L’ETERNA RESURREZIONE DI SILVIO BANANONI - CON IL PD ALLO SBANDO, IL CAV ANNUSA LA VITTORIA PER IL CENTRODESTRA: “LA SINISTRA E’ IN FRANTUMI, NOI PUNTIAMO SU ZAIA” - MA PRIMA DEVE NEUTRALIZZARE SALVINI E I SOVRANISTI - SOGNO O SON-DAGGIO: UMBERTO BOSSI CANDIDATO IN “FARSA ITALIA” VALE IL 3%

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ZAIA ZAIA

Carmelo Lopapa per “la Repubblica”

 

«La sinistra è andata in frantumi. Questo è il nostro momento, abbiamo la vittoria a portata di mano». Silvio Berlusconi ha seguito la due giorni del teledramma Pd in diretta raccontano - neanche fosse il suo partito. E ora suona la carica. L’esito è più o meno quel che sperava: Renzi indebolito, centrosinistra retrocesso quale terza coalizione, il centrodestra (unito) che l’ultimo sondaggio attesterebbe primo col 33 per cento. Sempre che i cocci di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia si possano ancora ricomporre.

BERLUSCONI SALVINI MELONI BY BENNY BERLUSCONI SALVINI MELONI BY BENNY

 

Già, questo il punto. E a questo il Cavaliere ora vuole lavorare, nonostante Salvini, possibilmente aggirando l’ostacolo. «Dobbiamo ricostruire il centrodestra, non abbiamo alternative, ma non certo per consegnarlo a Matteo », va ripetendo. E allora eccolo il piano di accerchiamento messo a punto negli ultimi giorni per neutralizzarlo.

 

Berlusconi, va da sé, sogna di essere ancora lui in campo e alla guida della coalizione, di essere candidabile al Senato dopo un colpo di spugna della Corte Europea, tanto più con un sistema proporzionale che non obbligherebbe alla scelta preventiva di un candidato premier. Ma il tempo non gioca a suo favore e le ultime vicende pd potrebbero precipitare in effetti verso il voto anticipato. Allora bisogna correre ai ripari.

 

salvini (d), con silvio berlusconi e giorgia meloni sul palco allestito in piazza maggiore a bologna 77 salvini (d), con silvio berlusconi e giorgia meloni sul palco allestito in piazza maggiore a bologna 77

Salvini è già al lavoro per organizzare primarie per la leadership del centrodestra l’8 e 9 aprile assieme alla Meloni e a Fitto, col solo obiettivo di mettere fuori gioco (e per sempre) l’ottantenne capo forzista? Bene, l’ex premier non ha alcuna intenzione di arrendersi e al fuori gioco risponde “alla Sacchi”, come dice lui, cioè aggredendo, con la tecnica cara all’allenatore del suo Milan che più ha amato. E l’uomo sul quale punta per spaccare i nemici interni è proprio un leghista: il governatore veneto Luca Zaia.

 

Lo ha sentito nei giorni scorsi, un mezzo impegno per vedersi al più presto, anche in una località del suo Nordest, il tutto possibilmente in via riservata. L’amministratore è già sponsorizzato per la leadership dal collega lombardo Roberto Maroni (vicino a Berlusconi e avversario di Salvini), è gradito per quanto possa ancora contare a Umberto Bossi - tornato ospite a Villa San Martino ad Arcore come ai vecchi tempi - ed è uno dei presidenti di Regione col più alto tasso di gradimento.

 

ALEMANNO STORACE ALEMANNO STORACE

Il Cavaliere non ha dubbi: «E’ su di Luca che dobbiamo puntare, gli ho parlato, vedrete che la spunterò». Cosa possa offrire su un piatto d’argento al governatore, al punto da indurlo a fermare il treno già in corsa di Salvini, non è molto chiaro neanche ai fedelissimi berlusconiani. Sta di fatto che i più avveduti e smaliziati hanno notato come dopo mesi di assoluto silenzio sulla politica nazionale, il restio Zaia la scorsa settimana è partito alla carica contro il leader Pd, quasi da avversario alla pari: «Renzi sia sincero, dica che vuole ridare vita alla Dc». E ancora: «Il Pd ormai è un frullatore di correnti».

 

GIORGIA MELONI COL GATTO GIORGIA MELONI COL GATTO

Ma Berlusconi - che nelle interviste predica unità del centrodestra - non si ferma qui, nell’accerchiamento a Salvini. Ha fatto sondare anche quella candidatura dell’amico Bossi in Forza Italia, ventilata nei giorni scorsi. Ebbene, gli hanno detto che varrebbe da sola il 3 per cento. Tre punti per Fi e ovviamente tre in meno per la Lega: non pochi se si considera che i due partiti in questo momento sono dati alla pari, in una sorta di derby attorno al 13 per cento. Giorgia Meloni sta dalla parte di Salvini.

 

Ieri ai due si sono rivolti Gianni Alemanno e Francesco Storace col loro appello all’unità della destra sovranista, lanciando il loro nuovo movimento. Il Cavaliere lavora sotto traccia anche alla nuova squadra di parlamentari, salvando giusto una trentina di vecchie “glorie”.

 

Nelle ultime settimane ha spedito in vari talk tv di seconda fascia e testato un drappello di «volti giovani e rassicuranti », under 40 selezionati tra un centinaio nei “talenty” allestiti ad Arcore. Dalla ex vicesindaca di Padova Eleonora Mosco al sindaco di Perugia Andrea Romizi, dal consigliere lombardo Pietro Tatarella al capogruppo pugliese Andrea Caroppo. Sarà la nuova squadra in batteria per tg e talk. Ma l’allenatore resta sempre lui, Silvio.

 

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