DAGO-RETROSCENA - QUALCUNO DICA A GIORGIA MELONI CHE A DRAGHI NON PIACE IL RUOLO DEL PARAFULMINE – LA DUCETTA, NELLA SUA RISPOSTA ALL’UE SULLA QUESTIONE CORTE DEI CONTI, HA RIMANDATO A UNA “LEGGE APPROVATA DAL GOVERNO” DI “MARIOPIO”. L'EX PREMIER, IN QUESTI MESI È STATO SILENTE, MA, QUALORA SI SENTISSE TIRATO TROPPO PER LA GIACCHETTA, POTREBBE SBOLOGNARE UNA TOSTA INTERVISTA AL “FINANCIAL TIMES”, IN CUI SI TOGLIEREBBE PIÙ DI UN MACIGNO DALLE SCARPE…

Condividi questo articolo


DAGO-RETROSCENA

DRAGHI MELONI DRAGHI MELONI

Fate sapere a Giorgia Meloni che Mario Draghi inizia a infastidirsi per il comportamento della Ducetta. La premier, in mancanza di altri argomenti, per difendersi dall’attacco della Commissione europea sulla norma che limita i poteri di controllo della Corte dei Conti, si è trincerata dietro lo scudo del suo predecessore.

 

In pratica ha provato a giustificarsi ricordando una ”legge approvata dal governo” di MarioPio, che “affida alla Corte dei conti il controllo sui fondi Pnrr nella modalità del controllo successivo sulla gestione e non del controllo concomitante, con criteri di cooperazione e coordinamento con la Corte dei conti europea. Tale disciplina non solo resta in vigore, ma viene pienamente attuata”.

 

meloni draghi meloni draghi

L’ex premier, che in questi mesi è stato in silenzio, e si è visto poco, negli scorsi giorni è apparso alle considerazioni finali di Ignazio Visco, a Bankitalia, e al ricevimento del 2 giugno al Quirinale. E se la Meloni e i suoi pasdaran continueranno a tirarlo per la giacchetta, esagerando, sbolognerà una bella intervista al “Financial Times”, in cui si toglierà dalle scarpe più di un sassolino…

 

1. L'IRA DI MELONI CONTRO LA COMMISSIONE "SOLO PREGIUDIZI, NOI TIRIAMO DRITTO"

Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

Lunedì la richiesta del voto di fiducia, mercoledì il voto. Il contestato emendamento che sottrae alla Corte dei Conti il controllo «concomitante» sulle opere del Piano nazionale di ripresa e resilienza arriverà in aula e diventerà legge. Non c'è spazio per i dubbi del Quirinale, né per i moniti della Commissione europea.

 

LA DRAGHETTA - MEME MELONI DRAGHI LA DRAGHETTA - MEME MELONI DRAGHI

Anzi. Ieri mattina è stata Giorgia Meloni a decidere di rispondere punto per punto alle accuse di scarso rispetto per la magistratura contabile. «Pregiudizio non informato», «senza approfondimento nel merito», «considerazioni che alimentano polemiche politiche strumentali». Se il governo aveva bisogno di un assist, questa volta la Commissione glielo ha servito su un piatto d'argento.

 

La nota di Palazzo Chigi è un concentrato rimandi giuridici. «Il primo decreto sull'attuazione del Pnrr disciplina i controlli sui fondi da parte della Corte dei conti. Tale decreto, che rappresentava una specifica milestone del Pnrr, è stato rendicontato positivamente dalla Commissione».

 

giorgia meloni raffaele fitto 2 giugno 2023 giorgia meloni raffaele fitto 2 giugno 2023

E ancora: «La legge approvata dal governo Draghi affida alla Corte dei conti il controllo sui fondi Pnrr nella modalità del controllo successivo sulla gestione e non del controllo concomitante, con criteri di cooperazione e coordinamento con la Corte dei conti europea. Tale disciplina non solo resta in vigore, ma viene pienamente attuata».

 

[…] In poche parole: quando la magistratura contabile istituisce il collegio per il «controllo concomitante» sul Pnrr lo fa sulla base di due norme: la legge Brunetta e il decreto 76 del 2020 del governo Conte, ignorando la legge approvata un anno dopo da Draghi (la 77 del 2021) che prevede controlli esclusivamente «successivi».

 

MARIO DRAGHI E GIORGIA MELONI MARIO DRAGHI E GIORGIA MELONI

Un'omissione grave a parere di Palazzo Chigi, perché quest'ultima è quella che costituisce l'architettura per l'esecuzione del Pnrr. «Una milestone», scrivono i consiglieri di Meloni [...] La nota dice di più: l'emendamento non fa venire meno i controlli della Corte dei Conti, bensì il solo collegio per il controllo «concomitante», il piccolo ufficio dal quale è partito il sasso che ha trasformato la polemica con il ministro Raffaele Fitto in una valanga.

 

A far saltare i nervi a Fitto [...] era stata l'ipotesi di attribuire una responsabilità per danno erariale ai dirigenti pubblici in caso di fallimento degli obiettivi del Piano. Obiettivi però talvolta irrealizzabili [...].

