DALL’ORTO AL GIARDINO RAI - PER LA DIREZIONE GENERALE DI VIALE MAZZINI SALE IL NOME DI ANTONIO CAMPO DALL’ORTO - PER LA PRESIDENZA È UNA CORSA TRA MIELI, ANSELMI, MANSI E MAGGIONI - I GRILLINI VOGLIONO MILENA GABANELLI

Campo Dall’Orto è il favorito, ma tra i renziani c’è anche chi vorrebbe come supermanager Andrea Scrosati di Sky, in sorpasso su Andrea Castellari e Marinella Soldi - Nel giro ristretto del capo del governo circola la convinzione che Renzi scioglierà gli ultimi dubbi solo di rientro dal Giappone...

Condividi questo articolo


ANTONIO CAMPO DALL ORTO ANTONIO CAMPO DALL ORTO

Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

Con il Pd dilaniato dalle tensioni, Matteo Renzi prova a stringere i bulloni in vista del voto sulla Rai. Martedì la Vigilanza dovrà indicare (con la vecchia legge Gasparri) i sette membri del nuovo Cda e lunedì pomeriggio, alla vigilia di un passaggio cruciale per il governo, i capigruppo «democrat» Ettore Rosato e Luigi Zanda faranno il punto con i membri della commissione: urge trovare un’intesa con la minoranza, che consenta al Pd di giocare compatto la partita delle nomine.

 

MOIRA DE ROBILANT E PAOLO MIELI MOIRA DE ROBILANT E PAOLO MIELI

«Auspico un’intesa alta tra i sedici componenti del Pd — avverte il senatore della sinistra dissidente Federico Fornaro — Spero che Renzi eviti una lottizzazione nella lottizzazione e che i nomi indicati dal Pd non abbiano le magliette delle sottocorrenti».

 

I bersaniani in commissione di Vigilanza sono tre, Gotor, Fornaro e Martini. Tre voti preziosi dal momento che — per dare il via libera al futuro presidente di viale Mazzini scelto dal Cda — serviranno i due terzi dei membri, dunque minimo 27 voti. Sulla carta la maggioranza ne ha 34, ma nessuno può escludere strappi e dunque Renzi ha bisogno di un accordo blindato, con i suoi e con le altre forze politiche. Dato per scontato il no dei grillini al dialogo, il Pd non ha altra strada che trovare un nome a prova di critiche, una figura di garanzia con una storia professionale importante e indiscutibile.

giulio anselmi (2) giulio anselmi (2)

 

«Un Giulio Anselmi...» è l’identikit che circola tra i parlamentari renziani in contatto con Palazzo Chigi, dove molta sorpresa ha destato l’intervista di Enrico Mentana al Fatto quotidiano . «La riforma della Rai? È una Gasparri 2.0» ha detto il direttore del Tg La7 e nel Pd lo hanno letto come «un tirarsi fuori dalla corsa».

 

ANDREA SCROSATI ANDREA SCROSATI

Per la presidenza si parla di Paolo Mieli, ma il problema è che Renzi non intende rinunciare al tandem uomo-donna e starebbe cercando una donna giovane, che l’Europa ci invidia e che sia in grado di competere con Sky. Un tema che fa salire le possibilità di Antonella Mansi, ex presidente della fondazione Mps e di Monica Maggioni, direttore di Rainews 24 e Televideo. Se l’accordo sulla donna giusta non salterà fuori, nella squadra del premier c’è già chi pensa all’extrema ratio : confermare Anna Maria Tarantola.

 

Per la casella di direttore generale salgono le quotazioni di Antonio Campo Dall’Orto, che ha visto il premier a Palazzo Chigi. «Stiamo cercando nomi autorevoli e di alto livello — conferma Ettore Rosato — che aiutino la Rai a diventare sempre di più un’impresa culturale».

monica Maggioni monica Maggioni

 

Campo Dall’Orto è il favorito, ma tra i renziani c’è anche chi vorrebbe come supermanager Andrea Scrosati di Sky, in sorpasso su Andrea Castellari e Marinella Soldi.

Nel giro ristretto del capo del governo circola la convinzione che Renzi scioglierà gli ultimi dubbi solo di rientro dal Giappone. Tra i cinquestelle fa breccia la suggestione di indicare per il cda Beppe Grillo, lasciando parallelamente correre il nome di Milena Gabanelli.

MARINELLA SOLDI MARINELLA SOLDI

 

«Ecco la grande rivoluzione grillina — attacca il pd Michele Anzaldi — È come se Forza Italia indicasse Berlusconi». E mentre il riequilibrio dei componenti della Vigilanza, chiesto da Ncd, rischia di cambiare i rapporti di forza alla vigilia del voto, sulle poltrone si tratta e si litiga. Al Pd toccano quattro consiglieri, ma bisogna accontentare Ncd e fare i conti con i nomi proposti dalla minoranza: Giulietti, Vita, Balassone. La destra aspira a due eletti, con Fi che spinge per la riconferma di Antonio Pilati. E i grillini sceglieranno il loro esponente senza l’ombrello della rete.

milena gabanelli blu milena gabanelli blu

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...