EMILIANO PERDE IN CASA E VA DAI MAGISTRATI – CONSEGNATI GLI SMS RICEVUTI DA LOTTI E DA TIZIANO RENZI PER SPONSORIZZARE LE ATTIVITA’ IMPRENDITORIALI DI CARLO RUSSO, IL FACCENDIERE IN CONTATTO CON ALFREDO ROMEO PER L’AFFARE CONSIP - INTANTO IL MAGISTRATO PERDE PURE NELLA SUA SEZIONE PD CONTRO RENZI...

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1. AI COLLEGHI PM FA VEDERE I MESSAGGINI DI LAMPADINA E DI BABBO

 

Da la Repubblica

tiziano renzi luca lotti tiziano renzi luca lotti

 

Il governatore della Puglia Michele Emiliano si trova in Procura a Roma per essere ascoltato come testimone nell'ambito del filone romano dell'inchiesta Consip. Emiliano viene sentito dal pm Mario Palazzi con riferimento a messaggi ricevuti dal ministro dello Sport Luca Lotti  (all'epoca sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) e da Tiziano Renzi, padre dell'ex premier Matteo, per sollecitare un suo incontro con l'imprenditore toscano Carlo Russo.

 

CARLO RUSSO CARLO RUSSO

L'ipotesi della procura di Roma è che Alfredo Romeo possa aver beneficiato del rapporto di amicizia Renzi-Russo per mettere le mani sugli appalti Consip. Nel corso dell'audizione Emiliano ha mostrato gli sms ricevuti da Lotti e Renzi nel 2015 e sono stati acquisiti dai magistrati. Russo e Renzi sono entrambi indagati per traffico di influenze.

 

Alfredo Romeo Alfredo Romeo

L'inchiesta è partita dalla procura di Napoli e una tranche di essa è arrivata a quella di Roma: è incentrata su presunti appalti pilotati alla Consip, la centrale degli acquisti della pubblica amministrazione, in favore di gruppi di imprese che, secondo chi indaga, facevano riferimento all'imprenditore Alfredo Romeo, finito in carcere il primo marzo con l'accusa di corruzione.

 

 

2. MA NELLA SUA SEZIONE DI BARI, MATTEO VINCE (L’ALTRA VOLTA LA SPUNTO’ CUPERLO)

 

Michele De Feudis per il Corriere del Mezzogiorno

 

renzi e emiliano lottatori-di-fumo renzi e emiliano lottatori-di-fumo

Doppietta del fiorentino. Renzi 59 voti, Emiliano 38, Orlando 10. Dopo la sezione postcomunista di Madonnella, l’ex premier è primo anche nel circolo Bari Murat, quello dove è iscritto il governatore pugliese. Lo spoglio si è chiuso alle 21. Nel pomeriggio il confronto è stato serrato tra rottamatori e militanti tradizionali, con riformisti contro nostalgici dell’articolo 18, comunitaristi contro decisionisti. Dalla presentazione delle mozioni congressuali sono emerse le sfumature della contrapposizione nel Partito democratico. L’assemblea si è tenuta sotto un murales di ispirazione socialista, con colombe della pace e un bandiera rossa sullo sfondo.

 

UNO SPACCATO DELLA BORGHESIA BARESE

Nella sala c’era uno spaccato del mondo variegato della borghesia barese che vota Pd: in un angolo Giovanni Sasso, stratega digitale di Matteo Renzi, poco davanti il sociologo Ennio Corvaglia, in piedi l’assessore Paola Romano, nelle prime file Laura Marchetti, ex sottosegretario del governo Prodi; c’era l’accademica e studiosa di costume Patrizia Calefato, l’ex presidente della Fiera del Levante, Ugo Patroni Griffi, la pubblicista Ada Bagnato Ranieri, giornalisti Rai, ex dirigenti di fabbrica. Il supervisore della riunione? Emilio Tafaro, docente dell’Università di Bari, moroteo, passato poi per la trafila Ppi-Margherita fino al Pd: «Qui nessuno è andato via con gli scissionisti», ha puntualizzato . In platea anziani ex Pci e signore eleganti con decoltè tacco otto. Nelle retrovie qualche discussione per i posti da delegati.

MICHELE EMILIANO E MATTEO RENZI MICHELE EMILIANO E MATTEO RENZI

 

IL DIBATTITO

Si è accalorata Francesca Contursi, consigliere comunale con il compito di presentare la mozione Emiliano: «Immaginiamo un partito plurale, non dove viene schiacciato chi la pensa diversamente. Roba da Berlusconi». La sua relazione è stata tutta sui flop renziani, «devastanti nel mondo della scuola», mentre la para costruens calibrata sui temi partecipativi ed ecologisti del governatore. Il giovane docente universitario Giuseppe Morgese ha illustrato le tesi di Renzi, sottolineando come Bari abbia avuto giovamento dal pragmatismo dell’ex premier, ed ha enumerato i successi del suo esecutivo, dalle unioni civili al Jobs act, grazie al quale «il lavoratore viene accompagnato dentro e fuori dal mondo del lavoro». Giuseppe Rella, consigliere di municipio, ex segretario dei giovani della Margherita, ha evidenziato invece il programma del candidato Andrea Orlando.

Gianni Cuperlo Gianni Cuperlo

 

VINSE ANCHE CUPERLO

Unica consolazione il governatore: tre anni fa, nella stessa sezione vinse Cuperlo contro Emiliano che sosteneva Renzi. «Quella sezione — ghignano gli amici di Emiliano — non porta bene a chi vince».

 

 

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