LE ECCELLENZE CINESI DA ESPORTARE: IL CONTROLLO TOTALE DEL WEB! PUTIN VUOLE FARSI IL ''SUO'' INTERNET, UNA RETE INDIPENDENTE E A PROVA DI ATTACCO IN CASO DI CYBERGUERRA. IN REALTÀ SERVIRÀ PURE IN TEMPO DI PACE A METTERE LE MANI SU INTERNET, UNICO MEZZO RIMASTO AI DISSIDENTI PER COMUNICARE, VISTO CHE GIORNALI E TV SONO IN BALIA DEL GOVERNO

-

Condividi questo articolo


 

Giuseppe Agliastro per “la Stampa

 

putin putin

La Duma ha detto il primo Sì a una nuova stretta sul web in Russia. Mosca vuole un proprio web autonomo, in grado di funzionare anche se tagliato fuori dalla rete internet mondiale per una cyberguerra. Un web "indipendente" e a prova di attacco informatico, spiegano le autorità. Ma secondo molti osservatori la nuova riforma per la cybersicurezza in realtà non è altro che un escamotage per aumentare il controllo e la censura su internet da parte dello Stato.

 

Per assicurarsi che tutto funzioni secondo i piani, il web russo sarà scollegato dalla rete mondiale per un breve periodo: un test di controllo di cui non si conosce ancora la data esatta ma che dovrebbe essere effettuato entro il primo aprile.

un sorso di vodka xi jinping e vladimir putin un sorso di vodka xi jinping e vladimir putin

 

Solo dopo, la bozza di legge potrà proseguire il suo percorso: essere approvata altre due volte dalla Duma, approdare in Senato e quindi finire sulla scrivania di Putin.

 

L' ong: «Rischi per la società civile»

I deputati di maggioranza hanno presentato la loro proposta come una risposta «al carattere aggressivo della nuova strategia americana sulla cybersicurezza», che definisce Russia e Cina una minaccia.

 

Ma la riforma richiede a tutti i fornitori di servizi online che operano in Russia di assicurare non meglio specificati «mezzi tecnici per un controllo centralizzato del traffico internet». In altre parole, spiega la testata online Meduza, sarà possibile «bloccare i siti web vietati dal governo russo con maggiore efficacia». Anche perché a occuparsene sarà l' agenzia russa per le telecomunicazioni Roskomnadzor, agevolata dal fatto che da tempo gli operatori internet sono costretti a custodire i dati dei cittadini russi in server fisicamente in Russia e a consentirne l' accesso ai servizi di intelligence.

PUTIN ONLINE PUTIN ONLINE

 

Si tratterebbe insomma dell' ennesimo giro di vite sul web da parte del Cremlino, che in questo campo pare deciso a seguire l' esempio cinese. Internet è ormai l' ultimo baluardo del dissenso in una Russia in cui la tv è saldamente nelle mani del governo. È l' unico mezzo di cui il principale oppositore, Aleksey Navalny, si serve per rivolgersi ai suoi sostenitori e criticare il governo.

 

«Questa legge comporta dei seri rischi per la società civile», ha denunciato il direttore dell' ong per la difesa della libertà su internet Roskomsvoboda, Artyom Kozliuk, precisando che il progetto «necessita di gigantesche risorse finanziarie». Secondo il consiglio di esperti nominato dal governo, l' autonomia della rete russa potrebbe costare 334 milioni di euro subito e poi 1,8 miliardi di euro l' anno. Se Putin lo vorrà, i soldi però si troveranno senza problemi.

navalny navalny Aleksey Navalny Aleksey Navalny

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...

DAGOREPORT – BENVENUTI ALLA PROVA DEL “NOVE”! DOPO LA COSTOSA OPERAZIONE SUL ''BRAND AMADEUS'' (UN INVESTIMENTO DI 100 MILIONI DI DOLLARI IN 4 ANNI), A DISCOVERY NON VOGLIONO STRAFARE. E RESTERANNO FERMI, IN ATTESA DI VEDERE COSA SUCCEDERA' NELLA RAI DI ROSSI-MELONI - ''CORE BUSINESS' DEL CANALE NOVE: ASCOLTI E PUBBLICITÀ, QUINDI DENTRO LE SMORFIE E I BACETTI DI BARBARELLA D'URSO E FUORI L’INFORMAZIONE (L’IPOTESI MENTANA NON ESISTE) - LA RESPONSABILE DEI CONTENUTI DI DISCOVERY, LAURA CARAFOLI, PROVO' AD AGGANCIARE FIORELLO GIA' DOPO L'ULTIMO SANREMO, MA L'INCONTRO NON ANDO' A BUON FINE (TROPPE BIZZE DA ARTISTA LUNATICO). ED ALLORA È NATA L’IPOTESI AMADEUS, BRAVO ''ARTIGIANO" DI UNA TV INDUSTRIALE... 

DAGOREPORT – L’INSOFFERENZA DI AMADEUS VERSO LA RAI È ESPLOSA DURANTE IL FESTIVAL DI SANREMO 2024, QUANDO IL DG RAI GIAMPAOLO ROSSI, SU PRESSIONE DEI MELONI DI PALAZZO CHIGI, PROIBI' AI RAPPRESENTANTI DELLA PROTESTA ANTI-GOVERNATIVA DEI TRATTORI DI SALIRE SUL PALCO DELL'ARISTON - IL CONDUTTORE AVEVA GIÀ LE PALLE PIENE DI PRESSIONI POLITICHE E RACCOMANDAZIONI PRIVATE (IL PRANZO CON PINO INSEGNO, LE OSPITATE DI HOARA BORSELLI E POVIA SONO SOLO LA PUNTA DELLA CAPPELLA) E SI È LANCIATO SUI DOLLARONI DI DISCOVERY – L’OSPITATA “SEGRETA” DI BENIGNI-MATTARELLA A SANREMO 2023, CONSIDERATA DAI FRATELLINI D’ITALIA UN "COMIZIO" CONTRO IL PREMIERATO DELLA DUCETTA, FU L'INIZIO DELLA ROTTURA AMADEUS-PRESTA…