IL GRILLO PARLANTE DI BEPPE - LA MENTE DEL MOVIMENTO 5 STELLE È GIANROBERTO CASALEGGIO, GURU DEI SOCIAL NETWORK E GESTORE DEL BLOG - LA CASALEGGIO ASSOCIATI CURA TUTTE LE PUBBLICAZIONI, IN RETE E NON, DELL’EX COMICO (TRA I CLIENTI C’È ANCHE DI PIETRO) - GLI EX PICCOLI FANS DI BEPPE MALSOPPORTANO LA SUA PRESENZA ACCENTRATRICE E DI VENIRE CENSURATI DAI MEETUP OGNI VOLTA TENTANO DI POSTARE DOMANDE SCOMODE SUL GRADO DI DEMOCRAZIA INTERNA DEL MOVIMENTO…


1 - CHI È CASALEGGIO, LA MENTE DEL MOVIMENTO A 5 STELLE
Alessandra Jaromi per \"Lettera43\"

grillo di pietro

Occhialino tondo alla Harry Potter, aria da nerd, ricciolo incolto da eterno fuoricorso. Ecco a voi Gianroberto Casaleggio, non gli dareste un euro a vederlo e invece lui, uno dei massimi esperti italiani di social network, è il simbolo fisico del potere mediatico e politico in versione 3.0.

La democrazia diretta che dalle antiche arene in pietra si sposta nell\'arena della Rete e si fa democrazia digitale, per dirla come la dice lui: «La Rete che spossessa i governi della rappresentanza e i media della gestione dell\'informazione», mettendo «in crisi il sistema della delega democratica», quella che passa attraverso il parlamento.

CHI DISPREZZA COMPRA
Sembra il messaggio politico di Beppe Grillo e infatti lo è. Dicono che si stia impossessando del Movimento 5 stelle, non sanno che è solo grazie a lui che esiste. Era l\'anno 2000 dell\'ingresso nel nuovo millennio, quando il comico genovese su un palco romano demoliva a scudisciate un computer gridando «ti odio».
Oggi il nuovo Savonarola raccoglie voti ed elettori negli enti locali proprio grazie al web, in un continuo scambio fra la piazza reale e quella virtuale. Deus ex machina lui, Casaleggio. Un personaggio eclettico.

PASSIONE PER RE ARTÙ
Diplomato in Informatica, ha tentato la facoltà di Fisica ma si picchiava con la matematica. A 21 anni è diventato papà e ha lasciato gli studi per un posto alla Olivetti. Nel tempo libero ha iniziato ad allenare una squadra di calcio, giocare a tennis, leggere fumetti, amare la storia e la fantascienza. Segni particolari: ha una fissa per la saga di Re Artù, Camelot è una filosofia di vita tanto da usare castelli e tavole rotonde per le sue riunioni, Parsifal il suo cavaliere preferito. Possiede un bosco vicino a Ivrea, nel Canavese, ci si rifugia nei fine settimana.

gianroberto casaleggio

LA SOCIETÀ DI PUBBLICHE RELAZIONI E L\'ONDA DEI «GRILLINI»
La sua Casaleggio Associati, creata a Milano nel 2004, oggi cura tutte le pubblicazioni, in Rete e non, del comico genovese, oltre a parte dell\'organizzazione dei suoi tour. Soprattutto, gestisce direttamente il blog, i MeetUp (gli incontri), la comunicazione e la strategia politica del Movimento 5 stelle.

LA MENTE DELL\'INTERA ORGANIZZAZIONE
Lo stesso Grillo non solo riconosce che l\'enorme impatto del movimento dei «grillini» sia dovuto soprattutto alla sinergia con questa azienda specializzata in comunicazione e marketing digitale, ma spesso appare come il braccio di una catena di comando la cui mente è Casaleggio.

E infatti non entra mai nelle decisioni della società, neppure quando a gran voce il suo popolo ne invoca l\'intervento. Istruttiva in questo fu la lite di Piero Ricca con Casaleggio nel 2007. Quando il blogger denunciò di aver lavorato per la società su promessa di un compenso mai corrisposto e di esser stato vittima di un demansionamento inspiegabile, Grillo, così ha riferito Ricca, semplicemente rispose: «Negli aspetti manageriali del blog non entro».

