GAIO E MONTIANO - DE GIORGI, IL DIRETTORE DI “GAY.IT” CANDIDATO CON RIGOR MONTIS, VUOLE COMBATTERE DELLE BATTAGLIE SOCIALI COME LE NOZZE GAY O IL DIVORZIO BREVE IN UNA LISTA CHE COMPRENDE BUTTIGLIONE E LA BINETTI: E’ NORMALE? - “È UN PASSO AVANTI CHE UN GAY DICHIARATO FACCIA PARTE DI UNA COALIZIONE DI CENTRO ED È SBAGLIATO PENSARE CHE QUESTE SIANO BATTAGLIE DI SINISTRA” - POI BACCHETTA CULATELLO: “HA ISOLATO I RENZIANI”...


Flavia Amabile per "la Stampa"

ALESSIO DE GIORGI

È ufficiale: mai così tanti omosessuali dichiarati in Parlamento e, a sorpresa, saranno candidati non solo in liste di sinistra. Alessio De Giorgi, ad esempio, direttore di Gay.it, primo Pacsato d'Italia ma anche il primo a s-pacsarsi, sarà candidato al Senato per la lista Monti, nella stessa coalizione di Rocco Buttiglione, Paola Binetti e Valentina Vezzali che le loro idee in materia di omosessuali le hanno espresse da tempo.

Perché proprio la lista Monti?
«Non ho mandato nessun curriculum, è stato lo staff della lista Monti a contattare l'associazione Officine Democratiche che è stata il laboratorio politico di Matteo Renzi e di cui sono stato socio fondatore».

MONTI E RENZI

Le critiche sono arrivate lo stesso. Non le sembra imbarazzante, e anche poco coerente, accettare l'offerta?
«È una lista civica non politica ed una lista plurale. E poi io non faccio parte dell'Udc ma della lista Monti».

Quando si tratterà di votare in Parlamento la convivenza potrebbe non essere per nulla semplice.
«I diritti civili possono passare solo se a sostenerli sono alleanze trasversali. Pur non essendo berlusconiano ho sempre sostenuto che con quel mondo bisogna dialogare se si vogliono ottenere dei risultati. Lo stesso vale per i cattolici. E resto convinto che sia un passo avanti che un gay dichiarato faccia parte di una coalizione di centro e che sia un atteggiamento massimalista pensare che queste siano battaglie di sinistra. Non è così e la mia candidatura è la rottura degli schemi consolidati che abbiamo conosciuto finora».

bersani e monti

Lo ha scritto anche sul suo profilo Facebook e sono arrivate molte critiche.
«Le critiche vengono sia dal mondo cattolico che dal mondo radicale. Fa nulla. Nella lista Monti io ci sto comodo e se qualcuno ha idee diverse dalle mie ci confronteremo».

Il suo passato però è nel Pd. Deluso?
«Non da Renzi ma da Bersani che il giorno dopo l'esito delle primarie doveva dire "ho vinto ma il vincitore politico è Renzi e io e lui ora dobbiamo vincere le elezioni". Mi aspettavo che si aprissero spazi che invece non si sono aperti. Ho visto nelle liste Pd candidati assolutamente incandidabili e Ivan Scalfarotto, vicepresidente nazionale, finito al 13° posto in Puglia solo perché è renziano».

BERSANI-RENZI

Se verrà eletto quali saranno le sue battaglie?
«I diritti civili. Vorrei riuscire a far approvare il divorzio breve, il riconoscimento dei figli nati all'interno di una famiglia omogenitoriale. Mi batterò perché si facciano passi avanti nella lotta all'omofobia, nella fecondazione assistita, nel testamento biologico».

Temi che, però, proprio Mario Monti considera non urgenti.
«Vero, ma io penso che siano importanti».

E le nozze gay?
«Sono sempre stato dell'opinione che bisogna portare a casa i risultati e questo tema è giusto e corretto ma per l'Italia è ancora presto».