COSSIGA: PERCHE UNO 007 TELEFONA A UN MAGISTRATO? – SU-DARIO GELOSO S’INVENTA UN G1000 – IMBRATTATA LA TARGA DI MARCO BIAGI – VALZER VATICANO (DI POLTRONE) - SE BARROSO (UE) STA CON I TURCHI LA LEGA NON LO VOTA - ASSESSORE (COMUNISTA) INDAGATO SI DIMETTE…

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Da "Il Giornale"

1 - Ora Franceschini s'inventa un G1000...
Sarà un pizzico di sana invidia. Sarà l'amarezza di essere lontano dalla posizione di comando, ma passato il G8, Su-Dario Franceschini se ne fa uno tutto su misura per lui e il suo Pd. E riparte dall'Aquila. Sì avete letto bene, proprio come il governo. Anche i Democratici insomma sabato 25 si ripromettono di andare nel capoluogo abruzzese colpito dal terremoto per individuare le linee strategiche per rilanciare il partito.

Si intitolerà «G1000 democratico» e si propone di portare al cospetto del segretario giovani e meno giovani, esponenti democratici decisi a dare un'anima a un centrosinistra in perenne ricerca di un'identità. Non sarà un'iniziativa in cui si parlerà di terremoto, ma di tutti i problemi che affliggono il nostro Paese, promettono gli organizzatori. A cominciare dai loro.

DARIO FRANCESCHINI - copyright PizziDARIO FRANCESCHINI - copyright Pizzi

2 - Non c'è pace per Biagi: targa imbrattata...
Non c'è pace per il giuslavorista Marco Biagi, assassinato dalle Br nel 2002 a Bologna, e al quale è stata intitolata una piazza a Milano. Un gruppo di sconosciuti è infatti tornato all'attacco imbrattando di vernice rossa la lapide marmorea dove è scolpita l'intitolazione. Non è la prima volta che accade: la targa dedicata a largo Marco Biagi era stata già ricoperta dallo spray rosso il 4 maggio da un uomo, poi denunciato ai carabinieri, che stava partecipando a un corteo non autorizzato in favore degli imputati nel processo milanese alle cosiddette Nuove Br del Partito comunista politico-militare.

«Un gesto ignobile che non può e non deve passare sotto silenzio - ha commentato il vicesindaco di Milano De Corato -. Ricorda l'accanimento dei centri sociali verso un simbolo scomodo».

3 - Rimpasto di papa Ratzinger nel governo del Vaticano...
Sarà annunciato oggi, dopo mesi di indiscrezioni, il rimpasto ai vertici della Segreteria di Stato e del Governatorato vaticano: l'assessore, il milanese Gabriele Caccia, viene promosso arcivescovo e nunzio apostolico (la destinazione prevista è il Libano), il suo posto viene assunto dall'americano Peter Brian Wells, originario della diocesi di Tulsa, capo della sezione inglese della Segreteria di Stato, una scelta caldeggiata dal Sostituto della Segreteria di Stato Fernando Filoni. Ci vorranno invece ancora alcuni giorni per l'annuncio della nomina ad arcivescovo e nunzio in Venezuela dell'altro numero tre della Segreteria di Stato, il vicentino Pietro Parolin, che dovrà affrontare il non facile compito di ambasciatore del Papa presso il governo di Chavez.

Marco BiagiMarco Biagi

In partenza, e l'annuncio è atteso sempre per oggi, anche monsignore Renato Boccardo, attuale Segretario del Governatorato vaticano, che lascia la Curia per diventare arcivescovo di Spoleto, al posto di Riccardo Fontana, che sarà trasferito ad Arezzo, prendendo a sua volta il posto di monsignor Gualtiero Bassetti, promosso arcivescovo di Perugia. Alcuni operai che lavorano alle dipendenze del Governatorato vaticano hanno scritto una lettera per chiedere che Boccardo rimanga, ma il trasferimento era deciso da tempo.

