ESTRADATO O DILEGUATO? - DELL’UTRI POTREBBE TORNARE PRESTO AI DOMICILIARI NEL LUSSUOSO HOTEL “PHOENICIA”, MENTRE IN ITALIA SI CORRE PER TRADURRE MIGLIAIA DI PAGINE DI ATTI GIUDIZIARI IN FRANCESE (PIÙ RIASSUNTO IN ARABO) - ARRESTATI E RILASCIATI DUE GIORNALISTI ITALIANI

Manette ai polsi, tuta marrone, barba lunga e aspetto affaticato, Dell’Utri ha salutato i due giornalisti arrivati in ospedale, ma non ha rilasciato dichiarazioni - Per la richiesta di estradizione il tempo è poco. E il Libano non riconosce il concorso esterno come reato…

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Grazia Longo per "La Stampa"

La detenzione di Marcello Dell'Utri a Beirut e la sua estradizione assomigliano sempre di più ad una telenovela. Con un copione già scritto e solo apparentemente costellato da colpi di scena, tipo il ricovero dell'ex senatore, ieri mattina, all'ospedale Al Hayat.
Perché è vero che ha 73 anni ed è stato recentemente sottoposto a un intervento al cuore, ma l'eventualità che lasciasse la camera di sicurezza della caserma centrale della polizia libanese era già chiara dalle dichiarazioni del procuratore generale Samir Hammud, il cui potere discrezionale è fortissimo.

MARCELLO DELL'UTRIMARCELLO DELL'UTRI

Per non parlare poi della richiesta di estradizione e del balletto dei documenti e della lingua in cui devono essere tradotti. Francese o arabo?
Il Trattato Libano-Italia del '70 prevede il francese, come precisano anche dal nostro Ministero della Giustizia, ma dalla Procura generale di Beirut precisano che «occorre una copertina con il riassunto del caso in arabo». I tempi sono stretti, strettissimi, per evitare di non rispettare la scadenza dell'11 maggio, ultima data possibile per presentare la richiesta di estradizione, pena la decadenza del provvedimento.

Nel corto circuito d'informazione e dei rapporti Italia-Libano, ieri mattina si è inserito il fermo, di circa un'ora, di due giornalisti italiani. Francesco Viviano di Repubblica e Giuseppe Guastella del Corriere della sera sono stati ammanettati e sotto la minaccia di pistole e fucili dopo che il primo aveva scattato una foto con lo smart phone a Dell'Utri nel corridoio dell'ospedale. «Per fortuna avevamo con noi la richiesta di poterlo incontrare, scritta in arabo - racconta l'inviato di Repubblica - l'avevamo presentata in Tribunale e ce n'era stata lasciata una copia. Quando hanno capito che eravamo giornalisti, ci hanno restituito il passaporto».

HOTEL PHOENICIA DI BEIRUTHOTEL PHOENICIA DI BEIRUT

L'ex braccio destro di Berlusconi - manette ai polsi, tuta marrone, barba lunga e aspetto affaticato - ha salutato i due giornalisti ma non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Piantonato 24 ore al giorno dalla polizia è di fatto in stato di arresto nel reparto detenuti dell'ospedale a sud di Beirut. Ma non è escluso che tra qualche giorno possa lasciare l'ospedale per essere trasferito «ai domiciliari» nel lussuoso hotel a 5 stelle Phoenicia, dov'è stato arrestato sabato scorso.

OSPEDALE_al_hayat BEIRUT.OSPEDALE_al_hayat BEIRUT.

Marida Ratti, moglie dell'ex re di Pubblitalia, e il figlio Marco sono ancora a Beirut e l'avvocato libanese Nasser Al Khalil ha fama di sapersi muovere con abilità e una certa disinvoltura nei meandri giudiziari locali. L'avvocato è figlio del potente Kazim al Sharin, leader della coalizione di governo, più volte ministro e capo indiscusso di Al-Aharar national liberal party. Quanto influiranno i contatti politici sull'estradizione di Dell'Utri? C'è da scommetterci che non avranno un ruolo secondario e comunque la strada per il rimpatrio del detenuto è lastricata di insidie.

A partire dallo slittamento della sentenza della Cassazione al 9 maggio (venerdì) che comporta un tour de force per ministero e ambasciata per la traduzione degli atti dell'estradizione a fini esecutivi. Anche se in effetti già dopo Pasqua, ed entro il 9 maggio, potrebbe essere inoltrata la richiesta per fini processuali. Il carico di lavoro per i traduttori è sempre elevato, considerato che alle 477 pagine della sentenza di appello bis si devono aggiungere verbali e deposizioni. Tutto per qualche migliaio di pagine, basti pensare che a Palermo i faldoni complessivi occupano un'intera stanza. Dulcis in fundo, c'è la questione del concorso esterno in associazione mafiosa che in Libano non è riconosciuto come reato. Dell'Utri rientrerà mai in Italia?

Marco dellutri e darina pavlovaMarco dellutri e darina pavlova

 

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