LA GUERRA FREDDA TRASLOCA IN SIRIA - PUTIN STOPPA IL PIANO USA PER INDEBOLIRE ASSAD, CHE PREVEDEVA LA CREAZIONE DI UNA NO FLY ZONE A NORD E SUD DEL PAESE - I CACCIA DI MOSCA SCONFINANO IN TURCHIA E ORA LE TRUPPE RUSSE POTREBBERO MARCIARE IN SIRIA

Probabile il coinvolgimento di “volontari” russi che si sono uniti alle truppe lealiste. Una “compagnia” che può allargarsi - Un commentatore saudita ha scritto sul sito Cnn che l’aviazione saudita, unita a quella di altri paesi arabi, potrebbe muovere contro Assad e i suoi alleati. Sarebbe la guerra totale…

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1 - JET RUSSI SCONFINANO, MONITO NATO

putin obama putin obama

Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

La nuova sfida è nei cieli di Siria. E non solo per i contatti ravvicinati. Dietro ci sono obiettivi ben più profondi. Il Financial Times ha rivelato che Putin ha accelerato l’intervento per stoppare un piano studiato da USA, Turchia e Giordania insieme ad altri alleati. Un programma per creare una no fly zone a nord e sud della Siria in modo da proteggere i civili e i ribelli dai bombardamenti del regime ma anche togliere forza a Assad. Caccia basati sul territorio giordano e turco avrebbero dovuto creare questo ombrello, a lungo invocato da Ankara e Riad.

 

Invece è stato il Cremlino ad aprire per primo il suo, creando a sua volta la sua no fly zone preventiva. Almeno nelle zone dove i lealisti comandano o pensano di andare all’offensiva. I soldati inviati dal Cremlino sono pronti.

OBAMA E PUTIN OBAMA E PUTIN

 

Le frizioni che hanno coinvolto Russia e Turchia parlano chiaro. Sabato un caccia russo ha sconfinato in territorio turco e due F 16 si sono levati in volo costringendolo a fare dietrofront. Domenica un Mig siriano ha «illuminato» con il suo radar velivoli turchi per alcuni minuti. Ankara ha subito convocato l’ambasciatore russo minacciando di abbattere qualsiasi intruso: «Anche se sarà solo un uccello a violare i nostri confini, saranno prese le misure necessarie».

PUTIN ASSAD PUTIN ASSAD

 

La Nato, riunitasi d’urgenza, ha definito le azioni di Mosca inaccettabili intimando la fine degli attacchi. Il Cremlino si è difeso evocando un errore di pochi secondi. Gli appassionati di cose aeronautiche segnalano i cargo russi che portano rinforzi ma anche velivoli statunitensi.

 

Da oltre due anni il Pentagono ha deciso di impiegare il mitico U2, al suo fianco i droni Global Hawk e i satelliti spia. Un aereo israeliano per la guerra elettronica è in missione costante in un corridoio lungo la costa libanese. Mosca ha intanto esteso lo suo scudo anti-aereo a 70 chilometri dalla base siriana di Tartus. Come?

 

BOMBARDAMENTI RUSSI IN SIRIA BOMBARDAMENTI RUSSI IN SIRIA

Annunciando esercitazioni missilistiche condotte dalla Moskva, con le fregate Ladni, Pitlivi e Smetlivi. Schierata anche la nave per l’intelligence Tatischev. Interessante la dotazione a terra. A protezione delle installazioni ci sono il sistema Sa 22 e il Krasuha 4, apparato mobile per confondere radar e satelliti. Probabile il coinvolgimento di «volontari» russi che si sono uniti alle truppe lealiste. Una «compagnia» che può allargarsi. Un commentatore saudita ha scritto sul sito Cnn che l’aviazione saudita, unita a quella di altri paesi arabi, potrebbe muovere contro Assad e i suoi alleati. Sarebbe la guerra totale.