Il suo posto, come numero due del Governatorato, ma con il nuovo incarico di Vicepresidente, viene preso da Carlo Maria Viganò, fino a oggi delegato per le rappresentanze pontificie, lascia il suo posto al nunzio Luciano Suriani. Viganò è destinato - quando sarà il momento - a succedere nella carica di presidente al cardinale Giovanni Lajolo. Il Governatorato non naviga in buone acque: la crisi ha bruciato quasi la metà dei suoi investimenti e il buco è diventato considerevole, tanto che si parla della possibilità di una sorta di commissariamento per la gestione dei conti.

Francesco Speroni Francesco Speroni

4 - Assessore comunista rinviato a giudizio si dimette dalla giunta...
Fresca frasca di riconferma elettorale, la giunta di Ancona vive momenti difficili per le dimissioni cui è stato costretto un assessore di Rifondazione comunista della squadra del sindaco pd Fiorello Gramellini. Con una lettera indirizzata al primo cittadino di Ancona, il neoassessore ai Servizi sociali ed educativi, Maurizio Belligoni, ha rassegnato ieri le proprie dimissioni.

Belligoni, rappresentante di Rifondazione comunista nella giunta di centrosinistra, era stato indagato dalla procura in qualità di direttore dell'Agenzia regionale della Sanità (Ars), che lo accusa, insieme a un funzionario, di aver ritoccato un bando di gara. Nella lettera al sindaco di Ancona, Fiorello Gramillano, l'esponente della giunta conferma che «è stata depositata una richiesta di rinvio a giudizio nei suoi confronti, nei giorni scorsi, presso il giudice per le indagini preliminari».

5 - Il Carroccio, Barroso e i turchi...
José Manuel Barroso
punta alla riconferma e vorrebbe la nomina bis di presidente della Commissione europea. Sulla riuscita non sono in molti a giurare però. Tra questi il leghista di provata fede e onorata militanza, Francesco Speroni, che pare assai poco convinto di appoggiare Barroso perché «amico della Turchia». Il capodelegazione leghista a Strasburgo ha infatti puntalizzato le strategie del Carroccio in vista della votazione: «Barroso non avrà il nostro voto, è uno che ama la Turchia. O cambia posizione, o non lo voteremo». Insomma, posizione interlocutoria anche se orientata verso il no con la precisazione: «Vogliamo mantenere una certa sovranità degli Stati mentre Barroso tenta di limitarla a favore della Ue».

6 - Uno 007 telefona a un magistrato: Cossiga chiede lumi...
Una telefonata tra un alto dirigente dei servizi segreti militari e un magistrato della Procura della Repubblica di Milano finisce al centro di un'interpellanza parlamentare presentata dal senatore a vita Francesco Cossiga. Nell'interpellanza, Cossiga denuncia la irritualità di contatti diretti tra appartenenti agli apparati di intelligence e magistratura, e afferma che non a caso il «contatto» sarebbe avvenuto prudenzialmente non attraverso telefoni cellulari ma grazie alla cabina telefonica presente all'interno della sede dell'Aise (l'ex Sismi) a Forte Braschi.

Il senatore non indica le modalità con cui è venuto a conoscenza della telefonata e non specifica il nome del magistrato destinatario della chiamata. L'interpellanza indica però il nome dello 007 autore della chiamata: si tratterebbe di Vito Damiano, colonnello dei carabinieri, attualmente capo divisione all'Aise. La chiamata sarebbe avvenuta il 13 novembre 2008.

7 - Pronti, via: Pd impallinato a Torino...
Pronti, via: la giunta va sotto. Siamo alla Provincia di Torino dove il pd Antonio Saitta, dopo le polemiche pre elettorali, aveva sconfitto la candidata del Pdl. Vittoria alle elezioni, ma prima sconfitta in aula: due franchi tiratori hanno impallinato il centrosinistra e così è saltata l'elezione dell'ufficio di presidenza. Nomina rinviata a domani mattina, in seconda votazione quando basterà la maggioranza più uno. Tuttavia di una sconfitta vera e propria si è trattato: alla maggioranza cui servivano 30 voti e ne contava già 29 sicuri in partenza quando si è trovata con 27 consensi e l'ok improvvisamente affondato.

 

 

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