UN'EROINA IN CORSIA - LA LORENZIN COMMUNICATION FA INVIDIA ALLA CASA BIANCA, MA GUAI A CHIEDERLE CONTO DELLA SPESA FARMACEUTICA, CHE SUCCHIA LA BELLEZZA DI 25 MILIARDI DI EURO

Dietro le apparizioni del ministro c’è un impianto di comunicazione da fare invidia a Obama: solido, capillare, onnipresente. Lorenzin ha profilo Facebook, account Twitter, canale Youtube, un sito web tinta lilla. Il suo ministero sforna newsletter bi/trisettimanali chilometriche per caricarla come una molla...

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Chiara Daina per “Il Fatto Quotidiano”

  

BEATRICE LORENZIN FOTO LAPRESSE BEATRICE LORENZIN FOTO LAPRESSE

Per il ministro della Salute Beatrice Lorenzin l’apparenza conta. Eccome. Si è fatta fotografare con indosso cuffia, mascherina e camice verdi dentro un ospedale e il suo staff ci tiene a farla passare come un’eroina in corsia. È il caso dell’intervista uscita ieri sul Messaggero in cui dà conto del suo nuovo miracolo: il “Patto della salute 2014/2017” in cui è riuscita a farsi cedere potere dalle Regioni, a mettere le basi per una task force anti-malasanità pronta a catapultarsi nelle Asl ai primi sentori di inefficienza, a inserire i dati di tutti i pazienti in rete per verificare abusi di farmaci o sottovalutazioni terapeutiche.

  

Beatrice Lorenzin Beatrice Lorenzin

Più di così non si può. No, si può: il ministro non prevede solo costi per la Sanità (che aumenterà del due per cento nei prossimi dieci anni) ma “investimenti produttivi”, cioè ricerca, innovazione biomedica, medicina preventiva, digitalizzazione. Di più: annuncia un nuovo criterio di nomina dei dirigenti, cioè “l’efficienza”. Come si valuta? Domanda aperta.

 

Guai però a toccare il capitolo spesa farmaceutica, che succhia 25 miliardi di euro e andrebbe abbattuta, e l’impero Aifa, che conta 400 dipendenti, il doppio rispetto a quattro anni fa, e una sede in via del Tritone a due passi da quella di Farmindustria che di affitto costa 4 milioni di euro all’anno, la metà di quello che pagava prima del 2010 nella vecchia base.

  

LORENZIN E QUAGLIARIELLO MANGIANO IL GELATO FOTO LAPRESSE LORENZIN E QUAGLIARIELLO MANGIANO IL GELATO FOTO LAPRESSE

Ritornando da dove siamo partiti: in un anno e due mesi dall’inizio del suo mandato Lorenzin ha sfilato, quasi sempre a beneficio di telecamera, nei nosocomi di mezza Italia. E tutti l’abbiamo vista all’Umberto I di Roma mentre inaugura il reparto di cardiologia e cardiochirurgia, quello di oncologia pediatrica e il centro odontoiatrico lo scorso marzo, qualche giorno prima del blitz (sicuri che un ministro non avvisa prima di fare capolino in una struttura pubblica, soprattutto se c’è appena stata e di sicuro avrà scambiato due paroline con i dirigenti?) al pronto soccorso per verificarne lo stato in compagnia di Gianni Letta (perché proprio lui?

MICHELA VITTORIA BRAMBILLA BEATRICE LORENZIN NUNZIA DE GIROLAMO FOTO LAPRESSE MICHELA VITTORIA BRAMBILLA BEATRICE LORENZIN NUNZIA DE GIROLAMO FOTO LAPRESSE

 

Non aveva più senso invitare il presidente della Commissione affari sociali della Camera o quello della Sanità del Senato?). Poi non si è più fermata: un tour tra gli ospedali marchigiani colpiti dall’alluvione, toccata e fuga all’ospedale di Colleferro, quello di Prato, di Salesi, puntata all’Humanitas e al Policlinico di Milano e così via. Il secondo fine c’era, eccome: la corsa alle elezioni europee, che non ha vinto.

  

lorenzin lorenzin

Dietro le apparizioni del ministro c’è un impianto di comunicazione da fare invidia a Obama: solido, capillare, onnipresente. Lorenzin ha profilo Facebook, account Twitter, canale Youtube, un sito web tinta lilla. Il suo ministero sforna newsletter bi/trisettimanali chilometriche per caricarla come una molla. E lei non bada a sprechi e doppioni: in due mesi, da marzo a maggio, attiva il portale online “Dove salute” e promuove la nascita di un altro sito quasi identico per la “trasparenza dei servizi per la salute” (stessa definizione usata per lanciare il primo) da 6 milioni di euro.

  

Beatrice Lorenzin Beatrice Lorenzin BEATRICE LORENZIN BEATRICE LORENZIN

Il ministro Lorenzin amministra quasi 110 miliardi di euro, a tanto ammonta il fondo sanitario nazionale, con un diploma liceale in tasca. Ma è cocca di Angelino Alfano, che ha seguito mollando il Pdl per il Nuovo centrodestra, e piace tanto anche al Partito democratico del segretario-premier Matteo Renzi.

 

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