Per capire bisogna fare un passo indietro. A quando il manager, apprezzato reduce da un\'esperienza nella Olivetti di quel Roberto Colaninno cui Grillo non ha mai risparmiato bordate, scalò il vertice della Webegg Spa, azienda leader nel settore della «consulenza delle aziende e della pubblica amministrazione in Rete» del gruppo Telecom allora nelle mani di un altro dei bersagli preferiti di Grillo, MarcoTronchetti Provera.
È come amministratore delegato di quel gruppo che Casaleggio consolida relazioni fondamentali per il lavoro attuale.

LA LOBBY DEL GIORNALISTA
Una su tutte quella con Enrico Sasson, ex giornalista del gruppo Sole 24 Ore, oggi socio di Casaleggio, dal 1998 amministratore delegato della Camera di commercio americana in Italia, di fatto, come ha scritto Micromega, «una lobby indirizzata a favorire i rapporti commerciali delle corporation americane in Italia», nel cui consiglio di amministrazione compaiono nomi che all\'epoca avevano ruoli di rilievo: il vice di Microsoft Italia, Umberto Paolucci, Gian Battista Merlo, presidente e amministratore delegato Exxon Mobil Mediterranea, Gianmaria Donà dalle Rose, amministratore delegato della Twentieth century Fox home entertainment Italia, Massimiliano Magrini, country manager di Google Italia, Luciano Martucci, presidente e amministratore delegato di Ibm Italia, Gina Nieri, consigliere di amministrazione Mediaset, Maria Pierdicchi, direttore generale Standard & Poor\'s, Massimo Ponzellini, presidente di Impregilo, Cristina Ravelli, country legal director The Walt Disney co. Italia, Dario Rinero, presidente e numero uno di Coca-Cola Hbc Italia, Cesare Romiti, presidente onorario Rcs.

GIANROBERTO CASALEGGIO

IL LEGAME CON L\'ASPEN ISTITUTE
Ancora Micromega nel 2010 segnalava «oggi nell\'American chamber of commerce in Italy troviamo altre figure di spicco come Gianluca Comin, dirigente Enel e Giuseppe Cattaneo dell\'Aspen Institute Italia, il prestigioso pensatoio, creatura di Gianni Letta, presieduto da Giulio Tremonti. E l\'Aspen Institute pesa, ovunque agisca. Luogo di incontro fra intellettuali, economisti, politici, scienziati e imprese. Nell\'Aspen transita l\'élite italiana, che faccia riferimento al centrodestra o al centrosinistra».

Contatti, relazioni, scambio di informazioni... In una parola: Rete. Viste da qui, il Grillo che grida ai politici «siete preistoria» e annuncia una nuova era fatta di «politica senza intermediazioni», sembra solo un piccolo tassello del puzzle.

Il disegno più grande è influenzare la vita politica attraverso la Rete, e sarà solo una teoria affascinante ma intanto sul sito della Casaleggio Associati c\'è un video di presentazione che ipotizza un nuovo governo mondiale, si chiamerà Gaia e si ispirerà alla filosofia che «ogni essere umano può diventare presidente e controllare il governo attraverso la Rete», senza più partiti.

In questi giorni càpita spesso che i grillini denuncino di venire censurati dai MeetUp ogni qual volta tentino di postare domande scomode sul grado di democrazia interna del Movimento 5 stelle, o sul perché Grillo abbia completamente abbandonato le battaglie che conduceva all\'inizio contro i potentati economici. I post, che un volta scomparivano immediatamente, adesso a poco a poco iniziano a filtrare.

È come dice Casaleggio, che mette in guardia dai «tentativi esterni di spezzare la sintonia fra Grillo e i MeetUp? Oppure la Rete, troppo grande da controllare, sta sfuggendo di mano al guru? Conoscendolo, è più probabile che stia pilotando anche la rivolta...


