GRILLINI SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI - IL TRIBUNALE DI NAPOLI “REINTEGRA” GLI ESPULSI DEL M5S E PIZZAROTTI RESPIRA: ORA CACCIARLO SARA’ PIU’ DIFFICILE. PD ALL’ATTACCO, MA IL DIRETTORIO NON INTENDE CAMBIARE LINEA SULLE ESPULSIONI

Dagospia ha scoperto che un deputato pentastellato avrebbe chiesto su un volo di linea Roma-New York di essere spostato dalla seconda classe alla business in quanto onorevole. Non è escluso che il Movimento possa prendere provvedimenti…

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Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera

 

pizzarotti grillo pizzarotti grillo

Nonostante i possibili nuovi ricorsi, nonostante le (quasi sicure) modifiche alle procedure, la linea del Movimento 5 Stelle sulle espulsioni rimarrà inalterata. «Non abbiamo intenzione di cedere. Se qualcuno si comporta in un modo che non riteniamo consono con i principi del M5S verrà cacciato»: tra i pentastellati il mantra è chiaro. E si preannunciano a breve anche nuovi strappi.

 

Probabilmente lo statuto sarà in linea con la legge sui partiti e le future procedure di espulsione prevederanno diverse sanzioni, diversi «gradi», ma la filosofia che ha accompagnato i Cinque Stelle finora non dovrebbe mutare.

 

luigi di maio pizzarotti luigi di maio pizzarotti

Intanto la vicenda napoletana continua a far discutere e a suscitare reazioni. «Non è una sentenza, ma un' ordinanza cautelare, quindi non deve preoccuparci. Aspettiamo il merito della sentenza, sarebbe inutile commentare un' ordinanza del giudice. Quando ci sarà il merito lo commenteremo», ha detto ieri Luigi Di Maio.

 

Ma proprio contro il direttorio si è scagliata Rosa Capuozzo, sindaca di Quarto (Napoli), espulsa dal Movimento a gennaio. Tutto il direttorio «dovrebbe fare un passo indietro» - puntualizza la sindaca - dopo l' ordinanza del tribunale. E attacca: «Il direttorio non è mai stato eletto e dovrebbe, invece, essere scelto dalla base, dagli associati».

rosa capuozzo sindaca di quarto rosa capuozzo sindaca di quarto

Anche i dem si scagliano contro i Cinque Stelle.

 

«Omertoso silenzio del blog Grillo sul sistema scoperchiato dai giudici di Napoli», scrive su Twitter il deputato Andrea Romano. «A Napoli la magistratura svela il sistema illegittimo del #M5S», commenta Alessia Morani.

 

L' attenzione mediatica, intanto,- per forza di cose - si sposta sempre più verso Parma dove Federico Pizzarotti attende di conoscere l' esito delle sua controdeduzioni alla procedura di sospensione, anche se ora si mostra più sicuro di non poter essere cacciato, come ha accennato ai suoi fedelissimi.

 

alessia morani alessia morani

Alla luce dell' ordinanza napoletana che dà più vigore alle posizioni di un reclamo, si vocifera di un probabile incontro tra i fedelissimi del sindaco. «Il fatto che ci sia una procedura in corso consiglia di non alimentarla con discussioni o dichiarazioni.

L' esito non dipende da me ma dal garante del M5S che è Grillo, che concede il logo e il simbolo e che in questo caso sta esaminando deduzioni e controdeduzioni, non so a che punto sia la procedura», ha tagliato corto Di Maio intervenendo sulla questione.

 

Quello che appare certo è che la partita estiva dei Cinque Stelle sarà giocata tutta su un doppio binario: trovare una soluzione al rischio ricorsi e preparare la battaglia politica in vista del referendum.

 

andrea romano andrea romano

In questa direzione si legge anche un intensificarsi dell' azione sia sui social network sia con una diffusione capillare delle posizioni anche nei meet up. «Il nostro percorso verso il governo del paese passa per i Comuni dove abbiamo vinto e per i comuni dove abbiamo inserito più consiglieri», ha ricordato Di Maio.

 

Intanto nel Movimento ha suscitato qualche malumore l' indiscrezione pubblicata da Dagospia ieri secondo la quale un deputato pentastellato avrebbe chiesto su un volo di linea Roma-New York di essere spostato dalla seconda classe alla business in quanto onorevole. Il parlamentare non avrebbe ottenuto quanto chiesto e, ora, non è escluso che il Movimento - criticato dal quotidiano Haaretz per la sua visita in Israele - possa prendere provvedimenti, una volta appurata la vicenda, anche nei confronti del parlamentare.

 

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