EVVIVA GLI SPOSETTI! - NONNO UGO, EX TESORIERE DEI DS E SENATORE DEL PD, MINACCIA DI… SFRATTARE IL PD DI RENZI PERCHE’ NON PAGA IL FITTO DELLE SEDI - POSSIBILE? CERTO! SPOSETTI HA BLINDATO IL PATRIMONIO DELL’EX PCI (3MILA IMMOBILI) IN 56 FONDAZIONI - QUELLO SCAZZO CON VELTRONI


Sergio Rizzo per il “Corriere della Sera

renzi veltroni 5

 

«Senti a me… Ugo a Walter non gli lascia proprio nulla, e se resta un mattone glielo tira in testa». Si narra, ha raccontato Monica Guerzoni sul Corriere , che il tesoriere dei Democratici di sinistra Ugo Sposetti rispondesse così a chi gli chiedeva perché il Pd non avrebbe avuto non un mattone, ma neppure un pezzetto d' intonaco per ricordo. Da allora sono passati nove anni e tutto gira ancora intorno a quella presunta battuta.

 

La storia ha risvolti da telenovela sudamericana. Due giorni fa in una intervista a Repubblica Sposetti ha detto di essere pronto a sfrattare il partito democratico perché non paga gli affitti delle sedi. Ma come, un senatore del Pd che sfratta il Pd? Sposetti allarga le braccia: ci sono da pagare le tasse e qualunque amministratore di condominio si comporterebbe allo stesso modo.

 

renzi veltroni 2

Il problema, però, è proprio quello. Chi è il titolare del condominio? «Quel patrimonio ci è stato lasciato da compagni che si sono sacrificati per costruirlo», risponde Sposetti ad Andrea Carugati. Già. Ma lasciato a chi?

 

Per apprezzare fino in fondo la telenovela è necessario fare un passo indietro a quell' episodio del mattone. È l' estate del 2007, Veltroni decide che è ora di rompere gli indugi e far nascere il Partito democratico. Il vertice diessino appare frastornato: pochi sono davvero entusiasti, tanti l' accolgono come un fatto inevitabile, qualcuno mastica amaro. E mentre l' ondata delle primarie travolge i dubbi residui, pensa a come salvare il salvabile.

 

ugo sposetti

L' ex Pci ha un patrimonio di 3 mila immobili sparsi in tutte le città d' Italia. Sedi del partito, ma anche uffici, ristoranti, bar, e perfino capannoni industriali. Sposetti è riuscito miracolosamente a salvarlo. Quando arriva a gestire le finanze del partito ci sono 584 milioni di debiti, quasi tutti dell' Unità.

 

Ma sono gli anni in cui i rimborsi elettorali, grazie ad alcune leggine fulmineamente votate in Parlamento, prendono il volo. E l' abilissimo compagno tesoriere riesce a sistemare le cose senza vendere che pochi mattoncini. Il grosso rimane nella pancia del partito. Un capolavoro completato dalla garanzia dello Stato sui residui debiti, un centinaio di milioni, che vengono così giusto qualche mese fa accollati alla collettività.

 

ugo sposetti emanuele macaluso massimo d alema

Il bello è che quei debiti sono pure la giustificazione per mantenere in vita i Ds. Il Pd è la somma dei Democratici di sinistra e della Margherita: la cosa più logica sarebbe la fusione fra le due formazioni politiche. Che però costringerebbe i Ds a far confluire nel nuovo contenitore, oltre ai debiti, anche i 3 mila immobili e i rimborsi elettorali. Mentre la Margherita, dal canto suo, dovrebbe versare molte decine di milioni che ha in cassaforte.

Di comune accordo, Ds e Margherita decidono così di sopravvivere. In barba al Pd.

Due scatole vuote, ma non di quattrini. E qui c' è il capolavoro bis di Sposetti.

 

In men che non si dica nascono 56 fondazioni nelle quali viene blindato il patrimonio immobiliare. Blindato è il termine esatto, perché gli statuti affidano i poteri a persone che restano in carica a vita e la loro sostituzione può avvenire solo con maggioranza qualificata. Di fatto, è il sistema della cooptazione delle vecchie casse di risparmio democristiane. Il momento è confuso e quando finalmente Veltroni realizza la frittata è fatta.

Ugo Sposetti e Gianni Letta

 

Passate (e perse) le elezioni del 2008, il leader del Pd decide comunque di affrontare la questione. Ma dopo la sconfitta alle regionali in Sardegna si dimette. E la situazione resta cristallizzata per otto lunghi anni. Senza che nessuno si faccia una domanda ancora più importante di chi sia il vero proprietario di quel ben di Dio. Ossia: dove vanno a finire i redditi di immobili che erano di un partito e ora sono di un gruppo di fondazioni in mano a persone fisiche? E siamo a oggi.

 

sposetti

Davanti alle minacce di sfratto il tesoriere del Pd Francesco Bonifazi dice che ci sono i margini per rientrare in possesso del patrimonio. Di sicuro non sarà facile. Non tecnicamente: Sposetti, il direttore d' orchestra, non è renziano ed è un osso duro. Ma neppure politicamente. La guerra interna al Partito democratico è ancora lunga, ed è davvero difficile non sospettare che questa scaramuccia c' entri qualcosa.

verdini e sposetti al ristorante