2 - SERENETTA, BEPPE E IL M5S
Dal Blog \"Piovono rane\" di Alessandro Gilioli
http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/06/17/serenetta-beppe-e-il-m5s/

casaleggio

Serenetta Monti, per chi ha seguito un po\' l\'evoluzione del movimento fondato da Beppe Grillo, non è una qualsiasi. E\' stata attiva nei meet-up a Roma fin dall\'inizio, lavorando e distinguendosi fino a diventare la candidata sindaco della capitale, scelta attraverso le primarie, nel 2008. Nelle urne ha poi preso 44 mila e passa voti, pari al 2,7 per cento, superando vecchi lupi della politica come il centrista Mario Baccini e sfiorando l\'ingresso in consiglio comunale.
Questo, tre anni fa.

Poi Serenetta Monti è tornata al suo lavoro (si occupa di beni culturali in un\'azienda controllata dal comune) ma ha continuato a fare politica di base. E\' in una di queste occasioni - non mi ricordo se a un dibattito o a un sit in - che ci siamo conosciuti di persona e abbiamo iniziato a confrontarci su tante cose, dalle battaglie comuni per la libertà della rete alla questione Grillo. Lei si ricordava tra l\'altro di un mio post non tenerissimo nei suoi confronti, ma questo non ci è stato d\'ostacolo nel ritrovarci on line e off line.

Nel 2010 Serenetta si è quindi presentata come indipendente nelle liste dell\'Idv alle regionali del Lazio (in quell\'occasione, tra l\'altro, non c\'era una lista vicina a Grillo).
Qualche giorno fa Serenetta mi ha telefonato. Lei conosce bene la mia posizione tanto critica verso il personaggio Grillo quanto aperta e curiosa verso le battaglie del suo movimento. Mi ha chiesto di fare una chiacchierata in merito. E così abbiamo parlato a lungo al tavolino di un bar alla Garbatella.

Questo è quello che ne è uscito e che pubblico mettendomi in anticipo maschera e boccaglio per quanti riterranno di proferire insulti vuoi all\'intervistata vuoi all\'intervistatore.

Serenetta, ho perso un po\' il filo, tu sei ancora con Grillo? L\'ultima volta che ne abbiamo parlato, nel settembre scorso, eri fresca reduce dalla ‘Woodstook\' di Cesena...
«In realtà nel novembre del 2008 ho iniziato ad allontanarmi e non per motivi da poco. C\'era ormai un clima molto particolare, anche all\'interno del movimento non sono mancati gli attacchi, il mio buon risultato elettorale non era andato giù a qualcuno. Era stata una sorpresa, quel 2,7 per cento, anche per me. Tra l\'altro avevamo fatto una campagna molto basica, porta a porta, volantini, una presenza di Beppe molto più ridotta rispetto a quello che è successo alle ultime amministrative con il M5S. Poi la situazione è cambiata».

CASALEGGIO E ASSOCIATI

In che senso?
«Il movimento vicino a Beppe Grillo qui a Roma è entrato in una stasi che è sotto gli occhi di tutti anche adesso. Sul territorio non fa campagne da tempo, a parte l\'ultima per i referendum. Disoccupazione, precariato, casa, bilancio comunale: tutti questi temi sono stati abbandonati. Non si è riusciti nemmeno a fare una lista per le regionali, l\'anno scorso. E su quattro consiglieri municipali eletti nel 2008 tre hanno lasciato il movimento. Ne è rimasto uno solo, ma lavora con mille difficoltà, non è supportato da nessuno».

Ma a parte le questioni locali, ci sono altri motivi per cui ti sei allontanata?
«Io penso che la presenza di Grillo sul movimento sia troppo vincolante. E lo dimostra il fatto che non ci sia un sito vero del Movimento 5 Stelle, tutto passa attraverso il blog di Beppe e soprattutto la Casaleggio, che è la struttura fisica sia del blog sia del Movimento. E\' Casaleggio, ad esempio che per le amministrative ha organizzato i tour di Grillo nelle varie città, con tutto il rispetto per i ragazzi che si sono sbattuti localmente».

