HOLLANDE (13% POPOLARITÀ) SENZA MAGGIORANZA IN SENATO - PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA IL “FRONT NATIONAL” RIESCE A ENTRARE AL SENATO CON DUE ELETTI

Il centrodestra riconquista il Senato, di cui perse il controllo nel 2011. Con almeno quindici seggi guadagnati, il tandem Ump-Udi strappa la maggioranza assoluta alla gauche (175 seggi su 348), lacerata dall’impopolarità di Hollande - Per il Ps, potrebbe anche aver pesato il progetto di tagliare le regioni da 22 a 12…

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Paolo Levi per “la Stampa

 

MARINE LE PEN FOTOMONTAGGIO BACIO HOLLANDE MARINE LE PEN FOTOMONTAGGIO BACIO HOLLANDE

Eliseo a parte, era l’ultima grande istituzione di Francia non ancora espugnata dal Front National. Dopo il successo nelle elezioni municipali di marzo e il trionfo alle europee - dove si è imposto come primo partito - l’estrema destra transalpina entra nel Senato, una prima nella storia della Quinta Repubblica. Mentre la destra Ump e gli alleati centristi dell’Udi strappano la maggioranza assoluta alla gauche di François Hollande.

 

È «una grande vittoria, una vittoria storica», ha esultato la leader dell’estrema destra, Marine Le Pen. Per il governo socialista, il risultato di ieri segna una terzo schiaffo di fila dopo la batosta nelle elezioni municipali ed europee di primavera. Anche se il segretario del Ps, Jean-Christophe Cambadélis, minimizza: la gauche «resiste meglio» di quanto previsto, afferma, osservando che non «c’è stata la marea blu» (il colore dell’Ump) pronosticata alla vigilia.

 

francois hollande francois hollande

I due primi senatori lepenisti della storia di Francia sono Stéphane Ravier, tra le figure di punta del Fn marsigliese e David Rachline, che sei mesi fa conquistò la poltrona di sindaco a Fréjus. A soli 26 anni, diventa il più giovane senatore negli annuari della République.

 

«Ormai, per il Fn, resta un ultimo portone da aprire, quello dell’Eliseo», avverte Stéphane Ravier, riferendosi alla corsa presidenziale del 2017, dove rischia di ripetersi lo scenario del 2002, quando Jean-Marie Le Pen, il padre di Marine, arrivò al ballottaggio contro Jacques Chirac.

 

Seppur prevedibile, l’altro dato di questa elezione indiretta - che ogni tre anni chiama a raccolta i grandi elettori (87.500 consiglieri regionali e comunali) per rinnovare metà della camera alta - è lo score ottenuto dall’opposizione.

 

A una settimana dal ritorno in politica dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, il centrodestra riconquista il Senato, di cui perse il controllo nel 2011. Con almeno quindici seggi guadagnati, il tandem Ump-Udi strappa la maggioranza assoluta alla gauche (175 seggi su 348), lacerata dall’impopolarità di Hollande (appena il 13% dei consensi) e da profonde divisioni interne.

NICOLAS SARKOZY NICOLAS SARKOZY

 

Per il Ps, potrebbe anche aver pesato il progetto di tagliare le regioni da 22 a 12, osteggiato dagli amministratori locali. Sconfitta annunciata, dunque, ma piena di simboli: Hollande è stato battuto anche «in casa», nel suo «feudo» della Corrèze, dove un seggio l’ha strappato Daniel Chasseing (Ump), con il 51,73% dei voti.

 

Per Luc Chatel, segretario ad interim dei neogollisti - quella di ieri è «una sonora disfatta per Hollande», un «segno di riconquista molto importante» per tutta la destra. «Un’altra batosta per il governo», gli ha fatto eco l’ex premier Alain Juppé, che sfiderà Sarkozy nelle primarie della destra. Con ogni probabilità, Jean-Pierre Raffarin - il navigatissimo ex-premier di Jacques Chirac che ieri ha stravinto nella Vienne con il 66% dei suffragi - sarà il prossimo presidente del Senato.

 

 

 

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