1. “L’ITALIA NON MI HA VOLUTO E ADESSO VUOLE PRENDERSI I MIEI MERITI?” PARLA LA RICERCATRICE EMIGRATA ROBERTA D’ALESSANDRO, CHE HA MESSO A TACERE LA GIANNINI
2. “IN ITALIA HO PERSO TANTI CONCORSI NONOSTANTE FOSSI PIU’ QUALIFICATA DEL VINCITORE, IN OLANDA A 33 ANNI SONO DIVENTATA DOCENTE ORDINARIO. QUANDO HO SENTITO LA FRASE ORGOGLIOSA DEL MINISTRO SUI ‘RICERCATORI ITALIANI’ MI È SALITA LA RABBIA”. E 30MILA 'LIKE'
3. LAUREA A L’AQUILA E DOTTORATO IN GERMANIA, POI CAMBRIDGE E CANADA. HA LAVORATO PER MICROSOFT E GOOGLE MA AI CONCORSI IN ITALIA ARRIVAVA SEMPRE SECONDA

Laurea a l’Aquila e dottorato in Germania, poi anche Cambridge e Canada. Ha lavorato per Microsoft e Google ma ai concorsi in Italia arrivava stranamente sempre seconda. “Quando ho sentito la frase orgogliosa del ministro sui ‘ricercatori italiani’ mi è salita la rabbia”...

Condividi questo articolo


Silvia Bencivelli per “la Repubblica

 

roberta d alessandro roberta d alessandro

Trentamila like per uno status su Facebook sono tanti anche per un cantante o per un attore che annuncia il divorzio. Figuriamoci per una ricercatrice, abituata, racconta lei, a scrivere su Facebook per i soliti venti, trenta amici”.

 

Per questo Roberta D’Alessandro è ancora sorpresa del clamore di questi giorni, suscitato per aver scritto pubblicamente al ministro Giannini quella che ridendo definisce “solo una piccola precisazione”.

 

Qual era il suo obiettivo nello scrivere su Facebook al ministro?

“Era quello di sottolineare che i fondi europei vinti da quelli come me non sono ‘per la ricerca italiana’, ma ‘per la ricerca fatta da italiani’. Ed è molto diverso”.

 

Qual è la differenza?

“Che noi siamo di nazionalità italiana, ma molti di noi i fondi che l’Europa ci assegna per fare ricerca non li spendiamo in Italia”.

roberta d alessandro roberta d alessandro

 

Diciassette ricercatori italiani sui trenta vincitori di un finanziamento Erc (European Research Council) lavorano per un centro di ricerca straniero. Lei è una di questi. Che cosa farà con i soldi?

“Il mio progetto di ricerca è sul contatto linguistico tra le lingue degli emigrati italiani in America nel dopoguerra e le lingue romanze nel Sudamerica e Nordamerica. È un progetto che riguarda lingue come il veneto, il napoletano, il siciliano… La cosa importante però è che la competizione per vincere un finanziamento Erc è davvero spietata: ci sono soltanto 300 borse per tutte le discipline in tutta Europa. E ho vinto. Due milioni di euro”.

 

Nel suo famoso status lei cita altre due persone, Francesco e Arianna, nella sua situazione.

“Anche Francesco e Arianna lavorano in Olanda: sono filosofi. Il primo ha vinto un Erc come me, Arianna ha preso un altro ricco finanziamento. In tutto fanno sei milioni di euro. Notavo la coincidenza: anche la loro è ‘ricerca fatta da italiani’”.

stefania giannini stefania giannini

 

Ma lei come mai è in Olanda?

“Perché per un ricercatore è normale viaggiare. Il problema, nel mio caso, è che non sono riuscita a rientrare. Cioè: mi sono laureata all’Aquila, poi sono andata a fare un dottorato in Germania. L’ho voluto io, sia chiaro. Poi ho cominciato a pensare di rientrare, ma intanto sono stata in Microsoft, poi a Google, poi a Cambridge, poi in Canada e alla fine in Olanda. Dove sono diventata docente ordinario a 33 anni. Nel frattempo ho fatto diversi concorsi per rientrare in Italia. E, guarda un po’, arrivavo quasi sempre seconda “.

 

Cioè non li vinceva?

roberta d alessandro roberta d alessandro

“Guardi: ne ho persi tanti di concorsi, ma fa anche parte del gioco. Solo che in Italia ricevevo i complimenti della commissione. Cioè in molti casi era chiaro, ed era messo a verbale, che ero più qualificata di chi aveva vinto”.

 

Ma come facevano a farla perdere, allora?

“Con pretesti vari. Una volta scrissero nel verbale che l’attività svolta all’estero non era quantificabile. Diventava un demerito. Quando invece è il contrario. Quindi quando ho sentito la frase orgogliosa del ministro sui ‘ricercatori italiani’ mi è salita la rabbia. Ma come: l’attività svolta all’estero non valeva allora per farmi vincere, e vale adesso per appropriarsi dei miei meriti”?  

 

A quei tempi quale fu la sua reazione?

“Frustrazione e rabbia. Giurai che non sarei mai più tornata in Italia. Invece ora tornerei. Cioè: qua mi trovo bene. Ma preferirei stare in Italia, anche per stare vicina ai miei genitori. Sono anche figlia unica…”

 

 Lei lavora anche con ricercatori italiani? Che opinione ne ha?

“Certo che lavoro anche con gli italiani. Per il mio progetto di ricerca mica posso lavorare con un olandese e cercare di fargli capire il napoletano arcaico! Tra i ricercatori italiani ci sono quelli bravi e quelli meno bravi. Ma le classifiche per nazionalità mi fanno ridere. E non cercate di attribuirmi l’idea per cui chi resta in Italia è meno bravo di chi se ne va”.

roberta d alessandro roberta d alessandro

 

Suo marito è olandese: la seguirebbe in Italia?

“Eccome. Lui adora l’Italia e parla l’italiano meglio di quanto io non parli l’olandese. E poi anche lui è linguista e collabora con diversi gruppi di italiani. Questo per dire che in Italia ci sono molte eccellenze. Per me però la questione è che mi sono sentita “cornuta e mazziata”, come diciamo in Abruzzo: sono stata costretta a stare fuori dall’Italia, e poi vengo contata come ‘italiana’”?

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...