 

alfredo mantovano giorgia meloni alfredo mantovano giorgia meloni

Nel tentativo di abbassare la tensione con la Corte dei Conti, due giorni fa il governo ha incontrato i vertici a Palazzo Chigi. Da un lato Fitto e il sottosegretario Alfredo Mantovano, dall'altra il presidente Guido Carlino e i suoi vice. «Fatemi capire – ha detto Fitto – oltre al controllo politico della Commissione europea sul Piano dobbiamo fare i conti con quello dei vostri uffici? E che c'entra tutto questo con il rispetto delle procedure contabili?».

 

Fino a ieri mattina a Palazzo Chigi si confrontavano due linee di pensiero. Fra chi – come Fitto – deciso ad andare fino in fondo nel braccio di ferro, e altri – Mantovano – che invece avrebbero voluto evitare il polverone fino ai confini del Belgio. Un risultato positivo l'ha ottenuto: serrare le fila del partito. [...]

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

ARCORE MORMORA, MILANO CONFERMA: MARTA FASCINA SI È FIDANZATA! A RUBARE IL CUORE DELLA FU VEDOVA INCONSOLABILE DI SILVIO BERLUSCONI NON SAREBBE UN POLITICO, NÉ UN PERSONAGGIO PUBBLICO - LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON VEDE L’ORA DI SBULLONARLA DA VILLA SAN MARTINO, AVREBBE PERSINO PRESO UN APPARTAMENTO A MILANO PER LEI E IL SUO NUOVO AMORE. SI VOCIFERA CHE IN QUESTI GIORNI SI STIA LAVORANDO ALL’ARREDAMENTO… - MARTA FASCINA: "LA NOTIZIA È TOTALMENTE INFONDATA. QUANTO ALL'ACQUISTO DI UN NUOVO APPARTAMENTO, SI TRATTA SEMPLICEMENTE DI UNA VALUTAZIONE CHE STO FACENDO PER UN MEMBRO DELLA MIA FAMIGLIA..."

DAGOREPORT – “SANTA” E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DELLA  SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO. ALL’INIZIO SI È DIFESA SENZA ESITAZIONI, POI HA IPOTIZZATO UN PASSO INDIETRO (“FARÒ UNA SERIA E COSCIENTE VALUTAZIONE”) E OGGI, DI NUOVO, CAMBIA SPARTITO: “NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI” - PERCHÉ ONDEGGIA COSÌ TANTO? QUALI ASSI NELLA MANICA È CONVINTA DI AVERE? – NESSUN COMMENTO DALLA MELONA CHE SA BENE CHE FDI NON VEDE L'ORA DI RISPEDIRLA A CUNEO (A PARTE IL SODALE LA RUSSA) - NEL CASO IN CUI LA PITONESSA NON SI RASSEGNASSE A DIMETTERSI, E' GIA' PRONTO UN RIMPASTO DI GOVERNO DOPO LE EUROPEE: DATI IN USCITA ANCHE DELMASTRO E ZANGRILLO…- VIDEO 

DAGOREPORT – PER NON PERDERE LA FACCIA CON I RUSSI, PUTIN ACCUSA L’UCRAINA PER LA STRAGE DI MOSCA, MA LA TRATTATIVA CON LA CIA PER EVITARE L’ESCALATION VA AVANTI - LO SCHEMA È “DUE PASSI IN AVANTI E UNO INDIETRO”: I RUSSI AVANZERANNO, KIEV ACCETTERA' UNA TREGUA E LE NUOVE CONQUISTE SARANNO “OFFERTE” SUL TAVOLO DEL NEGOZIATO – ALLA FINE SI TORNEREBBE INDIETRO DI 10 ANNI, AGLI ACCORDI DI MINSK CHE PREVEDEVANO UN’AUTONOMIA SPECIALE PER LE REPUBBLICHE DI DONETSK E LUGANSK E L’ASSICURAZIONE CHE L’UCRAINA NON ENTRERÀ MAI NELLA NATO – IL MESSAGGIO DI BIDEN A ZELENSKY: RESISTI FINO ALLO SBLOCCO DEI 60 MILIARDI DI AIUTI DAL CONGRESSO MA NON SOFFIARE SUL FUOCO ORA CHE NELLA PARTITA SI SONO INFILATI ANCHE I JIHADISTI (MONITORATI DALLA CIA)...

FLASH! – COSA DIREBBE LA “VECCHIA” DANIELA SANTANCHÈ DELL’ATTUALE MINISTRO DEL TURISMO? LA “PITONESSA” NEGLI SCORSI ANNI HA CHIESTO LE DIMISSIONI DI TUTTI: DA FINI A BOSCHI, DA LUCIA AZZOLINA FINO AI SUOI BERSAGLI PREFERITI, I GRILLINI DI MAIO, CONTE E BONAFEDE. BASTAVA CHE VENISSE APERTA UN’INDAGINE E LA SOLERTE (EX) PROPRIETARIA DEL TWIGA PARTIVA ALL’ASSALTO. ORA CHE UN’INCHIESTA TOCCA DA VICINO LEI, PERÒ, NIENTE, NON MOLLERÀ PERCHÉ “NESSUNO HA CHIESTO LE MIE DIMISSIONI…”