IL “CORRIERE” SBERTUCCIA RENZI IL FENOMENO: “HA BREVETTATO LA SEMPLIFICAZIONE PRIVATIZZANTE: TU PAGHI L’AVVOCATO DIFENSORE, POI PAGHI L’AVVOCATO ARBITRO, POI MAGARI PAGHI TUTTO IL RESTO, PERCHÉ PERDI LA CAUSA"


michele ainis

Michele Ainis per Corriere della Sera

 

Dall’evoluzione alla rivoluzione della specie. Neppure Lenin usava così spesso questo termine. Ma in che consiste il finimondo annunciato e rilanciato (19.400 volte, stando alle news di Google) dal nostro rivoluzionario premier? Semplice: rivoluzione fa rima con semplificazione. Applicata di volta in volta alla giustizia (il Tribunale della famiglia), agli appalti (vietando il goldplating), alle ristrutturazioni edilizie (la super Scia), ai beni culturali (meno sovrintendenze), e via semplificando.

Francois Hollande e Matteo Renzi


Diciamolo: l’idea non è del tutto originale. La prima Commissione per la semplificazione burocratica venne istituita nel febbraio 1918; era presieduta da Giovanni Villa, e da lì a poco le succedettero le Commissioni Schanzer e Cassis. Invece la prima legge di semplificazione fu battezzata da Bonomi nel 1921.

 

Ma negli ultimi anni è diventata una parola d’ordine, anche se per lo più genera disordine. Così, ci è toccato in sorte un ministro per la Semplificazione (Calderoli), a sua volta circondato da una Commissione parlamentare, un Comitato interministeriale e un’Unità governativa con la medesima funzione.

 

RENZI BERLUSCONI

Nel 1997 è stata introdotta la legge annuale di semplificazione, peraltro approvata soltanto 4 volte (nel 1999, nel 2000, nel 2003, nel 2005). E intanto un treno d’interventi viaggiava sui binari del decreto: per esempio il semplifica Italia, varato da Monti nel 2012.


Insomma, una rivoluzione di seconda mano. Ma con qualche tratto inedito, come no. Specie nel ginepraio della giustizia, dove l’esecutivo ha brevettato la semplificazione privatizzante (tu paghi l’avvocato difensore, poi paghi l’avvocato arbitro, poi magari paghi tutto il resto, perché perdi la causa).

 

La semplificazione rinviante (sul processo penale, dove ogni partito ragiona per partito preso; e allora meglio una delega che un de profundis, meglio una legge futura che la morte prematura della coalizione di governo). Infine la semplificazione consultante: dei cittadini (a proposito, dove sono finiti i questionari?), dei direttori di giornale (sulle intercettazioni, ma nessuno li ha ancora intercettati), del nuovo Csm (che non c’è, dato che la maggioranza non lo elegge: 3 fumate nere).

RENZI LECCA


Il rischio è d’aggiungervi la semplificazione blaterante, sia pure in tweet di 140 caratteri. Perché il nostro ordinamento è ingarbugliato come tela di ragno, e perché il garbuglio è colpa di norme improvvisate, ma anche di semplificazioni improvvide.

 

COPERTINA DELL'ECONOMIST RENZI DRAGHI HOLLANDE MERKEL

La Scia, per dirne una: inventata da una legge nel 2010, poi corretta da altre leggi nel 2011, nel 2012 (due volte), infine adesso; e ogni intervento è stato foriero d’incertezze, rendendo necessario l’intervento successivo. O la normativa sugli appalti: 6 riforme per semplificarla tra il 2008 e il 2012, con Renzi siamo a 7.

 

Da qui una lezione per il premier, ammesso che abbia voglia d’ascoltarla. La semplificazione promessa è sempre una scommessa. E la semplificazione fallita è una complicazione riuscita.