INTERNET NON PERDONA - L'ASSESSORE IN PECTORE ALLE PARTECIPATE, L'IMPRENDITORE MASSIMO COLOMBAN, NEL 2013 SI DISSE DELUSO DA CASALEGGIO E DAI GRILLINI - E NEL 2014 ERA ENTUSIASTA DI RENZI: ''È UN INNOVATORE, ABBIAMO FIDUCIA IN LUI'' - HA UN'AZIENDA QUOTATA DI COSTRUZIONI IMMOBILIARI. QUALCHE CONFLITTO DI INTERESSI NEL CONTROLLARE PARTECIPATE PUBBLICHE CHE VALGONO MILIARDI?

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1. TREVISO, "PROCESSO" A CASALEGGIO: CHE DELUSIONE...»

Federica Fantozzi per http://www.unita.it/ del 8 luglio 2013

 

Massimo Colomban, 64 anni, imprenditore da 23, è il fondatore del gruppo edilizio Permasteelisa, poi diventato una multinazionale. Oggi è il presidente di Confapri (Confederazione Attività Produttive), una spin off spontanea del Forum Ambrosetti che unisce piccole e medie imprese, artigiani, manager, il popolo delle partite Iva. Soprattutto nel Nordest, bacino di elettori delusi dai partiti tradizionali che alle scorse elezioni hanno premiato il movimento di Grillo. E oggi al loro meeting di CastelBrando in provincia di Treviso, ad ascoltarne le istanze, sarà ospite proprio Gianroberto Casaleggio.

MASSIMO COLOMBAN MASSIMO COLOMBAN

 

Come e perché è nata Confapri?

 

«Dall’idea che il mondo della comunicazione digitale sta cambiando. Nel maggio 2012 abbiamo messo insieme una cinquantina di imprenditori, lavoratori e giovani talenti con l’idea di dialogare direttamente con il legislatore».

 

Piattaforma minimal: meno tasse e meno burocrazia. Non è troppo semplicistica?

 

«Guardi, come imprese abbiamo una tassazione al 70% più 10% di burocrazia. Paghiamo il 50% della contribuzione dei dipendenti, che trovano il residuo 50% in busta paga. Negli altri Paesi non è così. Mi si lasci dire che l’Irap è demenziale anche per l’occupazione. Noi abbiamo aggregato chi si riconosce in questi punti, meno tasse e più lavoro, e costruito una rete di esperti per spiegare che l’art. 1 della Costituzione è disatteso».

 

A chi si rivolge Confapri? Che interlocutori istituzionali cerca?

 

«Abbiamo “disintermediato”. Non ci interessano le correnti. Dicono che siamo grillini? Io ho votato M5S. Confapri è apartitica e indipendente, dialoga con l’intero arco costituzionale».

 

Lei si è detto deluso dal movimento di Grillo. Perché?

 

MASSIMO COLOMBAN MASSIMO COLOMBAN

«A febbraio ci avevano convinto di essere innovatori e di saper invertire la rotta del transatlantico Italia che va dritto verso l’iceberg».

 

L’Italia come il Titanic?

 

«Sì. Con una classe, alcuni la chiamano casta, che balla mentre gli altri si schiantano. I grandi economisti parlano del piano B: euro a due velocità, o fuori dall’eurozona, o rinegoziare il debito».

 

 

Se ne deduce che le misure del governo Letta per occupazione e crescita non la convincono?

 

«Sono insufficienti. Come l’aspirina a un malato grave. Lo Stato trascina da anni i 120 miliardi che deve dare alle imprese. Le fa morire, stupidamente perché strangola il Pil. Bisogna tagliare spesa e burocrazia. Ho risanato due imprese in deficit, Sviluppo Italia Veneto e Vega Parco Scientifico Venezia, tagliando consulenze e facendo gare su beni e servizi. Su 5mila dipendenti, non ne ho licenziato nessuno».

 

Torniamo al M5S. Cosa non la convince?

 

«C’è un po’ di delusione da parte della rete imprenditoriale perché a fronte di una forza d’urto di un terzo dei voti italiani, forse poteva cercare l’alleanza con le forze più dinamiche del Paese».

 

GRILLO RAGGI CASALEGGIO GRILLO RAGGI CASALEGGIO

Grillo le risponderebbe che, all’infuori di loro, non ne esistono.

 

«Il futuro non è fatto di destra e sinistra, che per me è archeologia, ma di gente pulita. Parole come partitismo, casta, privilegi, sono superate. Chi pensa di conservare super-pensioni o super-stipendi in questa situazione è un illuso».

 

In concreto, però, cosa rimprovera al M5S?

