E ALLA FINE RENZI ROTTAMO’ SE STESSO: "OK AD ALTRI CANDIDATI PREMIER BASTA CHE GOVERNI IL PD" – IL "BULLETTO" NON CHIUDE ALL’IPOTESI DI SPEDIRE A PALAZZO CHIGI MINNITI O GENTILONI -  POI TENTA DI RECUPERARE IL VOTO DEI MODERATI: “L’ALTERNATIVA AL PD NON E’ BERLUSCONI MA IL M5S”

-

Condividi questo articolo


renzi renzi

Pasquale Napolitano per il Giornale

 

Il Renzi segretario rottama il Renzi leader. L'ex presidente del Consiglio non chiude all'ipotesi di spedire a Palazzo Chigi Marco Minniti o Paolo Gentiloni in caso di vittoria del Pd.

 

Dal Lingotto di Torino, dove sono riuniti gli amministratori dem per l'assemblea nazionale, Renzi cambia strategia in vista del voto, provando a ricompattare il fronte del centrosinistra: «È una partita di squadra. Ecco perché non è importante qual è il nome che va a palazzo Chigi ma che sia del Pd».

 

Il segretario dei democratici prende atto dell'aria che tira intorno al suo nome accettando il passo di lato. E per recuperare terreno nella sfida elettorale contro M5s e centrodestra, il rottamatore rispolvera la favola del voto utile, aggrappandosi a una interpretazione personale della legge elettorale:

 

GENTILONI DA FAZIO GENTILONI DA FAZIO

«Se guardate i giornali gli editorialisti hanno già votato e i titolisti già deciso. Hanno letto i sondaggi e detto che ha vinto il centrodestra: si sono dimenticati di leggere la legge elettorale che per due terzi premia non le coalizioni ma il primo partito. La sfida per il primo posto alle elezioni non è tra Berlusconi e Salvini ma tra Pd e M5s. Lo dico ai moderati: l'alternativa al Pd non è il centrodestra ma il M5s». Fallito lo sfondamento a sinistra con lo Ius soli, Renzi tenta la mossa (disperata) di recuperare il voto dei moderati.

 

RENZI RENZI

Eppure l'ex presidente del Consiglio conosce bene la legge elettorale, che ha contribuito a scrivere e approvare in Parlamento: nei collegi uninominali la coalizione di centrodestra è in netto vantaggio ma soprattutto a un soffio dalla maggioranza. Dunque, l'unica carta da giocare è spingere il piede sull'acceleratore nel voto al proporzionale provando a far eleggere nei listini bloccati una pattuglia di deputati e senatori di stretta fede renziana. Il segretario sprona i militanti, avendo in tasca una certezza: la sua leadership rischia di essere al capolinea.

GENTILONI BOSCHI RENZI GENTILONI BOSCHI RENZI

 

Un sondaggio Ixè (pubblicato dall'Huffington Post) certifica il crollo del gradimento, relegando l'ex sindaco di Firenze, con il 25% di consensi, al terzultimo posto tra i leader. Solo Bersani e Grillo sono più impopolari. Sondaggi che Renzi chiede alla platea dem di ribaltare: «I leader i sondaggi li cambiano, non li inseguono».

 

L'ex premier indica anche la strada per invertire il trend elettorale: rispolverare la fake news dello spread: «Il centrodestra si presenta come un'alleanza solida ma è l'alleanza dello spread». Ma omette l'unica verità: lo spread è stato lo strumento del complotto per mandare a casa Silvio Berlusconi.

 

renzi 25 renzi 25

Archiviato il Lingotto, Renzi dovrà sciogliere il nodo delle liste. A cominciare dal caso di Piero De Luca: il figlio del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca è stato inserito tra i nomi consegnati a Luca Lotti. Ma c'è un ostacolo: De Luca jr è imputato per bancarotta fraudolenta. Il segretario dem chiederà alla direzione nazionale una deroga all'articolo 5 del codice etico del Pd che esclude dalle competizioni elettorali le persone sotto processo. E sempre dalla Campania arriva anche la grana di Franco Alfieri. Il re delle fritture vuole un posto in lista. Il Pd non ha dato il via libera perché sul tavolo del ministro dell'Interno Minniti è arrivata un'interrogazione di Fratelli di Italia, su presunti legami tra i clan e l'amministrazione comunale di Agropoli sotto la guida di Alfieri. Un dossier che fa tremare il Pd alla vigila del voto.

marco minniti (7) marco minniti (7)

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…