LA SIRIA TRA ISIS REGIME E RIBELLI LA SIRIA TRA ISIS REGIME E RIBELLI

 

2 - AMERICANI FURIOSI: È UNA PROVOCAZIONE I TIMORI DI OBAMA PER IL GIOCO DI PUTIN

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

È passata appena una settimana dall’incontro Obama-Putin a New York, nella sede dell’Onu e, dopo gli sconfinamenti di aerei russi nei cieli turchi, è sempre più chiaro il motivo per cui alla fine del summit, mentre il presidente russo si diceva ottimista e il segretario di Stato John Kerry parlava di incontro positivo e costruttivo, la Casa Bianca restava in silenzio per ore e poi si esprimeva in modo più cauto.

 

La triste realtà è che quell’incontro — più che a cercare vere intese, difficilissime da raggiungere, visti i pessimi rapporti tra Mosca e Washington — serviva a cercare di scongiurare il peggio: un confronto militare tra due superpotenze nucleari a causa di un incidente che, coi russi sbarcati in forze in Siria, diventa possibile in ogni momento.

carroarmato russo alla bataglia di latakia 23 agosto carroarmato russo alla bataglia di latakia 23 agosto

 

Del resto anche i precedenti colloqui di Benjamin Netanyahu al Cremlino avevano lo stesso obiettivo: non un’improbabile alleanza Russia-Israele ma il tentativo di evitare incidenti, visto che gli aerei con la stella di David hanno più volte compiuto rappresaglie contro le forze siriane e gli hezbollah libanesi.

 

base navale russa di tartus evgeny fedotov 24 maggio base navale russa di tartus evgeny fedotov 24 maggio

Gli incidenti denunciati ieri, due sconfinamenti di jet militari russi in Turchia, un Paese della Nato, danno consistenza ai peggiori timori degli strateghi del Pentagono perché ora si delinea anche un intervento di terra dei soldati russi. Il ministro della Difesa di Mosca ha definito un errore l’episodio di venerdì, ma gli esperti americani sono più propensi a ritenere che si sia trattato di una provocazione. Gli sconfinamenti aerei, del resto, si sono ripetuti domenica.

 

Per la prima volta da molto tempo a questa parte il rischio di uno scontro tra forze russe e della Nato diventa concreto. Per di più le forze di terra russe, uscite dalla base militare di Latakia, starebbero attaccando postazioni di terra non dei terroristi dell’Isis, ma altri gruppi di ribelli anti-Assad, spesso appoggiati dai governi sunniti del Golfo e qualche volta dagli stessi Stati Uniti.

 

la nikolai filchenkov ormeggiata a tartus la nikolai filchenkov ormeggiata a tartus

Sconcertato il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest: nel briefing quotidiano, ha ammesso che, nonostante gli annunci fatti da Mosca in questo senso, dal campo non vengono segni di una reale volontà russa di concentrare gli attacchi contro i terroristi dell’Isis.

 

«I russi dicono una cosa e ne fanno un’altra», sostengono fonti ufficiose del Pentagono mentre il ministro della Difesa Usa, Ashton Carter, in viaggio in Europa (Italia compresa) in preparazione di un vertice Nato, ha detto che i russi «stanno gettando benzina sul fuoco» rendendo, se possibile, ancora più ingestibile il conflitto siriano: ora che si delineano operazioni di terra dei militari di Mosca, infatti, 40 gruppi di ribelli anti-Assad mostrano di volersi coalizzare «contro l’invasione russo-iraniana».

 

la nikolai filchenkov a tartus la nikolai filchenkov a tartus

Ankara accusa Mosca e il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, torna a chiedere a Putin di «fare i passi necessari per allineare i suoi sforzi a quelli della comunità internazionale per combattere lo Stato Islamico». Fin qui il presidente russo ha promesso a parole ma ha seguito un’altra linea nei fatti. E alla Casa Bianca ci si chiede se non avessero ragione quei consiglieri che avevano suggerito di evitare un incontro diretto Obama-Putin nel timore che la cosa, rotto l’isolamento, avrebbe reso il leader russo ancor più baldanzoso.

mappa della presenza di soldati russi in siria mappa della presenza di soldati russi in siria militari russi posano con foto di putin e assad militari russi posano con foto di putin e assad

 

 

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