DEMOCRATIC-LEAKS - NUOVA BUFERA MAIL SU HILLARY: SVELATI I MESSAGGI SCAMBIATI DURANTE LE PRIMARIE DAI FUNZIONARI DEL PARTITO DEMOCRATICO: VIA LA PRESIDENTE DEBBIE WASSERMAN SCHULZ ACCUSATA DI AVER FAVORITO LA CLINTON - I DEMOCRATICI URLANO AL COMPLOTTO PRO TRUMP ORCHESTRATO DAI RUSSI - - -

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Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

HILLARY KAINE HILLARY KAINE

 

Donald Trump a Cleveland è riuscito a condurre in porto senza incidenti di piazza né grossi danni politici (e, anzi, con un' immagine rafforzata) una Convention repubblicana per la quale molti prevedevano corrida dentro la Quicken Loans Arena e guerra civile fuori.
 

La Convention democratica di Filadelfia, che dovrebbe essere quella della riconciliazione tra Hillary Clinton e Bernie Sanders e dell' unità ritrovata attorno a un sobrio confronto sulle scelte programmatiche, comincia, invece, in un clima ancor più infuocato tra lo scandalo delle email trafugate, i sospetti di un intrigo internazionale pro Trump pilotato dai russi e la defenestrazione del capo dei democratici, Debbie Wasserman Schultz: non sarà più lei a presiedere la grande manifestazione del partito della sinistra che inizia oggi alla Wells Fargo Arena. E ieri sera, dopo una strenua resistenza, la Schultz è stata costretta a dimettersi anche dalla guida dell' organizzazione politica del partito di Obama e dei Clinton.
 

OBAMA HILLARY CLINTON 6 OBAMA HILLARY CLINTON 6

La bomba è esplosa venerdì sera quando WikiLeaks ha pubblicato 20 mila email contenenti messaggi scambiati durante la campagna elettorale dai funzionari del partito democratico: scambi dai quali viene fuori una chiara volontà di favorire Hillary Clinton e penalizzare Bernie Sanders del quale uno dei capi della campagna mette perfino in dubbio la fede ebraica: «Ho sentito dire che, in realtà, è ateo. Se si potesse far arrivare questo messaggio agli elettori, negli Stati del Sud la cosa farebbe diversi punti di differenza nel voto».

 

DEBBIE WASSERMAN SCHULTZ DEBBIE WASSERMAN SCHULTZ

Ce n' è anche per Trump con alcuni di questi quadri operativi del partito intenti ad alimentare manifestazioni contro di lui durante i comizi delle primarie repubblicane.
Chiacchiere tra funzionari, certo, ma la loro pubblicazione alla vigilia della Convention» è benzina sulla brace dell' incendio non ancora del tutto spento, di mesi di battaglie senza esclusione di colpi tra Sanders e la Clinton. Il senatore del Vermont, dopo una compagna di successo condotta in modo molto aggressivo, un paio di settimane fa ha dato, senza troppa convinzione, il suo appoggio alla ex First Lady.
 

Dopo il colpo di scena delle email, Trump, che già da tempo corteggia i fan delusi di Sanders, scende in campo affermando che adesso il senatore del Vermont, se non è un truffatore, deve revocare il suo sostegno alla Clinton.
 

Intanto il partito democratico, che già un mese fa aveva denunciato due diversi furti digitali di documenti da parte di Guccifer 2.0, un' organizzazione dietro la quale si celerebbero hacker russi, accusa apertamente Mosca di interferire nelle elezioni Usa. Il manager della campagna della Clinton, Robby Mook, è esplicito: dietro «la fuga di notizie» c' è il governo russo che vuole favorire il candidato repubblicano.
 

OBAMA HILLARY CLINTON OBAMA HILLARY CLINTON

Il figlio di Trump, Donald Junior, che ha già assimilato la retorica incendiaria del padre, replica nel giro di minuti e con parole pesantissime: «Sono accuse false e disgustose.
Se cose del genere le avesse dette un repubblicano, l' avreste già messo sulla sedia elettrica».
 

Sabato in Florida, presentando per la prima volta il suo vice Tim Kaine, la Clinton non ha ancora preso decisioni drastiche: sul palco ringrazia Debbie Wasserman Schultz, una sua fedelissima, per la sua leadership del partito. Ma un contestatore comincia a urlare «Democratic leaks».

 

Nel pomeriggio la svolta: non si può rischiare un nuovo scontro con Sanders che parlerà proprio stasera (insieme a Michelle Obama) nella giornata d' apertura della Convention. Debbie viene sacrificata: sarà Marcia Fudge, una parlamentare dell' Ohio, a presiedere la Convention al suo posto. E la Wasserman Schultz alla fine è costretta a lasciare tutte le cariche.

bernie sanders hillary clinton bernie sanders hillary clinton

 

La mossa, comunque, dovrebbe evitare ulteriori scarti di Sanders che, sempre più convinto di essere stato illecitamente penalizzato durante le primarie, sembra comunque orientato a confermare il suo sostegno alla Clinton presentando alcuni punti della sua piattaforma (l' estensione della copertura sanitaria per i poveri, il college gratuito per i figli delle famiglie con un reddito annuo inferiore ai 125 mila dollari) come l' accettazione di una parte delle sue istanze «rivoluzionarie».

 

hillary clinton hillary clinton

Ma, anche se il senatore del Vermont smette, almeno a parole, di combattere, i suoi fan non sembrano ascoltarlo: ieri a Filadelfia prime manifestazioni dei «rivoluzionari» della sinistra democratica al grido «O Sanders o niente». Attivisti infastiditi dal riformismo del programma clintoniano e indispettiti dalla scelta del vicepresidente: Kaine è un moderato della Virginia che piace ai repubblicani e che, tra l' altro, è un grande sostenitore dei trattati di libero scambio detestati da Trump, ma anche dai sindacati e dalla sinistra democratica. Così ieri a Filadelfia, prima ancora dell' inizio della Convention, si è vista una manifestazione più imponente e più blindata (impiego di elicotteri compreso) di quelle di Cleveland.

 

hillary hillary

In una giornata di tregenda, l' unica buona notizia per Hillary Clinton è venuta dal sostegno di Michael Bloomberg, l' ex sindaco di New York - un passato da repubblicano e da indipendente - che molti fino a qualche tempo fa vedevano come un possibile «terzo incomodo» nella corsa alla Casa Bianca.

 

   

 

 

HILLARY TRUMP PUTIN HILLARY TRUMP PUTIN

 

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