CONTRO RENZI, IL DESERTO - LA FORTUNA (O LA CONDANNA) DI MATTEUCCIO E’ L’ASSENZA DI UN AVVERSARIO DELLA SUA GENERAZIONE - IERI DA FLORIS E DA GIANNINI C’ERA IL REPARTO GERIATRIA A BACCHETTARE IL PREMIER, PRODI E SCALFARI

Massimo Gramellini: L’unico ad avere le possibilità di giocarsela è il leghista Salvini, ma finché continuerà a passare le vacanze in Corea del Nord con Razzi non uscirà dalla maledizione macchiettistica che impedisce al suo partito di essere preso sul serio - Di Battista e Di Maio, per emergere, devono prima fare fuori Grillo e poi farsi fuori tra loro…

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Massimo Gramellini per “La Stampa

 

renzi porta a porta renzi porta a porta

Che i primi ospiti dei talk show rivali del martedì sera siano stati Scalfari e Prodi è la rappresentazione plastica di un problema politico: la mancanza dell’anti Renzi, cioè di un leader della sua generazione alternativo a lui. È una situazione anomala e in fondo inedita: Craxi dovette vedersela con Berlinguer e con De Mita, Berlusconi col succitato Prodi e con Veltroni (per tacere di D’Alema, che non si è mai capito se fosse un rivale o un sodale).

 

matteo salvini matteo salvini

Renzi non ha un antagonista vero, riconosciuto e riconoscibile al punto da essere invitato in televisione per fargli il controcanto. Alla sua sinistra l’unico ad avere il carisma necessario sarebbe Tsipras, che però parla il greco e andrebbe sottotitolato da Fassina. Ma è alla sua destra che il deserto avanza. Berlusconi è oramai una sorta di Breznev in tuta da ginnastica: dalle sue parti gli unici segnali di vita arrivano da Brunetta e dal barboncino Dudù.

alessandro di battista alessandro di battista

 

Giorgia Meloni è giovane e sveglia, però senza una struttura forte alle spalle. L’unico ad averne una, e a bucare il video, sarebbe il leghista Salvini: il secondo Matteo. Ma finché continuerà a passare le vacanze in Corea del Nord con Razzi non uscirà dalla maledizione macchiettistica che da un quarto di secolo impedisce al suo partito di essere preso sul serio.

 

LUIGI DI MAIO LUIGI DI MAIO

Restano i «Di» pentastellati: il litigioso Di Battista e il diplomatico Di Maio. Ma perché uno dei due possa emergere, devono prima fare fuori Grillo e poi farsi fuori tra loro. E così, in attesa che dall’esterno emerga un avversario credibile, Renzi si può concedere il lusso di cercarlo nel suo posto preferito: allo specchio.

 

giorgia meloni giorgia meloni

 

 

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