasta in sospeso pure l’altra pratica, quella del Csm.

 

DONATO BRUNO DONATO BRUNO

A mettere in riga i «franchi tiratori» non è stata sufficiente la pistola piazzata in bella vista sul tavolo da Renzi, il quale nel suo discorso dei mille giorni ha tirato in ballo le elezioni anticipate sia pure per precisare che lui non le desidera, a patto di capisce che il Parlamento rinunci a creare ostacoli. Altrettanto inefficace l’altra terribile minaccia fatta circolare dalla Boldrini, quella di convocare tutti stamane all’alba per riprendere le votazioni, con conseguente levataccia degli onorevoli deputati e senatori.

 

Andrea Orlando Andrea Orlando

Nessuno ci ha creduto, e difatti la nuova seduta è convocata con comodo alle quattro del pomeriggio. Insomma, finora tutto inutile. Come inutile è stato il prodigarsi dei capigruppo Pd e «azzurri», che per un’intera giornata hanno vissuto in simbiosi, nonché dello stesso Berlusconi. Già, perché l’ex Cavaliere ha chiamato personalmente una decina di deputati e di senatori che il giorno prima non si erano fatti vedere a Montecitorio, per invitarli a non fare scherzi.

 

Dietro al suo infruttuoso attivismo c’è un perché: dalle rilevazioni che gli passano per le mani, il leader forzista s’è reso conto che alla gente comune questa battaglia per la Consulta interessa assai poco; in compenso, non è piaciuto affatto al corpo elettorale lo spettacolo di un partito anche in questa circostanza disunito e rissoso, con un contorno di interviste e dichiarazioni sguaiate...

renzi porta a porta renzi porta a porta

 

Del flop di ieri notte (la votazione s’è conclusa intorno alle 22) non risultano motivazioni alte e nobili, tantomeno dissensi politicamente motivati. Semmai piccoli calcoli individuali e un mercato sotterraneo di infimo livello. Fatto sta che Violante non solo non si è avvicinato alla meta, ma ha perso 4 voti rispetto a lunedì. La situazione si sta avvitando su se stessa, il Parlamento non può dedicarsi ai decreti legge del governo e a tutte le altre questioni serie che sono in ballo.

 

Stamattina capiremo meglio se Renzi (e il suo interlocutore di Palazzo Grazioli) intendono insistere sull’ex presidente della Camera nella speranza di prendere i «franchi tiratori» per sfinimento, ovvero giudicano opportuno cambiare cavallo. Stesso discorso vale per Donato Bruno, sebbene nel suo caso il traguardo sembri più alla portata.

SILVIO BERLUSCONI ALLUSCITA DALLA SACRA FAMIGLIA DI CESANO BOSCONE SILVIO BERLUSCONI ALLUSCITA DALLA SACRA FAMIGLIA DI CESANO BOSCONE

 

E rimane comunque da sciogliere il nodo del Csm, cui tiene in modo speciale il Presidente della Repubblica, perché non si può procedere con la riforma della giustizia se manca l’interlocutore istituzionale del Parlamento, in questo caso rappresentato dall’organo di autogoverno dei magistrati. I membri «laici» ancora da eleggere sono indispensabili appunto per completare il «plenum».

 

Ma non si capisce se e quando verrà raggiunto il quorum, visto che i due candidati in campo sono parecchio lontani dal traguardo. Su Vitali (Forza Italia) pesano un paio di inchieste penali che spiegano le riserve di molti «grandi elettori» Pd. Contro il grillino Zaccaria, viceversa, gioca l’indisponibilità dei Cinque stelle a stipulare accordi con gli altri partiti, vissuti alla stregua di «ricatti».

 

Consulta Consulta

In questi termini, sul blog di Grillo, è stata liquidata una profferta di scambio avanzata dal Pd: voi ci votate Violante e noi, per fare pari, sosteniamo il vostro Zaccaria... «Non se ne parla nemmeno», è stata la sdegnatissima risposta M5S, Violante «è il padre fondatore della Seconda Repubblica e il lord protettore degli interessi di Berlusconi», dunque pollice verso.

 

 

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