IL TESTAMENTO DEL BANANA - IL VIDEO E’ IL “VORREI MA NON POSSO” DELL’IMPOTENZA: NIENTE DIMISSIONI, NIENTE RIFORME, SOLO UN’ORDINATA RETROMARCIA

Non annuncia che si dimette da senatore, non rilancia sul governo, né invita i suoi ministri a dimettersi - Attacca la magistratura ma non ha mai tentato davvero di riformarla, e nemmeno le leggi ad personam hanno funzionato - Evoca il liberalismo, ma affida Forza Italia ad un pugno di cata-falchi che tutto sono tranne che liberali - Il ritorno al futuro, cioè la nuova Forza Italia, è esistito solo in un film…

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VIDEO MESSAGGIO DI BERLUSCONI DOPO LA CONDANNA DELLA CASSAZIONEVIDEO MESSAGGIO DI BERLUSCONI DOPO LA CONDANNA DELLA CASSAZIONE

Mille anni luce lontano dallo sprint del primo videomessaggio, poco meno di vent'anni fa, il filmato alla fine partorito dopo la lunga clausura di Arcore più che il manifesto politico di una ripartenza è solo il testamento, politico o no ha poca importanza, di Berlusconi Silvio, l'imprenditore che non era riuscito a realizzare nulla dei suoi programmi politici, che non era riuscito a diventare statista, che non aveva fatto una riforma una valida per tutti e nemmeno una per se stesso visto che tutte le leggi ad personam non lo hanno poi salvato dalla magistratura ostile che mai veramente egli aveva provato a riformare nell'interesse generale. Nel tempo della sua grande sconfitta finale, che è penale, politica ed economica, rivolge al Paese quasi un appello intimistico: rifacciamo Forza Italia, impegnatevi, indignatevi, facciamo vincere l'amore, è l'ultima chiamata prima della catastrofe.

berlusconi videomessaggioberlusconi videomessaggio

I toni e le parole che cercavano inutilmente il sol dell'avvenire di vent'anni fa non sono riusciti a nascondere l'occhio spento e impaurito, il senso di impotenza rispetto a quanto avvenuto e l'incapacità di delineare un percorso politico appena credibile e realistico.

Non ha detto che si dimette dal Senato prima della votazione della Giunta, lasciando persino ai suoi senatori un'alternativa folle: se riuscissero per assurdo a trovare i voti per evitare la decadenza, essa avverrebbe comunque qualche giorno dopo per mano del Tribunale di Milano; se in Giunta, com'è ovvio e naturale, vince la decadenza non si capisce perché farsi infliggere una inutile umiliazione.

berlusconi alfano santanche verdini lupi bigberlusconi alfano santanche verdini lupi big

Non ha invitato i suoi ministri a dimettersi, ma nemmeno ha fatto una difesa forte dell'alleanza di governo, un rilancio che avrebbe messo in difficoltà i suoi alleati piddini.

Non ha delineato un nuovo campo dei moderati, ipotizzando delle alleanze su di un programma. Segno che di agibilità politica effettiva non ne ha poi molta, e qui la decadenza non c'entra affatto.
Ha soltanto cercato di evocare il fantasma del liberalismo riaffidato ad una Forza Italia il cui ceto politico oggi è tutto fuorchè liberale (non c'è bisogno di fare i nomi dei cosiddetti cata-falchi), aggiungendo il danno del "bombardamento fiscale" alla beffa di aver contribuito di fatto ad incrementarlo.

berlusconi alfanoberlusconi alfano

Anche se ha costretto tutti all'attesa, in realtà l'assenza di indicazioni concrete non ai suoi potenziali elettori (che sono liberi di giudicare e di cascarci o non cascarci per l'ultima volta) ma ai suoi eletti in parlamento, è la testimonianza che il mezzo non è più il messaggio: il video non poteva fare miracoli e non li ha fatti. Alla fine ha rassicurato tutti, fa un'ordinata retromarcia con le bandiere dell'esordio affidate ad un pugno di fedelissimi, rivelando tutta la sua difficolta' ad accettare quanto avvenuto e a progettare la rivincita. Il ritorno al futuro esiste solo in un film, e anche quello a riguardarlo oggi fa solo tenerezza.

ANTI BERLUSCONI DAVANTI ALLA CASSAZIONEANTI BERLUSCONI DAVANTI ALLA CASSAZIONE

 

 

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