ECCO COME PUO’ RISORGERE IL NAZARENO - LA CORTE EUROPEA CHIEDE AL GOVERNO ITALIANO DI RISPONDERE A TRE DOMANDE PER DECIDERE SUL RICORSO DI BERLUSCONI CONTRO LA DECADENZA DA SENATORE. SE L’AVVOCATURA DELLO STATO SARA’ “MORBIDA” SILVIO AVRA’ LA SUA VITTORIA -

Retroattività, risarcimento e difesa: entro il 27 ottobre il governo dovrà chiarire i dubbi legati alla decadenza di Berlusconi per la Legge Severino. I tempi stretti giocano a favore di Silvio, che spera nella riabilitazione politica…

Condividi questo articolo


Paolo Emilio Russo per “Libero quotidiano

 

BERLUSCONI DECADENZA FOTO LAPRESSE BERLUSCONI DECADENZA FOTO LAPRESSE

Ci hanno messo moltissimo tempo, visto che la richiesta è stata depositata dai legali di Silvio Berlusconi il 10 settembre 2013 e la risposta della Corte europea per i diritti dell' Uomo ha spedito il suo "questionario" a Palazzo Chigi soltanto il 5 luglio scorso, ma di qui al pronunciamento definitivo non mancano che pochi mesi e la "sensazione" che respirano ad Arcore è molto positiva.

 

Già, perchè la lettera inviata dalla prima sezione del tribunale di Strasburgo al governo italiano, quella che riguarda la «richiesta 5842813/Italie» pone tre domande molto chiare alle quali difficilmente gli avvocati (dello Stato) potranno dare risposte convincenti, ma lasciano intendere che finalmente il Cavaliere potrebbe avere soddisfazione, dimostrare quanto ha sempre sostenuto.

 

BERLUSCONI DECADENZA FOTO LAPRESSE BERLUSCONI DECADENZA FOTO LAPRESSE

Il ricorso fu presentato dal collegio dei legali del Cavaliere, principalmente da Niccolò Ghedini e da Piero Longo, e riguardava la decadenza da senatore del leader di Fi a causa dell' applicazione - retroattiva - della legge che porta il nome di Paola Severino.

 

Il pool di magistrati che sono chiamati a garantire il rispetto dei diritti di ciascun cittadino dell' Unione, che leggi e trattamenti riservati dai singoli Paesi ai residenti siano rispettosi dei principi ispiratori dell' Ue, ha posto all' esecutivo tre domande, ha chiesto spiegazioni. Sulla base di queste, le toghe emetteranno il loro giudizio. Innanzitutto la lettera mette un punto fermo sui tempi: l' esecutivo italiano dovrà dare la sua versione dell' accaduto entro e non oltre il 27 ottobre.

 

BERLUSCONI DECADENZA FOTO LAPRESSE BERLUSCONI DECADENZA FOTO LAPRESSE

Non ci vorranno anni. La prassi concede infatti ai difensori del "condannato" 30 o 60 giorni per le controdeduzioni, quindi si passa rapidamente al pronunciamento: all' inizio del 2017, dunque, l' ex premier potrebbe essere in teoria candidabile.

 

Le tre domande ricalcano le osservazioni svolte dal collegio difensivo del Cavaliere, citano precedenti pronunciamenti e convenzioni, sembrano destinate a mettere in grande difficoltà chi dovrà difendere - dal punto di vista giuridico - l' estromissione di un leader politico eletto dal Parlamento per un reato commesso prima dell' entrata in vigore della legge, come pena accessoria di una condanna già scontata.

 

BERLUSCONI DECADENZA FOTO LAPRESSE BERLUSCONI DECADENZA FOTO LAPRESSE

La prima domanda riguarda proprio il principio dell' «irretroattività» della legge: «Il decreto 235/2012 è stato applicato reatroattivamente?». La risposta che sarà preparata dall' Avvocatura, dopo avere ascoltato le direttive politiche del premier, difficilmente potrà essere diversa dal "sì". La seconda domanda riguarda la procedura per la decadenza del senatore Berlusconi: «Prevedeva sufficienti garanzie contro l' arbitrarietà»?

 

SILVIO BERLUSCONI NEL GIORNO DELLA DECADENZA SILVIO BERLUSCONI NEL GIORNO DELLA DECADENZA SILVIO BERLUSCONI NEL GIORNO DELLA DECADENZA SILVIO BERLUSCONI NEL GIORNO DELLA DECADENZA

Infine la domanda sul futuro, il possibile risarcimento: «Chi ha applicato la legge prevede la possibilità di rimediare?». Al momento, questa eventualità non esiste, se non attraverso un risarcimento economico, che non è esattamente quanto va cercando il primo contribuente italiano. Ghedini e Longo pare siano ottimisti. E il Cavaliere ci crede.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…