1. FA SCANDALO QUELL’80% DI RAGAZZI CHE AVREBBE RIFIUTATO UN LAVORO DA 1.500 EURO AL MESE ALL’EXPO. UNA RAGAZZA SCRIVE A DAGOSPIA E RACCONTA UNA STORIA BEN DIVERSA
2. “MA QUALI 1.500 EURO! PER L’EXPO CI OFFRIVANO 900 EURO AL MESE DOPO CORSI DI FORMAZIONE OBBLIGATORIA. E PER CHI È DI FUORI MILANO RIENTRO A CASA A MEZZANOTTE”
3. FELTRI SUONA L’ALTRA CAMPANA: ‘’NON MANCA IL LAVORO, MANCA LA VOGLIA DI LAVORARE!’’
4. “ANCHE LA VOLONTÀ DI ESEGUIRLO NELLE MODALITÀ IMPOSTE DALLA LEGGE DEL MERCATO, LA SOLA CHE GOVERNI L'ECONOMIA”. E POI C'E' L'ESTATE IN ARRIVO: “QUALCUNO PREFERISCE FARE UNA LUNGA VACANZA SULLE SPIAGGE CON I SOLDI PRESI DAL BORSELLINO DI MAMMÀ”


GIOVANI EXPO

1.LETTERA A DAGOSPIA

 

di Stella

 

Scrivo per commentare l'articolo apparso oggi sul Corriere online sui giovani italiani che non vogliono lavorare all'Expo.

Per chi fosse interessato a sapere come si sono svolte le selezioni, questa è stata la mia esperienza personale.

 

Ho una laurea triennale in mediazione linguistica e una laurea magistrale in Interpretariato di conferenza presso l'università IULM di Milano. Come molti ragazzi ho inviato la candidatura per lavorare all' Expo ma non mi sono mai stati offerti 1500€ NETTI al mese.

 

 

GIOVANI EXPO

A dicembre ho inviato 2 cv che mi hanno portato a fare 4 colloqui distribuiti su 5 mesi. Due colloqui presso Adecco e due presso Manpower. Venivano selezionati hostess/steward e guide per i padiglioni con conoscenza dell'inglese e di una seconda lingua tra (spagnolo, arabo, russo e cinese). Superata la selezione da Adecco (test di lingua via mail e colloquio di gruppo) mi è stato detto che per loro risultavo idonea, ma i responsabili del padiglione avevano scelto altri candidati. Ero però invitata a seguire due settimane di corso di formazione sulla sicurezza con orario 9-18 a Milano per ricevere "l'accreditamento" per entrare a Expo.

GIOVANI EXPO

 

A mia domanda: accreditamento per lavorare dove? Mi viene risposto che potrebbero chiamarmi per fare delle sostituzioni durante questi 6 mesi. Chiedo di poterci pensare, poi rifiuto e successivamente vengo di nuovo contattata telefonicamente da Adecco per propormi di  richiedere la "dote lavoro" di regione Lombardia cosa che mi permetterebbe di seguire il corso gratuitamente (ah, che fortuna!) A questo punto comunico via mail che non sono interessata a seguire il corso per fare la riserva.

MATTEO RENZI A MILANO PER L EXPO FOTO LAPRESSE

 

Per quanto riguarda i termini del contratto in fase di colloquio ci avevano comunicato che in caso di assunzione saremmo risultati dipendenti di Adecco con contratto commerciale, la retribuzione non era stata resa nota.  Avremmo firmato prima un contratto di prova di un mese e mezzo e poi se il cliente era soddisfatto si sarebbe firmato un altro contratto. Nessuno ha parlato di 1500€ netti.

 

MCDONALDS EXPO

Solo al candidato che percepiva 1600€ di cassa integrazione è stato detto che non era possibile lavorare e percepire la cassa integrazione e quindi consigliato di valutare attentamente se fosse conveniente rinunciare alla cassa visto che lo stipendio sarebbe stato molto inferiore.

 

CANTIERE EXPO MILANO

Presso Manpower invece (su richiesta insistente di ragazzi provenienti da Bari, Napoli e alcune regioni del centro-nord ansiosi di sapere se potevano permettersi di affittare una stanza a Milano) la selezionatrice ha indicato una retribuzione di 7€ l'ora, e uno stipendio lordo di 1200€ per una hostess full time. Peccato che poi di fatto venivano offerti turni da 4 o 6 ore, con contratti part-time.  All’expo si lavora 5 giorni alla settimana su turni da lunedì alla domenica, 2 giorni di riposo non consecutivi e con orari diversi alcuni giorni dalle 09.30-15.30 e altri giorni dalle 15.30 alle 21.30.

CANTIERE EXPO MILANO

 

Anche da Manpower veniva richiesta la partecipazione a due giornate di formazione obbligatoria che non sarebbe stata garanzia di assunzione (e cito le parole della selezionatrice).  So di amici e colleghi di università che il primo maggio inizieranno a lavorare percependo circa 900€ al mese, hanno 25 anni, sono laureati in mediazione linguistica e vivono con mamma e papà a Milano, quindi non devono sostenere spese di affitto.

