HIGHLANDER E ILLUSTRI TROMBATI – A BOLOGNA CASINI HA BATTUTO SGARBI 40% CONTRO 32% E RAGGIUNGERA' COSì I 40 ANNI IN PARLAMENTO – A ROMA I DUE EX ALLEATI EMMA BONINO E CARLO CALENDA SONO STATI BEFFATI DALLA MELONIANA LAVINIA MENNUNI – CE L'HANNO FATTA ILARIA CUCCHI A FIRENZE, RITA DALLA CHIESA A BARI-MOLFETTA E MARTA FASCINA A MARSALA (DOVE NON È MAI ANDATA) – IL TOSCANO PERA ARRIVA PRIMO IN SARDEGNA...

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1 – A BOLOGNA CASINI BATTE SGARBI. BONINO E CALENDA BEFFATI A ROMA

Da www.corriere.it

PIER FERDINANDO CASINI AL SEGGIO ELETTORALE PIER FERDINANDO CASINI AL SEGGIO ELETTORALE

Un solo voto. Tanto basta per essere dentro o fuori al Senato o alla Camera (salvo poi l’eventuale ripescaggio al proporzionale). La sfida nei collegi uninominali prevede una semplice regola: vince chi prende più voti, anche uno solo. Per Palazzo Madama ci sono 74 seggi a disposizione; alla Camera sono 147. E, come segnala Quorum/Youtrend, la sfida nei collegi uninominali «indica una predominanza del centrodestra con poche aree in cui il centrosinistra è in testa e diversi collegi (in Toscana, Emilia-Romagna e nel Sud) ancora contendibili».

 

A Bologna, la sfida dentro-fuori era tra l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini (centrosinistra) e Vittorio Sgarbi (centrodestra), battuto dopo un testa a testa fino all’ultimo voto. A Sesto San Giovanni, l’ex Stalingrado d’Italia, la battaglia per il Senato la vince Isabella Rauti, figlia del leader Msi Pino, ex moglie di Gianni Alemanno (ex An) e candidata di Fratelli d’Italia, con oltre il 45%, contro circa il 30% di Emanuele Fiano (Pd), figlio del sopravvissuto ad Auschwitz Nedo. Daniela Santanché (FdI) batte Carlo Cottarelli (centrosinistra) per il Senato a Cremona.

 

vittorio sgarbi lancia la sua candidatura contro casini a bologna 8 vittorio sgarbi lancia la sua candidatura contro casini a bologna 8

Sconfitta per Luigi Di Maio che resta fuori dal Parlamento. Era in corsa con il centrosinistra nel collegio Napoli Fuorigrotta contro la collega di governo Mara Carfagna (Azione-Italia viva) e Sergio Costa (ex ministro dell’Ambiente). A Roma lo scontro tra i due ex alleati Emma Bonino-Carlo Calenda vede vittoriosa la leader di +Europa che supera il 33% con il centrosinistra, ma non basta: davanti a lei c’è Lavinia Mennuni di Fratelli d’Italia con oltre il 36%. Per il leader di Azione poco più del 13%. A Milano centro, per la Camera, Benedetto Della Vedova di +Europa guida il centrosinistra contro lo sfidante Giulio Tremonti, ex ministro del governo Berlusconi oggi in corsa con Fratelli d’Italia. Ma in Toscana, l’uninominale al Senato va a Manfredi Potenti (centrodestra) che batte il pd Andrea Marcucci. In Molise, Claudio Lotito viene eletto senatore con il centrodestra. Anche Silvio Berlusconi vince un seggio al Senato nell’uninominale di Monza e torna in Parlamento.

 

Firenze, Ilaria Cucchi in Senato: «Non deluderò, sarò la voce degli ultimi»

ilaria cucchi ilaria cucchi

(Marco Gasperetti) Una delle sfide elettorali più interessanti della Toscana, quella del Senato, uninominale 4 di Firenze, che comprende anche l’area metropolitana e la piana fiorentina, se l’è aggiudicata il centrosinistra. Ilaria Cucchi (Sinistra Italiana) già dalla notte era nettamente in testa (oltre il 40,5%) sulla candidata del centrodestra Federica Picchi di Fdi (poco meno del 30%) e sull’attuale vice presidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi (Azione Iv) che si attestava intorno al 13%. La campagna elettorale si è giocata su un argomento fortissimo e trasversale: il potenziamento dell’aeroporto di Firenze, sul quale Cucchi si è espressa negativamente per il potenziamento (le altre due candidate, Picchi e Saccardi, erano a favore). «Non deluderò chi mi ha votato, sarò la voce degli ultimi», ha detto la vincitrice.

 

Rita Dalla Chiesa eletta in Puglia per FI

rita dalla chiesa foto di bacco (1) rita dalla chiesa foto di bacco (1)

Dalla tv a Montecitorio, è il salto che farà Rita Dalla Chiesa che ha vinto in Puglia il seggio uninominale. Candidata da Forza Italia nel collegio Bari- Molfetta, ha raccolto 78.920 voti, il 40,52% delle preferenze. La conduttrice ha staccato di circa 15 punti il pentastellato Nicola Grasso (25,87%), costituzionalista, e l’ex sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio (25,13%), «delfino» del sindaco di Bari, Antonio Decaro.

 

 

Marta Fascina vince a Marsala (dove non è mai andata)

Marta Fascina, la compagna dell’ex premier Silvio Berlusconi, è vicinissima ad essere rieletta deputata alla Camera nel collegio di Marsala (Trapani), dove era candidata nell’uninominale. Fascina, appoggiata dal centrodestra,ha un vantaggio ormai incolmabile con il 36,22 per cento sul 27,37 di Martinciglio. Al terzo posto Antonio Ferrante, del centrosinistra. Nelle scorse settimane, a Marsala, era stata sollevata una polemica per la mancata presenza di Marta Fascina nel suo collegio.

