EXPO DA OSCAR - FARINETTI: L’APPALTO SENZA GARA? PER CANTONE È LEGITTIMO. LE POLEMICHE? UNA MISERIA. IN ITALIA CI SIAMO RIDOTTI ALL’AUTODISTRUZIONE” - UTILI? IMPENSABILE. ANDRA’ BENE SE NON PERDEREMO SOLDI”


Giuseppe Salvaggiulo per “la Stampa”

Oscar Farinetti

 

Cantone, capo dell’Anticorruzione, dice che affidare senza gara a Eataly lo spazio di Expo da 8 mila metri quadri con 20 ristoranti è legittimo. Ma, come riportato dal Fatto Quotidiano, pur in assenza di censure di irregolarità pone a Expo dubbi legali ed economici. Tanto basta al M5S e a Forza Italia per gridare allo scandalo. E Oscar Farinetti, preoccupato? «Macché. Contento: finalmente Cantone ha fatto chiarezza. La sua è l’unica voce che conta, le altre sono solo opinioni. È tutto regolare, se c’è qualcosa da spiegare lo farà Sala».
 

EXPO

Nell’attesa, ecco le spiegazioni del patron di Eataly. «Non ho deciso io di non fare l’appalto. Sono quelli di Expo che ci hanno cercato, individuando in Eataly, come in altri soggetti, un’unicità italiana».

 

Già, ma Cantone vuole sapere com’è stata definita questa unicità, senza «preventive ricerche di mercato». Replica Farinetti: «E’ lampante. Expo chiedeva non solo di creare un servizio di ristorazione, ma di celebrare la biodiversità italiana. Siamo l’azienda italiana più famosa e autorevole all’estero, l’unica con un’importante catena di retail nel mondo.

 

L’azienda pubblica Usa che realizza il World Trade Center di New York ha offerto i due punti vendita più importanti a Eataly e ad Apple. Senza polemica: lo dicono gli americani, che siamo unici. Invece in Italia ci siamo ridotti all’autodistruzione, a parlare di queste miserie rovesciando sul web le incazzature di minoranze malmostose col rospo in gola».
 

renzi farinetti eataly

Quanto alle perplessità di Cantone sull’entità economica del contratto, Farinetti dice: «Onorare la richiesta dell’Expo è stato doloroso. C’è poco tempo e siamo impegnati ad aprire cinque punti vendita nel mondo. Avremmo preferito dedicarci ai nostri affari, ma non me la sono sentita di rifiutare la sfida: celebrare la biodiversità italiana facendo diventare protagoniste le piccole osterie, divise per regioni, con 4-5 piatti forti ciascuna. Ne abbiamo scelte cento, avevamo richieste per il doppio. E poi la parte didattica con università di Pollenzo, scuola Holden, Sgarbi per l’arte. Facce della biodiversità italiana, una cosa bellissima. Non è mio compito decidere se si doveva fare l’appalto, ma non farlo mi pare intelligente».
 

EXPO 1
raffaele cantone

E i soldi? «Abbiamo fatto un contratto pulito tra persone oneste: i ristoratori che sono in crisi prendono il 70% dei ricavi, l’Expo il 5%. Nessun rischio di infiltrazione sospetta, noi garantiamo e comunque i dati sono a disposizione dell’organizzazione».

 

Farinetti, e il business? «Ma quale business! Cucine e impianti sono un investimento enorme per soli sei mesi: difficile ammortizzarlo. Infatti stiamo pensando a come riutilizzarli. È impensabile portare a casa utili, andrà bene se non perderemo soldi». Cantone evoca 44 milioni di fatturato. «Un miracolo, ci proviamo ma è difficile. Contiamo di fare pari con 1 milione di pasti e 20 di fatturato. E va bene, perché non sono dannato per il denaro. Eataly non ha mai distribuito utili: tutti reinvestiti».
 

maurizio gasparri

Quanto all’accusa di monopolio, «nessuno sarà obbligato a mangiare da Farinetti, ci saranno altri 150 punti di ristorazione. Peraltro mi sembra normale che Eataly, che rappresenta la ristorazione di qualità, sia nell’Expo. Eppure la propensione alla critica e alla disistima travolge la realtà, ogni azione provoca una reazione maliziosa. Ho deciso di reagire con un gesto di protesta, parlando solo bene degli altri. Persino dei fascisti, il peggio del peggio». Anche di Gasparri, che in tv l’accusa di aver fregato tutti? «Certo, anzi lo invito a mangiare in un’osteria all’Expo. È una storia di bellezza. Gli piacerà».

farinetti nozze carrai
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