DIMMI CHI TI SOSTIENE E TI DIRÒ CHI SEI - CONFINDUSTRIA SOSTERRÀ RENZI AL REFERENDUM MA CHIEDE IN CAMBIO DI RIDURRE LE TASSE SULLE IMPRESE PER AUMENTARLE SUI CONSUMI - CHE FEELING TRA IL NEO-MINISTRO CALENDA E IL PRESIDENTE VINCENZO BOCCIA

Boccia ha chiesto di “spostare il carico fiscale” sui consumi - Un passaggio che ha fatto saltare sulla sedia i rappresentanti di Confedilizia (“se si riferisce agli immobili siamo sconcertati”), ma che in realtà va dritto sulla questione dell' Iva, che in mancanza di sterilizzazione delle clausole di salvaguardia il prossimo anno aumenterà di 15 miliardi... -

Condividi questo articolo


Sandro Iacometti per “Libero Quotidiano”

 

CARLO CALENDA VINCENZO BOCCIA CARLO CALENDA VINCENZO BOCCIA

Un sì, seppure non esplicito, al referendum, un apprezzamento all' azione in Europa contro l' austerity e un suggerimento su dove trovare le risorse per il taglio del cuneo fiscale. Nella giornata di esordio da presidente di Confindustria, Vicenzo Boccia, ha cercato di non entrare troppo nel vivo del dibattito politico. Ma il segnale arrivato dall' Auditorium di Roma, dov' era presente anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella, è comunque di una mano tesa al governo.

 

VINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIA VINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIA

Soprattutto sul fronte delle riforme, dove Boccia ha invitato l' esecutivo ad andare avanti «con forza», perché solo così «possiamo tornare ad essere un Paese autorevole». Il numero uno di Viale dell' Astronomia (che assumerà una posizione ufficiale solo dopo un confronto interno, il 23 giugno) ha provato a smarcarsi sulla questione referendum, spiegando che le riforme «non hanno un nome ma un oggetto, non conta chi le fa ma come sono fatte».

 

Ma Confindustria «si batte fin dal 2010 per superare il bicameralismo perfetto e riformare il titolo V della Costituzione», non può quindi che vedere «con soddisfazione» che oggi «questo traguardo è a portata di mano». Boccia ha poi avuto parole di soddisfazione per il duello ingaggiato dall' esecutivo con Bruxelles.

 

ASSEMBLEA CONFINDUSTRIA ASSEMBLEA CONFINDUSTRIA

Se oggi la politica di bilancio in Europa non è più restrittiva, ha spiegato, «lo si deve all'azione dei governi italiani, soprattutto di quello in carica». Più delicato il tema delle tasse, dove il presidente di Confindustria ha chiesto di «spostare il carico fiscale». Alleggerirlo su lavoro e imprese e aumentarlo «sulle cose». Un passaggio che ha fatto saltare sulla sedia i rappresentanti di Confedilizia («se si riferisce agli immobili siamo sconcertati»), ma che in realtà va dritto sulla questione dell' Iva, che in mancanza di sterilizzazione delle clausole di salvaguardia il prossimo anno aumenterà di 15 miliardi.

 

SALVATORE BUZZI - GIULIANO POLETTI SALVATORE BUZZI - GIULIANO POLETTI

Ipotesi smentita prontamente dal governo. «Non abbiamo in previsione aumenti dell' Iva», ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, «gli imprenditori facciano investimenti e si assumano il pezzo di responsabilità che loro compete». Da qualche parte, però, i soldi andranno trovati. Perché, ha proseguito Boccia, l' economia è ripartita ma «non è in ripresa» e «la riduzione dell' Ires al 24% nel 2017 non basta». Bisogna dunque intervenire sul contrasto all' evasione fiscale e sulle tax expenditures.

