1. DA CDM OK PROMOZIONE ADINOLFI E QUARANTA...
(ANSA) - "Su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, Tremonti" sono stati promossi "generali di Corpo d'Armata" i generali di divisione della Guardia di finanza Giuseppe Quaranta e Michele Adinolfi. E' quanto si legge nel comunicato diffuso da palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri.
2. PD, PROMOZIONE GENERALE ADINOLFI LASCIA PERPLESSI
(ANSA) - "La proposta del Ministro Tremonti, accolta dal Consiglio dei ministri, di promuovere a generale di Corpo d'Armata Michele Adinolfi non può non suscitare perplessità, visto che Adinolfi è coinvolto in una inchiesta della magistratura delicata e ancora nella sua fase istruttoria. Ognuno è innocente finché una sentenza definitiva della magistratura non stabilisce il contrario e tuttavia per la promozione si poteva aspettare". Lo dice Ettore Rosato, dell'ufficio di presidenza del gruppo del Pd alla Camera, dopo il comunicato di Palazzo Chigi sulla promozione decisa per il generale Adinolfi.
3. TREMONTI RISPONDE A RICHIESTA CHIARIMENTI CORSERA...
(ANSA) - Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti affronterà domani il tema dell'affitto dell'appartamento dell'ex consulente del ministero Marco Milanese. Secondo quanto si apprende in ambienti vicini al Tesoro, il ministro risponderà sulle colonne del Corriere della Sera alle sollecitazioni che oggi gli vengono poste dall'editoriale di Sergio Romano. Nell'articolo dell'ex ambasciatore, dal titolo "Quel che Tremonti non ha detto" (nell'occhiello il riferimento a "un chiarimento necessario"), viene evidenziato che i pagamenti in nero sono il male oscuro dell'economia nazionale e si chiede al ministro di chiarire i sospetti sul pagamento effettuato per l'appartamento nel quale ha abitato fino ad alcune settimane fa.
4. NITTO PALMA E ANNA MARIA BERNINI HANNO GIURATO...
(ANSA) - Questo pomeriggio, al Palazzo del Quirinale, hanno prestato giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Ministro senza portafoglio, on. Prof.ssa Anna Maria Bernini Bovicelli e il Ministro della Giustizia, Sen. Dott. Nitto Francesco Palma. Erano presenti, in qualità di testimoni, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere di Stato Donato Marra, e il Consigliere Militare del Presidente della Repubblica, generale Rolando Mosca Moschini. Erano presenti il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Dott. Gianni Letta. Ne dà notizia un comunicato del Quirinale.
5. BERLUSCONI IN CDM, TENERE CONTO RILIEVI COLLE...
(ANSA) - "In apertura dei lavori il Presidente Berlusconi ha rivolto al Consiglio ed ai singoli Ministri un pressante invito a tenere in debito conto le osservazioni formulate dal Presidente della Repubblica sulle recenti istituzioni di sedi periferiche di strutture ministeriali ed ha quindi chiesto a tutti i Ministri di tenere comportamenti conseguenti". E' quanto si legge nel comunicato stampa diffuso al termine del Cdm.
6. FINI, BOSSI SPREZZANTE; FA GIOCO DIVERSO DA PREMIER...
(ANSA) - "Ho l'impressione che Bossi stia giocando una partita tutta diversa da quella di Berlusconi" perché "é grave quanto significativo che il doveroso invito di Berlusconi ai ministri di tener conto dei rilievi del Colle, abbia avuto come immediata conseguenza la sprezzante dichiarazione" del leader della Lega "sui cosiddetti ministeri al Nord". Lo ha detto parlando con i suoi, il presidente della Camera e leader di Fli, Gianfranco Fini.
7. ROTONDI, DA TEDESCO PAROLE INOPPORTUNE SU BINDI E DC...
(ANSA) - "Sono garantista e rispetto il senatore Tedesco, ma per difendersi non può infamare la Dc, il presidente Andreotti e Rosi Bindi. Nel 1989 la Bindi fu voluta in lista dall'Azione Cattolica, fu sostenuta da Andreotti che era premier. E chi conosce la moralità di Rosy Bindi può misurare l'inopportunità di queste dichiarazioni". Così il ministro per l'Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi, in merito all'intervista di Tedesco a Radio Ies.
