UNA GIUSTIZIA MENO INCIVILE? – NELLA RIFORMA ORLANDO SPUNTANO TRIBUNALI PER LA FAMIGLIA E PER LE IMPRESE – E SI POTRÀ DIVORZIARE DAVANTI A UN AVVOCATO SE NON CI SONO FIGLI DI MEZZO - - - - -

Sul fronte penale, si tenta di facilitare le intercettazioni anche nelle inchieste per corruzione e concussione, mentre il falso in bilancio tornerà reato. Per il Csm, basta sovrapposizioni tra chi giudica i colleghi sulla disciplina e chi assegna le poltrone direttive. Lotta alle correnti nell’Anm….

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Dino Martirano per “Il Corriere della Sera”

 

Andrea Orlando Andrea Orlando

Al ministero di via Arenula ormai la chiamano la «rosa della giustizia»: è un fiore che ogni giorno si arricchisce di un nuovo petalo ma che ancora non è sbocciato completamente. Lo staff del ministro Andrea Orlando, guidato dal capo di gabinetto Giovanni Melillo (che ha scelto di graficizzare la riforma della giustizia con un sommario a forma di rosa), ha prodotto una gran mole di schede sintetiche e analitiche, mentre l’ufficio legislativo del Guardasigilli, affidato a Mimmo Carcano, ha già scritto, laddove è stato possibile, i testi di legge definitivi.

 

Se per il processo civile ormai si parla di testi pronti per il consiglio dei ministri del 29 agosto, per il penale (prescrizione) e per la parte ordinamentale (Csm) Orlando deve ancora chiudere l’accordo all’interno della maggioranza. Ecco dunque le principali novità contenute nella riforma della giustizia Renzi-Orlando.

 

PROCESSO CIVILE: GIUDIZI ABBREVIATI

GIULIO E GIORGIO NAPOLITANO FOTO LA PRESSE GIULIO E GIORGIO NAPOLITANO FOTO LA PRESSE

Quella relativa allo snellimento del processo civile è la parte più urgente (e condivisa anche all’esterno della maggioranza) che ha come obiettivo il dimezzamento (da 5 a 2,5 milioni di fascicoli) dell’enorme arretrato che incombe sui tribunali. Maggiore efficienza e minore litigiosità, dunque, grazie alla risoluzione delle controversie con i giudizi abbreviati e semplificati, affidati all’assistenza degli avvocati e non più davanti al giudice. Previsto un giro di vite, con sanzioni più severe, per il cosiddetto «abuso di processo». Previsto su questo tema un decreto legge.

 

TRIBUNALI DELLE IMPRESE E DELLA FAMIGLIA

Verrà istituito in ogni capoluogo il Tribunale delle imprese. Ma ci sarà anche un Tribunale della famiglia, che si occuperà di diritti e tutele, divorzi e separazioni, minori e adozioni. Non è chiaro se il Tribunale per i minorenni sopravviverà con il nuovo schema di organizzazione che verrebbe affidato a un disegno di legge delega.

tribunale di Genova tribunale di Genova

Tra le novità c’è anche il divorzio consensuale che, in assenza di figli minorenni, potrebbe essere certificato anche da un avvocato o un ufficiale dello stato civile.

 

RESPONSABILITÀ CIVILE DEI MAGISTRATI

Dopo aver stoppato l’iniziativa del Senato che era arrivato a un buon punto con un suo testo, il governo prevede un ampliamento dell’area di responsabilità su cui possa far leva chi è colpito dal cattivo uso del potere giudiziario. Il cittadino che ritiene di essere stato danneggiato fa ricorso contro lo Stato, che, a sua volta, si rifà sul giudice chiamato in causa (responsabilità indiretta). Verrà innalzata la soglia dell’azione di rivalsa, attualmente fissata, fuori dai casi di dolo, a un terzo dello stipendio del magistrato, ma l’Ncd insiste perché anche l’abuso interpretativo da parte del magistrato sia considerato «violazione di legge».

 

TRIBUNALE DI MILANO TRIBUNALE DI MILANO

RESPONSABILITÀ DISCIPLINARE

Le regole e le sanzioni già previste per i magistrati ordinari verranno estese anche ai giudici amministrativi (Tar e Consiglio di Stato) e contabili (Corte dei conti). L’iniziativa disciplinare verrà concretamente affidata al presidente del Consiglio così come quella relativa agli illeciti commessi dai magistrati ordinari che è già di competenza anche del Guardasigilli. Previsti un disegno di legge delega e un decreto per applicare subito gli illeciti disciplinari e le relative sanzioni alle toghe amministrative e contabili.