LAPO ELKANN SOSTIENE CARLO CALENDA CONTRO I BUROCRATI LAPO ELKANN SOSTIENE CARLO CALENDA CONTRO I BUROCRATI

 

Il clima con il governo è comunque buono. La relazione raccoglie il plauso di molti esponenti di governo. Mentre è quasi un idillio quello con il neo ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, che in Confindustria ha lavorato con Luca Cordero di Montezemolo, accolto calorosamente dall' assemblea.

 

Dal palco Calenda ha garantito che si lavorerà insieme, perché «non esiste in un Paese moderno la possibilità di fare politica industriale se non con le imprese e per le imprese». E per il rilancio della produttività serve «una assunzione di responsabilità condivisa tra industria e Governo». All' insegna della collaborazione anche l' intervento del ministro della Cultura, Dario Franceschini, che ha sottolineato l' attenzione del nuovo leader di Confindustria per il binomio «cultura e industria» come driver per lo sviluppo.

 

montezemolo renzi montezemolo renzi

Quanto ai contratti, uno dei temi caldi dell' agenda lasciata da Giorgio Squinzi, Boccia ha spiegato che non appena si saranno chiusi i rinnovi in corso, la riforma tornerà al centro del negoziato tra viale dell' Astronomia e i sindacati. Un appuntamento un po' vago, considerato che il contratto dei metalmeccanici, il più ostico, è ancora congelato e nessuna ipotesi di accordo è in visto. La strada, comunque, con «i profitti al minimo storico» è quella di uno «scambio tra produttività e salari». Se si alza la prima, si alzano i secondi. «Una visione vecchia», ha replicato la Cgil.

 

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...

DAGOREPORT – BENVENUTI ALLA PROVA DEL “NOVE”! DOPO LA COSTOSA OPERAZIONE SUL ''BRAND AMADEUS'' (UN INVESTIMENTO DI 100 MILIONI DI DOLLARI IN 4 ANNI), A DISCOVERY NON VOGLIONO STRAFARE. E RESTERANNO FERMI, IN ATTESA DI VEDERE COSA SUCCEDERA' NELLA RAI DI ROSSI-MELONI - ''CORE BUSINESS' DEL CANALE NOVE: ASCOLTI E PUBBLICITÀ, QUINDI DENTRO LE SMORFIE E I BACETTI DI BARBARELLA D'URSO E FUORI L’INFORMAZIONE (L’IPOTESI MENTANA NON ESISTE) - LA RESPONSABILE DEI CONTENUTI DI DISCOVERY, LAURA CARAFOLI, PROVO' AD AGGANCIARE FIORELLO GIA' DOPO L'ULTIMO SANREMO, MA L'INCONTRO NON ANDO' A BUON FINE (TROPPE BIZZE DA ARTISTA LUNATICO). ED ALLORA È NATA L’IPOTESI AMADEUS, BRAVO ''ARTIGIANO" DI UNA TV INDUSTRIALE... 

DAGOREPORT – L’INSOFFERENZA DI AMADEUS VERSO LA RAI È ESPLOSA DURANTE IL FESTIVAL DI SANREMO 2024, QUANDO IL DG RAI GIAMPAOLO ROSSI, SU PRESSIONE DEI MELONI DI PALAZZO CHIGI, PROIBI' AI RAPPRESENTANTI DELLA PROTESTA ANTI-GOVERNATIVA DEI TRATTORI DI SALIRE SUL PALCO DELL'ARISTON - IL CONDUTTORE AVEVA GIÀ LE PALLE PIENE DI PRESSIONI POLITICHE E RACCOMANDAZIONI PRIVATE (IL PRANZO CON PINO INSEGNO, LE OSPITATE DI HOARA BORSELLI E POVIA SONO SOLO LA PUNTA DELLA CAPPELLA) E SI È LANCIATO SUI DOLLARONI DI DISCOVERY – L’OSPITATA “SEGRETA” DI BENIGNI-MATTARELLA A SANREMO 2023, CONSIDERATA DAI FRATELLINI D’ITALIA UN "COMIZIO" CONTRO IL PREMIERATO DELLA DUCETTA, FU L'INIZIO DELLA ROTTURA AMADEUS-PRESTA…