8. NAPOLI; ESPLOSIONE VASCA PERCOLATO IN CAVA CHIAIANO...
(ANSA) - Una vasca di percolato è esplosa nella discarica Cava del Poligono di Chiaiano, quartiere di Napoli. E' quanto fa sapere la rete dei Comitati antidiscarica che si è recata all'invaso per effettuare un sopralluogo, al termine del quale, come comunicano in una nota, "si è improvvisamente aperto un geyser di percolato alto 10-15 metri che ha diffuso il liquido nocivo su tutta l'area della discarica".
Il sopralluogo è avvenuto, fanno sapere, "dopo la manifestazione spontanea di ieri ed è stato effettuato da una delegazione di cittadini, con il consigliere comunale Pietro Rinaldi (Napoli è tua) e il sindaco di Mugnano (Napoli), Giovanni Porcelli". I comitati chiedono "la sospensione dei conferimenti e accertamenti da parte della magistratura e l'intervento immediato delle istituzioni per bloccare il conferimento e accertare le modalità di gestione della discarica su cui ricordiamo sono già in atto indagini della Procura sulla scarsa qualità dell'argilla usata come impermeabilizzazione dell'invaso".
IL VIDEO: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/28-luglio-2011/esplode-pozzo-geyser-percolato-innaffia-discarica-chiaiano-1901194049126.shtml
9. INCHIESTA MORA: FEDE INDAGATO PER CONCORSO BANCAROTTA...
(ANSA) - Il direttore del TG4 Emilio Fede è indagato per concorso in bancarotta nell'inchiesta dei pm di Milano Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci che nel giugno scorso ha portato in carcere Lele Mora. Fede nei giorni scorsi é stato interrogato, dopo aver ricevuto un invito a comparire, mentre gli inquirenti oggi hanno sentito l'agente di vip.
L'accusa di concorso in bancarotta per Emilio Fede, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano che il 20 giugno scorso ha portato in carcere Lele Mora, é relativa, a quanto si è appreso, a un prestito da 2 milioni e 850 mila euro arrivato all'agente dei Vip da parte di Giuseppe Spinelli, manager di fiducia di Silvio Berlusconi. Da quanto si é saputo, gli inquirenti ipotizzano che il direttore del Tg4 abbia trattenuto per sé una parte di quella somma, mentre era in corso la procedura di fallimento della LM Management, la società dei talent scout.
10. FEDE, SOLDI ERANO UN PRESTITO RESTITUITO...
(ANSA) - "Come ho già detto altre volte quei soldi sono un prestito che avevo fatto a Lele e che lui mi ha restituito, sapevo che lui era in difficoltà ma non in bancarotta, credo di aver chiarito tutto ai magistrati". Lo ha detto all'ANSA il direttore del Tg 4 Emilio Fede, indagato per concorso in bancarotta nell'inchiesta dei pm di Milano Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci che nel giugno scorso ha portato in carcere il talent scout.
11. FINANCIAL TIMES «A RISCHIO IL TRONO DEL PREMIER»...
Da "la Stampa" - «Un trono a rischio». È il titolo di un'intera pagina di analisi che il Financial Times dedica al presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi. La rivolta contro Berlusconi, si legge, sta crescendo all'interno del suo stesso partito, «alimentata dalla frustrazione delle sue buffonate e, nel pieno della crisi dell'Eurozona, dalle conseguenze di una inadeguata riforma economica». Il quotidiano cita un «ribelle» che vuole restare anonimo all'interno della maggioranza: «Se i mercati vanno contro di noi - dice - è chiaro che il governo non può durare a lungo» e che «è necessario convincere Berlusconi a lasciare».
La ribellione interna al partito «tiene il passo con la disillusione degli italiani verso la classe politica, in una fase che ricorda quella del 1993 quando i partiti vennero spazzati via da un'ondata di scandali sulla corruzione proprio nel pieno della crisi economica». «Berlusconi passa troppo tempo a fare leggi per proteggere se stesso, incapace di pensare alla situazione generale e di impegnarsi per quella modernizzazione che aveva promesso».
umberto bossi12. CIARRAPICO (PDL), MORETTI SI DIMETTA...
(ANSA) - «Abbiamo un convitato di pietra, di pietra nel senso che non riusciamo proprio a togliercelo di torno. L'amministratore delegato delle Ferrovie pare che sia essenziale per la vita della Repubblica ma credo che, una volta per tutte, si debba stabilire che questo dottor Moretti si occupi di altre attività, magari di agriturismi o attività gastronomiche e lasci in pace le Ferrovie dello stato». L'attacco senza sconti è del senatore del Pdl, Giuseppe Ciarrapico, che interviene dopo l'informativa al Senato del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli sul rogo della stazione Tiburtina.
