IO NON GIOCO PIÙ - IL M5S ROMANO VUOLE DIRE DI NO ALLE OLIMPIADI, MALAGÒ SPERA DI CONVINCERE RAGGI E FRONGIA CON MODIFICHE ALLA PROPOSTA E L’INGRESSO DI UN GRILLINO NEL COMITATO - LA SORELLA DI DE VITO: ‘È INACCETTABILE CHE LE PERSONE DI FIDUCIA DI VIRGINIA, COMPRESO DANIELE DEBBANO CIRCONDARSI DI AMICHETTI DI MERENDE. SE QUESTO È L'ESEMPIO DI CIÒ CHE ANDREMO A FARE AL GOVERNO, PREFERISCO PERDERE’

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Ernesto Menicucci per il ‘Corriere della Sera

 

 

RAGGI DE VITO RAGGI DE VITO

«La risposta sulle Olimpiadi? L' abbiamo già data chiaramente: abbiamo fatto la campagna elettorale sul no ai Giochi... Come già sottolineato dalla sindaca, restiamo coerenti». Le parole sono di Paolo Ferrara, capogruppo di M5S al Comune di Roma.

 

E, pur non rappresentando - ancora - la posizione ufficiale della sindaca Raggi o del vicesindaco (con delega allo Sport) Daniele Frongia, raccontano quale sia il sentimento più diffuso tra i Cinque Stelle sulla candidatura della Capitale alle Olimpiadi del 2024, sia tra la base del Movimento che tra i vertici del direttorio: «Le Olimpiadi non sono una priorità. Diciamo no, per adesso. Tra quattro anni vediamo...». Ma se si arrivasse al secondo ritiro consecutivo (il primo fu col premier Mario Monti, per i Giochi del 2020), Roma sarebbe tagliata fuori probabilmente per sempre.

 

RAGGI DE VITO LOMBARDI DI MAIO FRONGIA RAGGI DE VITO LOMBARDI DI MAIO FRONGIA

Partita chiusa, allora? Ferrara mette le mani avanti: «Ogni comunicazione ufficiale sarà data a tempo debito». Toccherà a Virginia Raggi dire l' ultima parola. E dentro M5S sottolineano: «A Giachetti non ha portato bene puntare tutto sulle Olimpiadi». Il piddino non ha cambiato idea: «Basta faide, crediamoci tutti insieme».

 

E, tornando sulla campagna elettorale, attacca Massimo D' Alema in vista del prossimo confronto alla Festa dell' Unità di Roma: «Pensavo dicesse di no. Mi ha bombardato per tre mesi, solo a 24 ore del voto ha detto che si conformava al partito. Che ci stanno a fare nel Pd? Restano perché al di fuori spariscono, non contano più nulla».

 

RAGGI FRONGIA RAGGI FRONGIA

Ma anche dentro M5S le acque restano agitate. Tra i grillini, sulle Olimpiadi, esiste la preoccupazione che alla fine la coppia Raggi-Frongia si lasci convincere dal presidente del Coni Giovanni Malagò e dalla coordinatrice di «Roma 2024» Diana Bianchedi, che ieri hanno messo a punto la strategia: apertura su modifiche al progetto; disponibilità ad inserire nel Comitato persone di fiducia di M5S; presentazione del censimento sulle 15 palestre scolastiche da realizzare nelle periferie. Incontri ufficiali, però, al momento non sono fissati.

 

Malagò sarà in Campidoglio il 29 agosto, per la partenza degli atleti paralimpici, ma è tutto da vedere se ci sarà il vertice con la sindaca, dossier alla mano.

Di certo, se Raggi dicesse sì, si aprirebbe un altro fronte interno ai Cinque Stelle dopo quello sui contratti di staff che ha creato un' ampia frattura con gli attivisti del Movimento. Malcontento reso pubblico, su Facebook, da Francesca De Vito, sorella di Marcello, presidente dell' Assemblea Capitolina e «mister preferenze».

 

taverna ruocco taverna ruocco

Scrive la De Vito: «Adesso basta. Pretendo la non continuità col passato. È inaccettabile che le persone di fiducia di Virginia, compreso Daniele debbano circondarsi di amichetti di merende». E poi: «Se questo è l' esempio di ciò che andremo a fare al governo, mi dispiace Alessandro ma preferisco perdere. Si è firmato un codice di condotta, c' era un direttorio a controllare (Carla), si è voluto aggiungere un mini-direttorio (Fabio Massimo, Roberta, Gianluca)». Daniele è Frongia, Alessandro è Di Battista, Carla è Ruocco: gli altri sono Roberta Lombardi, l' europarlamentare Fabio Massimo Castaldo, il consigliere regionale Gianluca Perilli.

 

La De Vito ha avuto una valanga di condivisioni, una montagna di commenti favorevoli e la risposta di Frongia: «Ho conferito incarichi di diretta collaborazione attenendomi scrupolosamente a quanto previsto dalle norme. Le procedure sono state validate dai nostri uffici, dall' avvocatura, dal capo di gabinetto (magistrato) e dalla giunta. Le figure scelte hanno le qualità e competenze necessarie, niente amichetti o parenti». La De Vito non molla: «Mi sembrano le giustificazioni di qualsiasi altro partito. Gli stipendi sono esorbitanti Che altro pezzetto di anima volete venderci?».

carla ruocco carla ruocco

 

Una bufera. Anche perché la giunta sulla decurtazione degli stipendi dei collaboratori di Raggi e Frongia (su tutti il capo della segreteria della sindaca, Salvatore Romeo) è slittata. Ufficialmente, per preparare una delibera sulle periferie. In realtà, pare che Romeo e gli altri non accettino di ridursi lo stipendio.

Con buona pace degli attivisti.

 

 

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