Quindi?
«Quella di Grillo e della Casaleggio - che fa il suo blog - è una presenza troppo ingombrante. La famosa frase su Pisapia-Pisapippa ne è un esempio. Ha disorientato tutti, è una di quelle leggerezze che non ci si possono permettere».

beppe grillo

Ma nel movimento ci sono alcuni (o tanti) che la pensano come te?
«All\'interno del movimento ci sono tre tipi di persone. C\'è una parte che vede comunque in Grillo un personaggio che con la sua notorietà consente di portare avanti delle battaglie civili e politiche; ci sono altri che invece vorrebbero che Grillo si facesse da parte già adesso; e ci sono infine persone che si sono attaccate al carro di Grillo per cercare di guadagnare una posizione di privilegio».

E che percentuali, che forze hanno nel movimento queste componenti?
«Quelli che vorrebbero chiedere a Grillo di lasciare ormai sono una buona percentuale, una presenza importante. Quel che è successo in Veneto - con la lista di proscrizione dei candidati - non è stato un fatto da poco».

Che cosa è successo in Veneto?
«Che l\'anno scorso, prima delle regionali, è arrivato un ordine di allontanare persone che avevano versato il sangue per questo movimento, solo per imporre il candidato dall\'alto».

A proposito, ma la questione dello statuto che non c\'è (insomma c\'è una cosa chiamata non-statuto che di fatto non prevede regole democratiche) è una questione che viene discussa nel movimento?
«Il non-statuto in teoria dovrebbe garantire il fatto che il movimento è una continua creazione dal basso, in realtà l\'asssenza di regole crea risultati differenziati e non sempre positivi. Si produce ad esempio la stasi di cui ti parlavo qui a Roma, ma anche il fatto che le primarie a volte si fanno e a volte no. Ma soprattutto, in questa assenza di regole alla fine tutti i ragazzi si sentono vincolati alle dichiarazioni di Beppe e del suo blog. E gli imbarazzi non mancano. Basta un\'affermazione di Grillo per mandare in frantumi il lavoro di mesi di centinaia di ragazzi».

Beppe Grillo - Copertina #22A Riveder le Stelle#22

Ad esempio, quando si mette a litigare con altre voci della coscienza civile e dell\'opposizione italiana, da Saviano a De Magistris, fino a Sonia Alfano?
«Sì, l\'isolamento in cui si è rinchiuso Grillo è un\'altra questione calda. Ed è un limite enorme il fatto che lui non scenda mai al confronto con nessuno, specie con il resto della politica».

Ma quando dici che molte decisioni vengono prese ‘dall\'alto\' esattamente cosa intendi? Grillo fa tutto da solo o ha un ‘inner circle\' di collaboratori con cui prende le decisioni?
«Attorno a lui c\'è solo lo staff della Casaleggio. Anche noi candidati sindaci alla fine dovevamo rapportarci o direttamente con lui o con loro. E non sono mancati gli attriti».

Ma secondo te che cosa dovrebbe fare Grillo per il bene del movimento che ha fondato?
«Dovrebbe dire ‘grazie ragazzi, arrivederci, adesso il movimento è vostro, è di chi porta avanti le battaglie\'».

BEPPE GRILLO - Copyright Pizzi

E lo farà mai secondo te?
«Lo farà quando la Casaleggio gli dirà che è ora di farlo».

Ma perché, Grillo prende ordini dalla Casaleggio?
«Temo di sì».

E tu che cosa pensi oggi di Grillo?
«Io ho sempre un sentimento di gratitudine nei suoi confronti. Mi ha aperto la strada, mi ha aperto gli occhi, senza di lui non avrei trovato tante informazioni in rete, senza i meet-up non avrei conosciuto un modo diverso di fare politica. Proprio quel modo di fare politica per cui oggi posso dire che dovrebbe fare un regalo al movimento staccandosi dalla Casaleggio e lasciando che il movimento cammini con le sue gambe».