CULATELLO DOVE VAI SE IL PARTITO NON CE L’HAI? - FELTRI SI DIVERTE AD AFFETTARE IL PD DI ‘ROSPY’ BINDI: SUI DIRITTI DEI GAY “NEANCHE IL SOPPRESSO MSI AVREBBE SAPUTO FAR DI PEGGIO” - ADDIO PRIMARIE ALLA MATRICIANA E FIGURACCIA EPICA SUL “NO” ALLA VOTAZIONE DELL’ORDINE DEL GIORNO DI PAOLA CONCIA - “IL PD NON È PIÙ UN PARTITO DI SINISTRA, MA UNA BOLGIA IN CUI SI MESCOLANO CATTOLICI BACCHETTONI, MONTIANI APPIATTITI SULLA FINANZA MONDIALE E SULLE BANCHE CRIMINALI…”

Condividi questo articolo


Vittorio Feltri per "il Giornale"

VITTORIO FELTRIVITTORIO FELTRI

Se il Pdl è un partito un po' naïf che tende all'improvvisazione nei momenti topici, il Pd non è più un partito di sinistra, ma una bolgia in cui si mescolano cattolici bacchettoni, montiani appiattiti sulla finanza mondiale e sulle banche criminali (i cui derivati, titoli tossici, carta da macero, sono 14 volte superiori al Pil mondiale), un partito che rappresenta tutto e tutti eccetto gli elettori laici e progressisti. Lo si è constatato sabato all'assemblea democratica (si fa per dire) che doveva lanciare le primarie per la scelta del candidato premier, fissare il limite di tre legislature per deputati e senatori, votare un punto dell'ordine del giorno riguardante l'estensione dei diritti alle coppie omosessuali.

BERSANI ALL'ASSEMBLEA PDBERSANI ALL'ASSEMBLEA PD

Ci si aspettava che la riunione celebrasse l'unità di intenti programmatici degli iscritti qualificati, e invece si è conclusa in rissa, a dimostrazione che la politica italiana- tutta- è affetta da una grave malattia mentale ed è in confusione. Tanto è vero che le primarie alla matriciana inventate all'epoca di Walter Veltroni sono finite nel cestino della carta straccia.

Così come la scadenza dei parlamentari e, guarda caso, la questione dei diritti civili per gli omosessuali, che era una bandiera della sinistra ed è diventata uno straccio buono per pulire le scarpe di Pier Luigi Bersani. Come può un partito conciato così permettersi di criticare il Pdl, definire «agghiacciante» il ritorno in scena di Silvio Berlusconi e presentarsi agli italiani quale alternativa al governo tecnico?

BERSANI ALL'ASSEMBLEA PDBERSANI ALL'ASSEMBLEA PD

Siamo d'accordo, Mario Monti finora ha aumentato a dismisura le tasse e ha solo tagliuzzato gli sprechi, provocando un disastro all'economia nazionale; non è stato all'altezza delle attese; ha approvato riforme meno efficaci del necessario. Ma se Bersani suppone di essere attrezzato a sostituirlo nel 2013 si sbaglia di grosso.

rosy bindi xrosy bindi x

Lo spettacolo offerto dal Pd, la sua incapacità a darsi una linea politica, e perfino un'immagine accettabile, la povertà delle idee di cui si riteneva depositario rendono il partito erede del Pci una specie di brutta copia della peggior Democrazia cristiana. Per anni i compagni hanno menato vanto per le loro primarie, e ora le hanno cassate; hanno annunciato di voler rinnovare il Paese e ora brigano perché rimanga impantanato nel vecchiume.

Quanto alle unioni gay, essi sono in ritardo rispetto a quasi tutti i progressisti europei. Addirittura Rosy Bindi ha imposto il veto alla discussione sul tema, onde evitare che al termine venisse espresso un «sì» dell'assemblea alle norme proposte da Paola Concia. Neanche il soppresso Msi avrebbe saputo far di peggio.

LETTA-BINDI-BERSANI ALL'ASSEMBLEA PDLETTA-BINDI-BERSANI ALL'ASSEMBLEA PD

È una contraddizione stridente il fatto che la sinistra italiana si comporti in materia di diritti civili (omosessualità, fecondazione assistita e fine vita) come la più retriva destra clericale. Bersani in questo campo, dopo la figuraccia di sabato, non ha titoli per impartire lezioni ad alcuno, avendo distrutto la reputazione del Pd, umiliato i suoi dirigenti sensibili alle richieste degli elettori laici.

paola conciapaola concia

Non c'è motivo che un progressista voti per un partito in cui sia la Bindi a dettare legge sul piano etico, lei che ha un passato tardodemocristiano. D'altronde,gli interessi della presidente del Pd non si conciliano col bagaglio culturale della Concia.
Due donne del genere, tanto distanti l'una dall'altra, non possono stare nello stesso gruppo politico. Costituiscono l'emblema del caos che regna nell'esercito di sbandati guidati da Bersani, uno che non pensa agli elettori ma soltanto a usarli per entrare dove non entrerà mai: a Palazzo Chigi.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...