LA KYENGE È UNA CALAMITÀ: CI FA LITIGARE COL MAROCCO - SOSTENENDO GLI INDIPENDENTISTI DEL FRONTE POLISARIO, FA SALTARE UN ACCORDO SU AGRICOLTURA E PESCA CON RABAT - PECCATO CHE I SERVIZI SEGRETI MAROCCHINI SIANO FONDAMENTALI NELLA LOTTA A ISIS

La Kyenge da anni combatteva la sua battaglia contro il governo del Marocco e a favore del Fronte Polisario, e ha organizzato una rete anche economica di sostegno e solidarietà agli indipendentisti del Sahraui nella sua Emilia Romagna - Il fatto che siano tutti italiani i protagonisti sta irritando non poco i vertici politici del Marocco… -

Condividi questo articolo


Franco Bechis per “Libero Quotidiano”

C KYENGE C KYENGE

 

C' è ancora un rapporto fatto arrivare ai servizi segreti italiani dai colleghi del Marocco che spiega molto sulle infiltrazioni terroristiche islamiche in Italia e soprattutto sulla rete organizzativa che passa dal Kossovo. Raccontava la fabbricazione di green card americane ad hoc e i passaggi «ripuliti» di personaggi dell' eversione, con una filiera che partiva da Trento e attraversava l' Emilia Romagna.

 

Ignorato a lungo dagli investigatori italiani, è stato utilizzato in altri paesi per arrivare a smantellare la rete originaria in Kossovo. Ma l' informazione primigenia era stata data all'Italia. Come una più recente, che ha raccontato la fabbricazione di false identità siriane a molti presunti profughi (che in realtà non lo sono) sbarcati in Italia nell' ultimo anno. Pagando 2 mila euro sono in grado di assumere l' identità siriana e di avere i relativi documenti falsi.

 

federica mogherini federica mogherini

L'organizzazione è assai efficiente, e ha ottimi infiltrati in Siria, in modo che quando le autorità italiane provano a fare la verifica sulla falsa identità, se la vedono confermare: infatti il nome era reale, i documenti pure, appartenuti a cittadini siriani morti durante la guerra, solo che oggi quei documenti e quelle identità sono attribuiti a pagamento a persone che nulla avevano a che fare con la Siria. La rete di questa organizzazione capillare è stata identificata e fornita alle autorità italiane ancora una volta dai servizi segreti marocchini.

 

FRONTE POLISARIO FRONTE POLISARIO

Il Marocco è infatti il paese al di là del Mediterraneo che possiede l'intelligence più efficace sull'Isis e le organizzazioni terroristiche islamiche che la fiancheggiano in Libia, in Tunisia, in Egitto, in Algeria e perfino in Iraq e in Siria. Siccome non mancano arruolamenti di militanti islamici marocchini, non è difficile per i servizi di Rabat infiltrarsi e poi utilizzare quelle notizie anche a favore dei principali partner occidentali. C'è una lunga tradizione di amicizia e parternariato fra Marocco e Unione Europea, in particolare soprattutto con Francia e Italia. Ma questa ultima relazione sta scricchiolando proprio in queste settimane, come il rapporto stesso da lungo esistente con l' Unione europea.

 

A mettere in crisi una alleanza che è considerata fondamentale di questi tempi è stata la decisione di prima istanza della Corte di Giustizia europea il 10 dicembre scorso di annullare l' accordo su agricoltura e pesca che era stato rinnovato ancora una volta nel 2012, con una motivazione che in gran parte era stata cavalcata da gruppi trasversali all'interno del Parlamento europeo: il Marocco non avrebbe avuto diritto a ricomprendere in quell' accordo anche i territori del sud del Paese, dominati dal fronte Polisario che ha lì proclamato per autodeterminazione la Repubblica democratica araba dei Saharaui, riconosciuta da 76 stati africani e sudamericani, ma non dall'Onu e dall'Unione europea.

mohamed VI re del marocco mohamed VI re del marocco

 

A fare lobbing per il Fronte Polisario nel tentativo di togliere al Marocco gli introiti incassati in base agli accordi con l' Europa anche per i territori del Sud, è stato un gruppo di pressione capitanato soprattutto dagli italiani di Pd e Sel-Lista Tsipras. L'animatrice di questa campagna è stata Cécile Kyenge, che era pure ministro nel governo precedente guidato da Enrico Letta e anche all' epoca dominato dal Pd.

 

La Kyenge da anni per altro combatteva la sua battaglia contro il governo del Marocco e a favore del Fronte Polisario, e ha organizzato una rete anche economica di sostegno e solidarietà agli indipendentisti del Sahraui nella sua Emilia Romagna. Il fatto che siano tutti italiani i protagonisti sta irritando non poco i vertici politici del Marocco. Che da una parte danno la responsabilità di quegli accordi bocciati proprio al governo italiano, vista l'appartenenza della Kyenge al Pd di Matteo Renzi.

maria consiglio visco marigliano con l ambasciatore del marocco hassan abouyoub maria consiglio visco marigliano con l ambasciatore del marocco hassan abouyoub

 

Dall'altra avvertono come una sostanziale presa in giro la dichiarazione con cui Federica Mogherini aveva provato a dare ragione al Marocco e ai contenuti dell' accordo di cooperazione con l'Europa. Perché il sostanziale ragionamento che si fa è questo: se il governo italiano e i suoi rappresentanti nelle istituzioni europee fanno professione di amicizia e riconoscono valido quell' accordo, perché poi i rappresentanti italiani dello stesso partito di governo al momento buono sono stati decisivi ad affossarlo?

 

Irritazione che colpisce dunque l'Italia, raffreddando i rapporti e aprendo una crisi acuita anche dal fatto che l' ambasciatore marocchino a Roma, Hassan Abouyoub, da ex ministro dell'Agricoltura del governo di Rabat era stato proprio il padre di quella cooperazione fra Marocco e Ue in tema di agricoltura e pesca. Un raffreddamento diplomatico regalato all'Italia dalla Kyenge proprio nel momento più delicato, quando del Marocco e delle sue preziose informazioni sulla sicurezza Roma ha bisogno più che mai.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…