GRILLO SMORZA L’ATTACCO A RODOTÀ: HA CAPITO CHE DARGLI DEL “MIRACOLATO” È STATO TROPPO PER LA SUA BASE

“Non credo di averlo offeso: le parole ‘ottuagenario miracolato dalla rete me le aveva dette lui. E se aveva delle critiche poteva telefonarmi. Ma non posso assistere alla costruzione di un polo di sinistra per dividere il M5S” - E’ la linea di Messora epurator: “Nessuna alleanza con Rodotà. E’ il nostro metodo. Se delegittimi il metodo, il metodo delegittima te” (brividi) - Zaccagnini (M5S) lo difende: "Contro Rodotà la macchina del fango"…

Condividi questo articolo


1 - CCÀ NISCIUNO È FESSO
Beppe Grillo per www.beppegrillo.it

PIPPO CIVATI E STEFANO RODOTAPIPPO CIVATI E STEFANO RODOTA

Non credo di aver offeso il professor Rodotà, le parole "ottuagenario miracolato dalla Rete" le ha dette lui stesso in una telefonata con me. Rodotà appartiene alla sinistra, è stato presidente del Pds, poi messo in un angolo come un ferrovecchio dall'attuale dirigenza pdmenoellina che, a presidenziali aperte, non ha ritenuto di fargli neppure una telefonata, ma anzi gli ha chiesto il ritiro della candidatura attraverso sua figlia.

Rodotà non è il presidente del M5S, ha un'altra storia politica, che coerentemente, mantiene. La sua onestà non è in dubbio e neppure la sua intelligenza. Non per questo posso assistere impassibile alla costruzione di un polo di sinistra che ha come obiettivo la divisione del M5S in cui lui si è posto, volente o nolente, informato o meno, come punto di riferimento. Il M5S non è nato per diventare il Soccorso Rosso di Vendola e Civati, di Delrio o di Crocetta.

grillo su rodota e bersanigrillo su rodota e bersani

E' una forza popolare che è del tutto indifferente alle sirene della sinistra e della destra che in realtà sono la faccia della stessa medaglia. Assistiamo all'assurdo di un governo che vuole combattere l'evasione fiscale sostenuto da Berlusconi, condannato in secondo grado per evasione fiscale.

C'è poi un piccolo aspetto umano, certo in politica non c'è riconoscenza, né me la aspetto. Ma se il professor Rodotà aveva delle critiche da farmi forse poteva alzare il telefono, lo avrei ascoltato. Invece ha scelto il Corriere della Sera per una critica a tutto campo a pagina intera subito dopo le elezioni amministrative.


2 - MESSORA, SE RODOTA' DELEGITTIMA METODO E' DELEGITTIMATO
(ANSA) - "Il Movimento 5 Stelle non fa alleanze. Nemmeno con Rodotà. E questo metodo rappresenta quel filo cui sono appese tutte le speranze di cambiamento". Dunque, "se delegittimi il metodo, il metodo delegittima te. E' una dimostrazione di purezza, di coerenza, di affidabilità". Lo scrive il 'comunicatore' del M5S Claudio Messora sul suo blog dove torna sulla polemica Grillo-Rodotà.

edoardo baraldi grillo rodota gabanelliedoardo baraldi grillo rodota gabanelli

"Il Movimento 5 Stelle 'it's all about Process'. E' solo una questione di metodo. Stefano Rodotà era stato scelto dagli attivisti certificati, cioè dalla base, con un referendum online. Semplice. Lineare. Diretto, come la democrazia che si vorrebbe realizzare"scrive.

Beppe Grillo sul palco di piazza del popoloBeppe Grillo sul palco di piazza del popolo

" 'Fai quello che hai promesso di fare oppure te ne vai', dicono i cives, coloro con cui hai stipulato un contratto elettorale" e invece "Rodotà ha messo in discussione esattamente questi principi fondanti del Movimento" scrive Messora. Quali principi? La rete, innanzitutto, e poi "un principio ancora più fondante del Movimento 5 Stelle, quello secondo cui non si fanno alleanze o strategie". Insomma "non fa alcuna differenza che Rodotà sia stato il candidato alla presidenza della Repubblica, scelto dalla rete: se delegittimi il metodo, il metodo delegittima te".

CLAUDIO MESSORACLAUDIO MESSORA

3 - M5S:ZACCAGNINI,SOLIDALE CON RODOTA',VERSO LUI MACCHINA FANGO
(ANSA) - Il deputato M5S Adriano Zaccagnini esprime "grande solidarietà nei confronti di Stefano Rodotà, un grande costituzionalista trattato senza rispetto" e verso cui è stata lanciata una "macchina di fango". "Non può essere che chi muove osservazioni critiche, come lui o la Gabanelli, diventi oggetto di violenza verbale solo perché in disaccordo con la linea di Grillo" dice il parlamentare che sottolinea il "grande disagio di non averne parlato stasera" durante l'assemblea del gruppo parlamentare.

ADRIANO ZACCAGNINIADRIANO ZACCAGNINI

"E' una cosa che denota la superficialità del dibattito anche rispetto agli attivisti che non hanno preso bene questa macchina di fango" verso chi era candidato alla Presidenza della Repubblica. Per questo Zaccagnigni, oltre a fare gli auguri al giurista per il suo ottantesimo compleanno, si augura "di poterlo incontrare presto per esprimergli tutta la mia solidarietà ".

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...