DIO PERDONA, RUTELLI NO: DEPONE AL PROCESSO LUSI E LO LO INCHIODA ALLE SUE CALUNNIE


Antonio Pitoni per "La Stampa"

FRANCESCO RUTELLI E LUIGI LUSI

«Cosa vuoi di più di un tesoriere che è stato anche capo dei boy scout e magistrato onorario?» Niente, se non fosse, a sentire Francesco Rutelli, che Luigi Lusi «è passato dalla fiducia al ladrocinio, alla calunnia». La deposizione dell'ex presidente della Margherita al processo per associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita di qualcosa come 25 milioni di fondi del partito a carico dell'ex tesoriere, assume a tratti i contorni dello sfogo. Parla di «danno politico irreparabile» l'ex sindaco di Roma che nei confronti di Lusi si è costituito parte civile. Difende l'«integrità assoluta» del gruppo dirigente del partito.

FRANCESCO RUTELLI IN SENATO IL GIORNO DEL VOTO SULLARRESTO DI LUIGI LUSI jpeg

Un partito «di persone per bene»: quando è emersa «questa cancrena siamo stati intransigenti e il ladro si è voluto vendicare calunniandoci». Rutelli respinge ogni ipotesi di possibile trattativa intercorsa tra lui e Lusi.

Paolo Gentiloni

«È assurdo, demenziale pensare che nel gennaio del 2006, a poco tempo dalle elezioni, io abbia trattato con Lusi dicendoci di investire i fondi della Margherita in campo immobiliare e di aver concordato una percentuale di compenso per il suo lavoro di tesoriere pari al 5%, circa un milione di euro l'anno, che non prende nemmeno Marchionne alla Fiat - spiega l'ex presidente della Margherita - Non c'è nessuna indennità per le cariche che vengono assegnate all'interno del partito se non l'onore e il prestigio».

Quanto all'attività svolta da Lusi, anche l'ex responsabile della comunicazione dei Dl, Paolo Gentiloni, sentito anche lui come testimone, ha sollevato dubbi. «Personalmente ero preoccupato sulla destinazione di certi quattrini - ha spiegato in aula - Sollecitai il tesoriere a chiudere la vicenda ma ciò non avvenne».

Una giornata quella di ieri sulla quale, a fine udienza, Rutelli ha tirato le somme. «Oggi si è fatta finalmente chiarezza: Lusi non è un dottor Jekyll e Mister Hide - ha detto, tirando l'ultima bordata - Ma rappresenta un caso di sdoppiamento della personalità che si è trasformata in delinquente approfittando della nostra fiducia, calunniandoci dopo aver preso atto della nostra determinazione a perseguirlo». Un film dell'orrore, ha concluso l'ex sindaco di Roma, che sta per finire: «Recupereremo tutti i soldi che poi daremo allo Stato. A Lusi sarà tolto fino all'ultimo centesimo. Solo allora giustizia sarà fatta».