 

Sassari, Pera arriva primo a casa di Gavino Manca: un toscano in Sardegna

berlusconi marta fascina ferragosto berlusconi marta fascina ferragosto

(Claudia Voltattorni) Un sardo doc contro un toscano doc. Nel collegio Sardegna 02, quasi 700 mila elettori che comprende le province di Sassari, Olbia, Nuoro, Oristano e Ogliastra, c’è stata la sfida per un posto al Senato tra il sassarese già deputato del Pd,il 52enne Gavino Manca in corsa per il centrosinistra, e l’ex presidente del Senato Marcello Pera, 79 anni, lucchese, scelto direttamente da Giorgia Meloni per correre con Fratelli d’Italia e il centrodestra che guida la regione dal 2019 con Christian Solinas. E appena candidato Pera ha messo le mani avanti riconoscendo che «mi rendo conto di essere stato catapultato in Sardegna, ma è colpa della legge elettorale», promettendo però «saprò farmi conoscere dai sardi». E però secondo Manca, «chi l’ha mai visto?». Il risultato finale gli dà torto: la vittoria va all’ex presidente del Senato.

 

Roma centro, e alla fine nella capitale tra i due grandi rivali spunta Mennuni di FdI

CARLO CALENDA E EMMA BONINO CARLO CALENDA E EMMA BONINO

(Claudia Voltattorni) Quella nel collegio uninominale Lazio 02 per il Senato è una sfida tra ex. E forse proprio per questo si è trasformata in una delle battaglie più agguerrite della campagna. Carlo Calenda contro Emma Bonino, su fronti opposti nel collegio di Roma centro, quasi 900 mila elettori.

 

Meno di due mesi fa erano alleati con i rispettivi partiti, Azione e +Europa, ed erano pronti a correre insieme con il Pd, ma lo strappo di Calenda e la decisione di andare avanti da solo ha creato la frattura e tra i due ex soci è stato tutto un susseguirsi di accuse e veleni. Con oltre il cinquanta per cento dello spoglio, Emma Bonino (con il 33%) aveva quasi il triplo dei voti di Calenda (11,2%). Ma davanti a entrambi c’era la candidata del centrodestra, Lavinia Mennuni di Fratelli d’Italia (36,9%), già consigliera capitolina. Il candidato dei M5S all’11,2%.

carlo calenda emma bonino carlo calenda emma bonino

 

2 – ELEZIONI: CASINI VINCE A BOLOGNA, HIGHLANDER POLITICA  (AGI) - Bis a Bologna: Pier Ferdinando Casini allunga il passo e per la seconda volta - dopo le elezioni politiche del 2018 - sconfigge il suo diretto avversario nel collegio uninominale del Senato. In campo per il centrosinistra con il 40,7% delle preferenze ha prevalso nettamente su Vittorio Sgarbi, candidato del centrodestra (32,32%).

 

Dopo quasi 40 anni di vita parlamentare alle spalle la corsa continua. Casini si conferma ancora una volta il vero highlander della politica italiana e si appresta ad affrontare la sua undicesima legislatura. Fu eletto a Montecitorio a soli 27 anni. Molti leader politici si sono bruciati nei decenni, invece, per Casini il Parlamento e' diventato un habitat naturale.

 

Tra i suoi maestri nei primi anni romani ci fu Arnaldo Forlani, di cui divento' uno dei piu' stretti collaboratori per poi approdare nel 1989 alla direzione nazionale della Democrazia cristiana. "E' partito tutto da qui": si era commosso ieri arrivando alle sue ex scuole elementari nel quartiere Savena di Bologna per votare insieme alla madre.

 

casini casini

La scelta del Pd di schierare un ex democristiano in uno dei collegi blindati per il centrosinistra e' stata criticata dal alcuni circoli dem. Ma l'ex presidente della Camera non si e' mai scomposto. "Non capire il valore della diversita' in una coalizione significa precludersi delle possibilita'", il suo ragionamento porta a non essere piu' "prigionieri degli stereotipi di Peppone e Don Camillo". Bolognese doc e grande tifoso rossoblu' si e' giocato tutte le sue carte sul territorio: pantaloni rossi alle feste dell'Unita', "Bella Ciao" cantata a favor di telecamere.

 

E anche molto fair play su cui spesso hanno rimbalzato, durante la campagna elettorale, i colpi dell'istrionico critico d'arte. "Chiedo a Mattarella - la frecciata di Sgarbi - di nominare Casini senatore a vita perche' al Senato e' come una statua o un orologio". "Benvenuto a Sgarbi a Bologna. In piu' di 40 anni di vita pubblica non ho mai insultato nessuno, cosa che faro' anche in futuro", la replica di Casini. Sorriso, buon umore e grande abilita' politica le sue arimi, tanto che in 40 anni di vita parlamentare molti avversari sono diventati, se non alleati, suoi estimatori

 

vittorio sgarbi lancia la sua candidatura contro casini a bologna 5 vittorio sgarbi lancia la sua candidatura contro casini a bologna 5 vittorio sgarbi lancia la sua candidatura contro casini a bologna 4 vittorio sgarbi lancia la sua candidatura contro casini a bologna 4 vittorio sgarbi lancia la sua candidatura contro casini a bologna 3 vittorio sgarbi lancia la sua candidatura contro casini a bologna 3

 

PIERFERDINANDO CASINI VITTORIO SGARBI PIERFERDINANDO CASINI VITTORIO SGARBI

 

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