«Quando successe l'incidente di Viareggio ci spiegò - ricorda Ciarrapico - che lui non c'entrava niente, era successo quel disastro, ma sembrava che lui stesse sulla luna mentre accadeva. Ora con l'incendio della Tiburtina l'Italia è rimasta divisa in due, bastava sentire in tv quelli che erano i commenti dei viaggiatori, sembrava invece che tutto fosse normale e di normale non c'era assolutamente niente». «A Viareggio il destino ... il destino - conclude implacabile Ciarrapico - sovrasta il dottor Moretti ma non comprendiamo perchè lui debba sovrastare sulla felicità dei passeggeri delle Ferrovie dello Stato».
GIANFRANCO FINI13. GIP: NON CONVINCE LA TESI DI PAPA DEL COMPLOTTO DI BISIGNANI -
(ANSA) - Non convince la tesi sostenuta dal deputato Alfonso Papa di un complotto ordito da Luigi Bisignani ai suoi danni. E', in sintesi, quanto sostiene il gip Luigi Giordano nel provvedimento con cui respinge l'istanza di scarcerazione o di concessione degli arresti domiciliari nei confronti di Papa. A proposito di dichiarazioni accusatorie fatte da diversi testimoni e dallo stesso Bisignani il gip scrive che "l'indagato si è limitato a negare l'attendibilità delle affermazioni raccolte dai pm senza indicarne convincenti ragioni o significativi motivi di astio e di rancore che possono averle determinate, se non alludere ad un intervento di Bisignani".
"Non si è compreso in altri termini - scrive il gip Giordano - per quale motivo Bisignani, Borgogni, Bondanini (nonché Mazzei e Galbusera), gli imprenditori Gallo, Fasolino, Matacena, Petrillo, Boschetti, ma anche Sporniak, Darsena, Sperandeo, Della Volpe, Carducci avrebbero reso dichiarazioni, dirette o indirette, più o meno accusatorie e comunque rilevanti nei confronti di Papa".
"Un numero rilevante di persone - aggiunge il gip - espressione sovente di esperienze e di un vissuto diverso, probabilmente con la regia di Bisignani, avrebbero calunniato l'indagato, senza che sia stata prospettata una ragione sufficientemente plausibile che giustifichi tale agire. Né, in particolare, è stata indicata quale fosse la causa di una tale azione da parte di Bisignani o quale credibile vantaggio costui intendesse conseguire riferendo spontaneamente ai pm le condotte di Papa".
14. GIP, DA PAPA DICHIARAZIONI INVEROSIMILI SU USO TELEFONI...
(ANSA) - Il gip ha negato la revoca della misura cautelare per Alfonso Papa sostenendo che non vi sono elementi per "ritenere diminuito il pericolo di inquinamento probatorio" e che non si può ritenere "che sia attenuato o scemato il pericolo di reiterazione dei reati". A tale ultimo proposito il giudice si sofferma sull'uso da parte di Papa di un telefono intestato fittiziamente a una donna ignara.
"Basti solo pensare - scrive Giordano - che, in merito alla costituzione di una rete di comunicazioni dedicata e riservata, idonea a permettere la reiterazione dei reati (oltre che l'inquinamento probatorio), il parlamentare ha reso dichiarazioni inverosimili". "Si è limitato - osserva il giudice - in sintesi a dire di non sapere che una scheda mobile deve essere intestata ad una persona, salvo poi lamentarsi sul finire dell'interrogatorio, che sarebbe stato intercettato sull'utenza registrata alla propria persona (egli dunque è ben conscio della differenza tra l'utilizzo da parte di un parlamentare del telefono intestato alla sua persona, titolare delle prerogative costituzionali, e quello di utenze intestate a terzi)".
il percolato schizza da ChiaianoSecondo il gip, Papa "non ha spiegato (e questo sinceramente è il profilo più delicato) perché un parlamentare, che gode delle prerogative assicurate al Parlamento dall'art. 68 della Costituzione, abbia bisogno di impiegare telefoni intestati fittiziamente a persone ignare (correndo in tal modo il rischio, proprio quello che chiaramente si voleva evitare, di essere intercettato). Ed è proprio questa circostanza che contribuisce a rendere allo stato del tutto inidonea la misura domiciliare".