LA CUCCAGNA DI SAGGESE - IL TRUFFATORE DI “TRIBUTI ITALIA” HA FATTO UNA VITA DA GRANDE - METTEVA IN TASCA DIECIMILA EURO AL GIORNO, GIOIELLI ALLA SORELLA E MEGAFESTE AL CASTELLO BROWN DI PORTOFINO PER 250 SINDACI, AEREO E ALBERGO QUATTRO STELLE PAGATI - TOTALE: 20 MLN € SOTTRATTI, DI CUI SOLO 9 SONO STATI INDIVIDUATI (GLI ALTRI SONO ALL’ESTERO)…

Condividi questo articolo


Giusi Fasano per il "Corriere della Sera"

SAGGESESAGGESE

Una vita vissuta alla grande. Con autista e guardia del corpo al seguito. Con un prelievo quotidiano da diecimila euro. Con orologi extralusso al polso e diamanti per la sorella comprati come investimento. Al porto il super motoscafo Azimut, in garage la Mercedes blindata da più di centomila euro. E poi feste su feste e le tasche sempre piene di contanti.

Chi lo ha visto all'opera giura che Giuseppe Saggese è sempre stato così. Esagerato. Classe 1960, liceo classico, figlio di un magistrato (scomparso ormai da anni) che non ha fatto in tempo a leggere l'elenco delle tredici procure (tredici) che indagano sul conto di suo figlio.

Castello Brown di Portofino Castello Brown di Portofino

Voleva costruire una fabbrica di soldi, Giuseppe detto Beppe. E l'ha fatto a spese dei contribuenti. Quando nel 1986 mise in piedi la sua prima «creatura» (Publiconsult) si accontentava della riscossione delle imposte sulle insegne e i cartelloni stradali. Roba che a vederla adesso forse si vergognerebbe.

Perché con il tempo l'esattore delle tasse è diventato un gigante della riscossione, ha affinato la tecnica, ha esteso i confini, è arrivato ad aprire 184 esattorie e 14 società partecipate. Un Comune dopo l'altro, incassi su incassi e controlli zero. Ecco la formula magica. E Beppe ha cominciato ad arraffare tutto. Fino a venti milioni di euro, dice l'inchiesta.

Del resto come pagare altrimenti giornate così dispendiose? Prendi le megafeste al Castello Brown di Portofino, per esempio. Biglietto d'invito per 250 sindaci in arrivo da tutt'Italia, aereo e albergo quattro stelle pagati. Gita su battelli presi in affitto per l'occasione. Con catering d'eccezione, champagne di default e orchestrina di amici che lui avrebbe tanto voluto lanciare nel mondo dello spettacolo.

tributi_italia_scioperotributi_italia_sciopero

Naturalmente tutto a spese della Tributi Italia. E non è stata una sola occasione, sia chiaro. La testimonianze raccolte dalla Guardia di finanza parlano di almeno tre anni (2005-2007). Ogni settembre, proprio mentre i compaesani di Beppe guardavano i fuochi d'artificio della festa di Recco, lui ospitava i sindaci in una location di lusso: se non Portofino, Santa Margherita. E ogni volta il suo ruolo era tessere rapporti che lo facessero sembrare affidabile.

Poi è arrivato il 2008, la crisi mondiale, l'abolizione dell'Ici per le prime case. E lui ha cominciato a piangere miseria. «Qui non c'è più nessuno che paga» ripeteva ai Comuni ai quali non versava un soldo delle tasse che le sue agenzie intascavano dai contribuenti. E intanto metteva via per sé i milioni che, Ici o non Ici, riusciva a recuperare. Ogni mattina, dicono i finanzieri, la sua segretaria si presentava in banca a riscuotere assegni e cartelle esattoriali, contava diecimila euro e li lasciava nella cassaforte della società perché lui potesse prelevarli. E Beppe Saggese non mancava mai all'appuntamento.

Dichiarava più o meno un milione e mezzo all'anno per 150 giorni di lavoro e considerava quei soldi il suo stipendio. Da reinvestire in mille rivoli. Magari nei gioielli sequestrati a casa sua e di sua sorella Patrizia: diversi orologi da migliaia di euro e una collana di diamanti che i finanzieri hanno sequestrato e che considerano, appunto, un investimento di famiglia.

Alcune sue operazioni finanziarie erano così sfacciate da risultare paradossali. Un esempio: apriva una società intestandola a un suo uomo di fiducia che diventava amministratore e poi gli ordinava di nominarlo consulente per gestirla. Compenso: due milioni e mezzo di euro. Dei venti milioni la Finanza ne ha individuati soltanto nove. Gli altri «sicuramente» sono all'estero, dice la procura. Motivo per cui è «evidente» il pericolo di fuga. Il tesoro custodito altrove, perché, per quanto si credesse impunito, Beppe l'esattore sapeva che in Italia lo avrebbero arrestato: «Me lo sentivo, prima o poi doveva succedere» ha detto lui stesso offrendo i polsi per le manette.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...