 

CANTIERE EXPO MILANO

Chi invece doveva affittare una stanza singola a Milano per questi sei mesi ha probabilmente capito che dei 900€ gli sarebbe rimasto ben poco. Chi invece avrebbe dovuto fare il pendolare e spostarsi tutti i giorni con treno e metropolitana da Novara, Pavia e altre città verso Rho ha valutato gli orari e si è reso conto che quando di turno fino alle 21.30 sarebbe arrivato a casa verso mezzanotte. Mi sembrano normali riflessioni da fare prima di accettare un lavoro.

 

Se siamo conosciuti in tutto il mondo come un popolo che ama i piaceri della vita non possiamo pretendere che i giovani italiano siano stakanovisti robotizzati pronti a macinare km con il trasporto pubblico attraversando la Lombardia, disposti a lavorare con salario minimo dormendo sotto i ponti bruciando la laurea per scaldarsi con un falò nel parco.

 

Un caro saluto

Stella

 

2. SE I NOSTRI GIOVANI RIFIUTANO IL LAVORO E POI SI LAMENTANO

Vittorio Feltri per “il Giornale”

city life milano expo

 

«Voglia di lavorare saltami addosso» è un detto lombardo antico, volgare ma sempre di attualità. E si adatta perfettamente a quanto sta accadendo a Milano, dove l'Expo per aprire i battenti entro maggio abbisogna di personale di vario tipo, da assumersi a tempo determinato, cioè sei mesi, la durata dell'esposizione. I cui responsabili, ricevute 27mila domande, hanno proceduto alla selezione dei curriculum, avviando altresì i colloqui decisivi.

 

I risultati della scrematura fanno venire le traveggole: l'80 per cento dei candidati, davanti all'ipotesi di una paga mensile tra 1.200 e 1.500 euro, sono fuggiti alla disperata facendo perdere le loro tracce, terrorizzati all'idea di doversi impegnare anche il sabato e magari la domenica, talvolta addirittura di notte. Cosicché la scelta delle 600 persone necessarie a presidiare i vari padiglioni è stata difficoltosa per mancanza di «materiale umano».

 

expo milano jpeg

I requisiti richiesti agli aspiranti lavoratori (si fa per dire) erano questi: età inferiore a 29 anni, capacità di reggersi in piedi e all'occorrenza di camminare allo scopo di assistere i visitatori nelle loro piccole esigenze: nulla di eccezionalmente faticoso. Altrettanto problematico è stato il reperimento di 2.500 ragazzi e ragazze cui affidare incarichi di cuoco, cameriere e facchino, nonostante il settore turistico sia tra quelli che al momento tirano maggiormente, come dimostra il crescente numero di giovani iscritti alla scuola alberghiera.

 

Si tratta ora di capire perché, in un Paese afflitto da un'alta disoccupazione, tanta gente respinga senza nemmeno tentennare la proposta di mettersi al servizio - temporaneamente - dell'Expo. Meglio rimanere in casa a girarsi i pollici che sacrificarsi in un'attività (né muscolare né intellettuale, ma semplicemente rappresentativa: fare quattro chiacchiere e poco più) retribuita secondo le medie salariali nazionali?

 

ACCORDO EXPO GIUSEPPE SALA ENRICO LETTA ROBERTO MARONI GIULIANO PISAPIA

È probabile che l'avvicinarsi dell'estate induca molti nullafacenti a preferire una lunga vacanza sulle spiagge che non sostare sull'asfalto infuocato dell'hinterland milanese (Rho-Pero). C'è tuttavia da chiedersi dove essi vadano a prendere in soldi per finanziarsi il soggiorno: presumiamo nella borsetta di mammà. Il che fa sorgere cattivi pensieri ricollegati all'incipit del presente articolo: «Voglia di lavorare saltami addosso».

 

In altri termini ancora più crudi: non manca il lavoro, forse, bensì la volontà di eseguirlo nelle modalità imposte dalla dura legge del mercato, la sola che governi l'economia. Intendiamoci, è un sospetto, non una certezza, suffragato però dalla constatazione che coloro i quali cercano un impiego bocciano spesso offerte non rispondenti alle loro raffinate aspettative: posto fisso (in vita), serate, festivi e prefestivi liberi da dedicarsi alla ricreazione in discoteca o alla frequentazione della morosa. Tutta roba legittima, ma che contrasta con la priorità di assicurarsi dignitosi mezzi di sostentamento.

 

foody mascotte expo

In ogni epoca le nuove generazioni si sono arrabattate per guadagnarsi due soldi e rendersi autonome dai genitori; non si comprende perché i nostri figli e i nostri nipoti - non tutti per fortuna - aborriscano la gavetta e pretendano subito una scrivania, rigidi orari d'ufficio, compenso sostanzioso. Il bello è che essi si irritano con gli anziani perché non mollano il potere, mentre non fanno nulla per portarglielo via. Mistero insondabile.

 

 

In questi giorni è uscito per Mondadori un saggio pregevole di Giuliano da Empoli (un breve passato renziano) intitolato La prova del potere. In copertina spicca un occhiello esplicito: «Una nuova generazione alla guida di un vecchissimo paese». È qualcosa di più di un auspicio visto che muoiono parecchi giovani, ma i vecchi muoiono tutti. Per cui il ricambio generazionale è garantito. Peccato che non servirà a mutare la cultura e i destini italiani, poiché le verdi leve, non appena conquistato il potere, immediatamente diventano conservatrici, come le precedenti. Non facciamoci troppe illusioni.