 

«Di non essere stati più aggressivi, più costruttivi nel portare avanti le loro proposte. La prima cosa da fare, la più urgente, è una legge contro la corruzione che porterebbe un risparmio di 70 miliardi. Io nel settore delle costruzioni l’ho vista da vicino. La corruzione pubblica è un way of life, ma anche un giogo ormai fuori dalla storia che penalizza l’Italia rispetto all’estero».

 

Come è nato l’invito a Casaleggio? Vi conoscete?

 

«C’erano stati contatti. Abbiamo invitato una ventina di parlamentari neo-eletti di tutti i partiti. I grillini per noi rappresentano la volontà di migliorare l’Italia, anche se non si sta trasformando in una vera organizzazione perché la loro idea che «uno vale uno» li porta ad agire in ordine sparso. Serve una struttura anche sul territorio».

 

GIANROBERTO CASALEGGIO GIANROBERTO CASALEGGIO

Non fanno abbastanza rete? È un bel paradosso, in fondo.

 

«Secondo me, poi, non dovrebbero rifiutare interamente il finanziamento pubblico. Dovrebbero tenerne il 20-30% come negli altri Paesi, altrimenti la politica la faranno i ricconi e le lobby. E l’idea che i partiti siano tutti marci e corrotti non ci trova d’accordo: ci sono anche persone perbene, forze innovative che vanno aiutate a emergere. E i media in questo hanno un ruolo».

 

Cosa chiederete oggi a Casaleggio, oltre alla legge anti-corruzione?

 

«Come Confapri, una rinegoziazione del debito pubblico per liberare risorse su sviluppo e lavoro. Quello che gli chiederò io, è di dialogare con gli altri partiti per creare le condizioni, con la loro massa di voti, per cambiare davvero il Paese».

 

Insomma, come gli disse Letta, “scongelatevi”?

 

«Mi trovo assolutamente d’accordo».

 

 

2. COLOMBAN IL «GRILLINO» PROMUOVE L’ESORDIO: «RENZI È UN INNOVATORE»

http://corrieredelveneto.corriere.it/ del 28 febbraio 2014

 

 

Trova sponda anche negli imprenditori che non ti aspetti, Matteo Renzi. Se a ritenerlo un innovatore e a considerarlo un uomo di cui avere fiducia è Massimo Colomban, vuol dire che qualcosa è cambiato. Come a dire, Renzi è perfino più nuovo di Beppe Grillo, che un anno fa rottamava la vecchia politica con il Movimento 5 Stelle conquistando la fiducia di tante partite Iva della Marca Trevigiana. Adesso è l’ex sindaco di Firenze, che a dire il vero fu il primo dei rottamatori, a prendersi gli applausi.

 

GRILLO CASALEGGIO GRILLO CASALEGGIO

«Io ho sempre optato per gli innovatori - spiega Colomban - e Renzi lo è. Aspettiamo che i suoi annunci siano seguiti dai fatti,ma abbiamo fiducia». Con un inciso: «Ha promesso di tagliare i costi della macchina pubblica, ma le resistenze della casta e della burocrazia saranno feroci ».

 

Colomban è stato considerato per lungo tempo «l'imprenditore grillino»: già fondatore di Permasteelisa e proprietario di Castelbrando, ha collaborato con il M5s nell’elaborazione di un progetto sul rilancio del lavoro e delle imprese, ospitando nel suo palazzo di Cison incontri e dibattiti con gli attivisti. Dopo avere riunito decine di imprenditori nell’associazione Confapri, ha creato anche la rete Si-Salviamo l'Italia.

 

«L’impresa produce il 90% delle entrate dello Stato - dice Colomban - ma da vent'anni non ci sono iniziative concrete per rilanciare l’occupazione e i consumi, con governi sia di destra che di sinistra. Il Paese arretra. Negli ultimi cinque anni abbiamo visto gestioni demenziali». Con Renzi, adesso, sembra già tutto diverso. Gli imprenditori trevigiani che hanno incontrato il premier mercoledì nel primo tour istituzionale sono rimasti colpiti dal suo modo di fare diretto e semplice. «Gli diamo credito - continua Colomban - ha detto cose giuste e se saprà metterle in atto siamo qui per dire ecco, finalmente è arrivato uno bravo».

 

enrico letta matteo renzi campanella enrico letta matteo renzi campanella

Perché, sottolinea, Renzi ha condiviso alcuni dei punti del programma dell’associazione, come prima aveva fatto solo il M5s: «Ha parlato di Irpef, cuneo fiscale e pagamenti rapidi alle imprese, indispensabili per non vedere altri suicidi». Ma alla domanda su un paragone fra Grillo e Renzi preferisce non rispondere: «Non sono l’imprenditore grillino, questa etichetta non mi piace. Noi non seguiamo lobby né partiti, guardiamo i risultati e parliamo con chi ci ascolta». Matteo, se ci sei batti un colpo.

 

 

 

 

 

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