FARSA ITALIA - FITTO E I SUOI “FALCHI MASCHERATI” SCALDANO IL CUORE AL BANANA, AL-FINI RILANCIA: “VOGLIO TUTTO E SUBITO”

Berlusconi a Palazzo Grazioli per 5 ore insieme a Fitto e ai lealisti (falchi compresi) - Al-fini e i suoi li definiscono già “impresentabili”, il vicepremier diserta l’invito a cena - La proposta di mediazione: un direttorio di 6 componenti, tre per ciascuna delle fazioni in lotta…

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Amedeo La Mattina per La Stampa

Berlusconi, benché volesse tenersi alla larga del terremoto che sta devastando il Pdl, si è rimboccato le maniche. È venuto a Roma e ci ha messo la testa, incontrando a Palazzo Grazioli il capo dei lealisti Fitto e, guarda caso, i falchi Verdini e Bondi.

Fitto Cicchitto AlfanoFitto Cicchitto Alfano

"A dimostrazione della nostra tesi, cioè che Fitto è la maschera dietro cui si celano gli impresentabili», dicono velenosi gli amici di Alfano, sospettosi di un incontro lunghissimo, iniziato alle cinque del pomeriggio e continuato fino a cena. Tra l'altro, a cena era atteso proprio Alfano che nella residenza romana del Cavaliere fino a tarda sera non si è visto. Invece sono arrivate le ex ministre Carfagna e Gelmini, anche loro della fronda anti-Alfano.

Insomma, non solo il rendez-vous della pace non c'è stato. Anzi, il fatto che Berlusconi sia stato così a lungo con i lealisti, mentre con il segretario non abbia mangiato due spaghetti, ha ingenerato sospetti e gelosie a mai finire. Vuol dire che l'ex premier propende per le tesi degli anti-alfaniani? Sembra di sì, quantomeno quando sostengono che non si può concedere tutto il potere del Pdl ad Alfano, il quale dovrebbe concentrarsi sul governo; e poi, quanto è successo al Senato per la fiducia, con i gruppi parlamentari pronti a scindersi, è inammissibile.

Sì, tutto vero, concorda il Cavaliere che non perde mai di vista i suoi problemi giudiziari e l'insopportabile voto di decadenza che il Pd esprimerà nell'aula del Senato. Ovviamente sugli «alleati/nemici» che lo vogliono morto i lealisti hanno trovato a Palazzo Grazioli ampie praterie per incendiare l'anima del leader. Il loro leader, l'unico che Fitto e gli altri ieri sera hanno riconosciuto. Non certo Alfano, che «non ha nemmeno i voti».

Certo, ma per il leader non si può rompere con Angelino: bisogna trovare una soluzione collegiale, una gestione collegiale del partito. Senza fermare il passaggio dal Pdl a Forza Italia. Bisogna andare avanti su questa strada e non appiattarsi sul governo: «Il nostro programma deve essere attuato sulle tasse e la riforma della giustizi». Bene, ma come procedere?

MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO RAFFAELE FITTOMANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO RAFFAELE FITTO

Ecco, ieri sera Alfano non c'era alla cena ma nei giorni scorsi ha parlato a lungo con Berlusconi e gli ha posto una sorta di aut-aut, in forma morbida come nel suo stile, duro nella sostanza. Questo il succo: caro presidente, o troviamo una soluzione o qui salta tutto; la guerriglia interna è la nostra morte; il Pdl non è come il Pd dove si scannano ma alla fine trovano sempre la quadra perchè è un partito strutturato e che convive con le correnti.

Brambilla Gelmini Carfagna Erection - NonleggerloBrambilla Gelmini Carfagna Erection - Nonleggerlo

Inoltre ti ricordo che abbiamo perso sette punti in quattro giorni quando i ministri si sono dimessi e ne abbiamo recuperato 3,5% quando abbiamo votato la fiducia: ora ti chiedo di benedire la mia leadership e di promuovere allo stesso tempo un accordo con i moderati dei cosiddetti lealisti.

Così Berlusconi è venuto a Roma e sta cercando di trovare il bandolo della matassa, che però è molto ingarbugliato. Le due parti in campo non sembrano ancora recedere dalle loro posizioni.

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Fitto ha proposto l'azzeramento delle cariche Pdl e la creazione di un comitato paritetico formato da 6 componenti: 3 scelti da Alfano e 3 dai lealisti, falchi compresi. Alfano però dovrebbe occuparsi solo del governo, lasciando la carica di segretario. Se si dovesse traslocare in Forza Italia, che non prevede la carica di segretario, Angelino non dovrebbe diventare vicepresidente alla destra del Cavaliere. Il quale però non sembra d'accordo a fare fuori Alfano, sapendo che quest'ultimo non accetterebbe una soluzione ghigliottina.

Silvio berluSilvio berlu

 

 

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