IL FICCANASO - NO ‘CAR SHARING’ PER TERZI DI SANTAQUALCOSA: MICA E’ PASSERA E FORNERO - TWITTER, L’EGO DI SARKÒ E IL FALSO TWEET DI SUDARIO MONTI - MENTRE MONTIMARIO STRINGEVA LA MANO DI OBAMA ALLA CASA BIANCA, DOVE STAVA LA FIRST LADY? - MONTI PHONE: L'IPHONE PER CONTROLLARE LO SPREAD, NOKIA PER CHIAMARE - PD DIVISO SU TUTTO, PERSINO SU SANREMO: BERSANI HA SCELTO NOEMI, VELTRONI ARISA E LETTA BERSANI (SAMUELE) - L’INNO RICICLATO (DI UN ANNO) DEL PDL…


Da Parioli Pocket (wwww.gruppopocket.com)

POCKET MARZO 2012

1- LO SNOBISMO DI GIULIO TERZI DI SANT'AGATA
Come dimostra la Harley Davidson parcheggiata in garage, Giulio Terzi di Santagata, gia' ambasciatore e ora ministro degli Esteri, è un tipo poco convenzionale. Alla recente celebrazione dei patti Lateranensi, ad esempio, è stato l'unico a non partecipare al 'car sharing' deciso per rimarcare l'austerità dell'Esecutivo. E così, mentre pezzi da novanta come Passera e Fornero arrivavano stipati in tre sulle vetture governative, l'inquilino della Farnesina ha varcato i cancelli della rappresentanza italiana presso la Santa Sede con la sua macchina e relativa scorta. Circostanza che, raccontano, ha fatto storcere il naso a qualche suo collega.

GIULIO TERZI DI SANTAGATA

2- TWITTER, L'EGO DI SARKÒ E IL FALSO MONTI
Twitter non è più solo un social network. Attraverso la creatura di Jack Dorsey si scoprono parecchie cose sul carattere dei suoi fruitori. A poche ore dal lancio del profilo ufficiale di Nicolas Sarkozy, lanciato (in ritardo) per la campagna presidenziale, la lista dei "following" dell'inquilino dell'Eliseo era composta unicamente da suoi "colleghi" del G20: da Obama, a Medvedev; dalla Rousseff, a Cameron.

"Amici" piuttosto elitari e decisamente poco adatti ad una campagna elettorale rivolta soprattutto ai giovani. Tanto che l'Eliseo si è affrettato a riempire la lista dei "preferiti", cresciuta esponenzialmente in pochi giorni fino ad arrivare alla ragguardevole cifra di oltre 600 "following". Fra questi è sparito il falso profilo di Mario Monti, inserito da uno zelante funzionario per un twitt in cui si sosteneva la candidatura del presidente francese. Profilo che però continua a riscuotere un grande successo fra gli ignari internauti: oltre undicimila seguaci. Nonostante Palazzo Chigi, ogni due giorni, sia costretto a smentire che Monti abbia mai messo piede su Twitter.

passera e fornero

3- IL MISTERIOSO VIAGGIO DI LADY MONTI NEGLI STATES
Si sa solo che è atterrata con il marito a Washington, ma poi se ne sono perse le tracce. Elsa Monti, moglie del presidente del Consiglio, è volata con il consorte nella capitale Usa per accompagnarlo nella due giorni statunitense. Eppure, della sua permanenza oltreoceano non si sa praticamente nulla: mentre il marito andava al Congresso, stringeva la mano di Obama alla Casa Bianca e partecipava ad un ricevimento in ambasciata, la first lady non è mai apparsa nei radar. Nessun incontro con Michelle Obama, niente visite a musei o associazioni di italiani all'estero. Stesso copione a New York, dove il premier è volato per convincere Wall Street della solidità italiana. Anche lì nessuna notizia della signora Monti. Davvero un viaggio misterioso.

MONTI - SARKOZY

4- L'iPHONE CONTRO LO SPREAD
Anche Mario Monti ha ceduto al fascino dell'Iphone. Il premier, però, fa un uso piuttosto particolare del 'melafonino': gli serve unicamente per tenere d'occhio lo spread. Cosa che, raccontano, controlla con puntigliosa regolarità. Il professore, per telefonare, preferisce invece continuare ad usare un vecchio Nokia che si porta dietro da quando era presidente della Bocconi.

5- PD DIVISO SU TUTTO, PERSINO SU SANREMO
Non bastassero le divisioni interne sulla riforma del mercato del lavoro, sulle primarie, sulle politiche economiche, il Partito democratico si spacca persino sul vincitore del festival di Sanremo. La scissione è "andata in onda" su Twitter, il social network che non smette di mietere vittime illustre fra politici italiani e stranieri.

OBAMA E MONTI

Nella serata finale del Festival, i "big" del partito si sono divertiti a "cinguettare" le loro preferenze: Bersani ha scelto Noemi, Veltroni Arisa e Letta Bersani (Samuele). Divisi, appunto, anche in fatto di gusti musicali. Ma non solo: sia il segretario attuale che l'ex sindaco di Roma hanno espresso più preferenze, confermando che nel partito la presenza di più candidati è una costante. Tanto che perfino Veltroni, scimmiottando Crozza, ha scherzato: "Arisa, ma anche Noemi, ma anche Zilli".

6- L'INNO RICICLATO DEL PDL
Plagio o meno che sia, l'inno del Pdl non è certamente nuovo. La colonna sonora del partito di Silvio Berlusconi, presentata ufficialmente dal Cavaliere durante una cena a Villa Gernetto con i vertici di via dell'Umiltà, pare sia vecchia di almeno un anno. O almeno così sostengono un paio di deputati pidiellini che giurano di averla ascoltata a metà del 2011. Berlusconi l'ha tenuta nel cassetto per mesi. Segno che in tempi non sospetti aveva capito che "Meno male che Silvio c'è" era da mandare in soffitta. Alla stesura del testo ha partecipato una delle deputate preferite dal Cavaliere: Mariarosaria Rossi.

elsa monti al mercato