 

CSM O ALTA CORTE?

«Chi nomina non giudica» è lo slogan coniato da Renzi. Nel senso che i membri del Consiglio superiore della magistratura che nominano presidenti di tribunale e procuratori capo non devono essere gli stessi che giudicano i magistrati in sede disciplinare. Le ipotesi sul tappeto sono due: una sezione disciplinare del Csm i cui componenti laici e togati non abbiano altri compiti oppure un’Alta corte (più gradita a Ncd e FI) che giudichi i magistrati lontano da Palazzo dei Marescialli (sede del Csm).

MAGISTRATI ERMELLINO MAGISTRATI ERMELLINO

 

I TOGATI E IL NO ALLE CORRENTI

Per evitare il potere delle correnti (Magistratura indipendente, Magistratura democratica, Unità per la Costituzione, ecc.) in cui è articolata l’Associazione nazionale magistrati, il governo punta a cambiare il sistema elettorale per i togati (fermo restando che il Parlamento ha già accumulato un mese di ritardo per l’elezione dei membri laici). La soluzione sarebbe quella di creare collegi elettorali molto piccoli ma l’Ncd, che non si fida, propone il sorteggio tra i magistrati con un certo numero di anni di carriera alle spalle.

 

LA NUOVA MAPPA DI TRIBUNALI E PROCURE

MAGISTRATI MAGISTRATI

Dopo i tagli del 2012 (sono spariti 30 tribunali e altrettante procure della Repubblica), il governo si appresta a ridimensionare anche le sedi di Corte d’appello e le Procure generali. Attualmente sono 26, ne rimarrebbero 20 o 21. Il modello da seguire è quello pluriregionale del Piemonte dove la Corte d’appello di Torino ha competenza anche sulla Val d’Aosta. A rischio, dunque, le piccole Corti (Campobasso, L’Aquila, Ancona, Potenza, Perugia) ma anche le sezioni distaccate di Lecce e di Sassari.

 

LA PRESCRIZIONE

Sulla riforma della prescrizione (il meccanismo che regola il tempo entro il quale si deve portare a termine un processo, pena la sua cancellazione) il governo vuole rimettere mano alla ex legge Cirielli. Con Berlusconi a Palazzo Chigi, infatti, furono accorciati tempi previsti per la sopravvivenza del processo. La soluzione è quella studiata dalla commissione ministeriale presieduta dal professor Antonio Fiorella che prevede l’interruzione della prescrizione per fasi del processo (primo grado, appello, Cassazione).

 

LE INTERCETTAZIONI

Per ora il ministro Orlando ha scoperto una sola carta in materia: «Estendere gli strumenti di indagine finalizzati al contrasto della criminalità organizzata anche ai reati di corruzione e affini». E questo vuol dire che chi indaga su corruzione e concussione potrà intercettare anche solo in presenza di «sufficienti» (e non per forza «gravi») indizi di colpevolezza. Mentre le intercettazioni ambientali potranno essere fatte anche nei luoghi in cui non vi è la certezza che lì si stia consumando un reato. Sulla pubblicazione delle intercettazioni, l’Ncd (ma anche alcune componenti del Pd) spinge per tornare al «testo Mastella» che imponeva il segreto assoluto sugli atti fino al termine delle indagini preliminari.

PROCURA DI NAPOLI PROCURA DI NAPOLI

 

IL FALSO IN BILANCIO E L’AUTORICICLAGGIO

Già depenalizzato con i governi di centrodestra, ora tornerà a essere punito con la reclusione. Il problema è scegliere tra una pena massima di 5 anni e una superiore a questo limite. La differenza, non irrilevante, sta nel fatto che nelle seconda ipotesi sarebbero consentite le intercettazioni. L’Ncd è contrario. Il nuovo reato di autoriciclaggio riguarda chi (oggi non soggetto a sanzione) si macchia di un delitto non colposo e poi «sostituisce, trasferisce, impiega denaro, beni e altre utilità provenienti da tale delitto in attività di carattere imprenditoriale o finanziario». 

 

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