1. A DESTRA, C'E' UN SOLO LEADER: SALVINI - “BERLUSCONI NON FA GUERRA A TUTTO CAMPO A RENZI PERCHÉ TEME UNA LEGGE CHE PENALIZZI MEDIASET. AGISCE SOPRATUTTO COME UOMO DI IMPRESA E COME PADRE PREOCCUPATO DI LASCIARE AI FIGLI LE AZIENDE CON I CONTI IN ORDINE. DIETRO A QUESTA LEGGE CI SONO IN BALLO INTERESSI PER CENTINAIA DI MILIONI DI EURO"
2. “NON C’È ALCUN MOTIVO PER NON SOSTENERE GIORGIA MELONI. INSISTERE SU BERTOLASO PUÒ SOLO SIGNIFICARE CHE SI PUNTA A PERDERE. OVVERO NON METTERE I BASTONI TRA LE RUOTE AL CANDIDATO RENZIANO GIACHETTI CHE I SONDAGGI DAREBBERO IN MAGGIORE DIFFICOLTÀ NEL CASO DI UN FRONTE UNITARIO DEL CENTRODESTRA SCHIERATO CON LA MELONI"


Alessandro Sala per www.corriere.it

 

BERLUSCONI E SALVINI

Il premier Renzi tiene sotto scacco Silvio Berlusconi con lo spauracchio di una legge sui diritti tv che penalizzi Mediaset. Lo ha detto il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, intervenendo da Filadelfia - dove sta seguendo le primarie del candidato repubblicano Donald Trump - a 24 Mattino-Attenti a noi due, su Radio 24.

 

Rispondendo alle domande di Oscar Giannino e Alessandro Milan, Salvini ha detto che «il timore di Berlusconi è comprensibile» e che in questa fase «agisce soprattutto come uomo d’impresa e come padre preoccupato di lasciare ai figli le aziende con i conti in ordine» visto che «dietro a questa legge ci sono in ballo interessi per centinaia di milioni di euro».

 

BERLUSCONI RENZI

Secondo il capo del Carroccio sarebbe questo il motivo per cui, al di là delle intese del passato sul patto del Nazareno, il leader di Forza Italia ha rinunciato a fare una guerra a tutto campo al governo Pd-Ncd.

 

Alla domanda su come il leader di Forza Italia ricambierebbe un’eventuale benevolenza del governo, o quantomeno una non penalizzazione di Mediaset, Salvini non ha risposto direttamente ma ha citato l’esempio della candidatura per il Campidoglio: «Non c’è alcun motivo per non sostenere Giorgia Meloni - ha commentato -. Insistere su Bertolaso può solo significare che si punta a perdere». Ovvero non mettere i bastoni tra le ruote al candidato renziano Giachetti che i sondaggi darebbero in maggiore difficoltà nel caso di un fronte unitario del centrodestra schierato con la leader di Fratelli d’Italia.

BERTOLASO BERLUSCONI

 

IL MODELLO AMERICANO

Nell’intervista Salvini ha poi elogiato Trump, definendolo un modello di riferimento, uno che non piace agli snob ma continua a vincere - in quest’ultima tornata delle primarie ha conquistato cinque Stati su cinque - «al di là di quello che pensano giornaloni e eminenti sociologi».

 

E ha spiegato di voler replicare in Italia i modelli americani che consentono «di aprire un’impresa in un giorno» e «di pagare solo il 20% di tasse sul reddito». «In questo mio viaggio ho incontrato molti giovani che svolgono professioni diverse - ha raccontato Salvini -. Molti sono venuti negli Stati Uniti con l’idea di restarci qualche mese, ma alla fine hanno visto quanto sia migliore qui la vita e hanno deciso di restare. Chiediamoci perché».

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI
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SALVINI ALL INCONTRO CON TRUMP
DONALD TRUMP E MATTEO SALVINI