LABORA SENZA ORA - PER IL MINISTRO POLETTI, ''CALCOLARE IL LAVORO IN BASE ALLE ORE È UN CONCETTO SUPERATO. BISOGNA CALCOLARE I COMPENSI ANCHE IN BASE ALLE PRESTAZIONI'' - DALLA MANIFESTAZIONE DEL PUBBLICO IMPIEGO, LA CAMUSSO: ''VUOLE ESSERE UFO ROBOT, CHE RISOLVE TUTTI I PROBLEMI, MA NON CONOSCE COM'È FATTO IL LAVORO''

Poletti: Le nuove tecnologie e i nuovi mestieri, in molti casi, rendono naturale il passaggio da un compenso legato al conteggio delle ore ad uno legato all' opera prestata - L' ira dei sindacati: vuole rottamare gli accordi, basta scherzi su temi come questo. ''Non conosce il rapporto tra fatica e il tempo-lavoro''...

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susanna camusso susanna camusso

 

1.LAVORO: CAMUSSO, POLETTI VUOLE APPARIRE COME UFO ROBOT

 (ANSA) - "L'idea" che emerge è quella di un "ministro che non conosce com'è fatto il lavoro" e "vuole apparire come Ufo robot, per risolvere tutti i problemi. Ma le condizioni non vanno che peggiorando". Così la leader Cgil, Susanna Camusso, commentando, nel corso della manifestazione del pubblico impiego, le parole del ministro Poletti.

 

manifestazione a roma pubblico impiego manifestazione a roma pubblico impiego

"L'idea che ha il ministro è che non ci siano più delle regole per i diritti dei lavoratori" sempre con riferimento a quanto detto ieri da Poletti in merito all'orario di lavoro, la leader della Cgil ha sottolineato: "E' evidente che non conosce il rapporto che c'è tra la fatica e il tempo-lavoro. Vorrei vederlo a tradurre ciò che ha detto nella concretezza del lavoro quotidiano delle persone. Forse - ha evidenziato Camusso - un ministro del Lavoro dovrebbe sapere di cosa parla". Ecco perché secondo Camusso "dietro c'è un'idea precisa, che è quella di apparire come un Ufo robot per risolvere tutti i problemi".

claudio poletti e moglie claudio poletti e moglie

 

 

2."L' ORA DI LAVORO È UN CONCETTO SUPERATO"

Paolo Baroni per ''La Stampa''

 

Di fronte ai cambiamenti tecnologici l' ora di lavoro è un «attrezzo vecchio», sostiene il ministro Giuliano Poletti. Che il giorno dopo la bufera suscitata dalle sue frasi sui laureati («prendere 110 e lode a 28 anni non vale un fico») apre un nuovo fronte. «Dovremmo immaginare contratti che non abbiano come unico riferimento l' ora-lavoro», ha spiegato. Ma «valutare anche l' apporto dell' opera».

 

SUSANNA CAMUSSO GIULIANO POLETTI SUSANNA CAMUSSO GIULIANO POLETTI

Per il responsabile del lavoro, che ieri parlava agli studenti della Luiss, questo è un «tema di cultura su cui si deve lavorare». Perché arrivati nel 2015, a suo parere, occorre dare risposte a tutte le modalità innovative di organizzare il lavoro e fornire le prestazioni, e di conseguenza anche nuovi modi di calcolarne il corrispettivo. Superando l' attuale struttura molto rigida incentrata su conteggio dei tempi di lavoro, posizioni e inquadramenti e luoghi di lavoro prefissati.

 

Le nuove tecnologie e i nuovi mestieri, in molti casi, rendono naturale il passaggio da un compenso legato al conteggio delle ore ad uno legato all' opera prestata, novità che - tra l' altro - «apre anche nuovi spazi di libertà». E senza arrivare a scomodare Marx, è evidente che l' attuale struttura dei contratti non è in grado di dare risposte.

manifestazione pubblico impiego roma manifestazione pubblico impiego roma

 

Sindacati infuriati Dai sindacati è subito arrivato un altolà. In casa Cgil leggono nelle parole di Poletti la volontà di «rottamare il contatto nazionale» ed un nuovo attacco ai sindacati, come spiega il segretario confederale Franco Martini. Dura anche Susanna Camusso: «Bisogna smettere di scherzare su questi temi, bisogna ricordarsi che la maggior parte delle persone fa un lavoro faticoso: nelle catene di montaggio, le infermiere negli ospedali, la raccolta nelle campagne, dove il tempo è fondamentale per salvaguardare la loro condizione».

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Carmine Barbagallo (Uil) ha invece «la sensazione che si vogliano far passare per idee di modernità concetti da liberismo sfrenato. Ad ogni buon conto, un ministro del Lavoro non può pensare di affrontare temi del genere con annunci spot». Per il segretario confederale della Cisl Gigi Petteni «è molto meglio che il ministro si concentri sulle politiche attive del lavoro o sull' abuso che si sta facendo dei voucher, piuttosto che dare indicazioni sul modello contrattuale.

 

Non è il suo mestiere».

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Tiraboschi: frasi in libertà Chi «sposa a pieno» l' idea di Poletti è il giuslavorista Michele Tiraboschi. «È vero il lavoro moderno è più a risultato che legato al calcolo delle ore - spiega -. Peccato che il governo abbia abrogato i contratti a progetto, che magari in passato saranno anche stati applicati male, ma erano proprio contratti legati ai risultati, ed ha scritto una riforma del lavoro, il Jobs act, che è tutto un revival del lavoro di stampo novecentesco, esclusivamente subordinato ed etero-organizzato. Un ministro non può parlare in libertà, ma deve trovare delle soluzioni».

carmelo barbagallo carmelo barbagallo

 

Per il presidente della Commissione lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd), le parole di Poletti «vanno attentamente meditate. Ma un conto è la flessibilità di orari e prestazioni richiesta dalla rivoluzione in corso, altra cosa è tornare ad un lavoro esclusivamente retribuito sulla base della realizzazione di un' opera senza parametri di riferimento. Altrimenti perché abbiamo abolito il lavoro a progetto? E perché per i non contrattualizzati il governo prevede il compenso orario minimo?». In serata poi il ministro, rispondendo ai sindacati, ha precisato che «la posizione del governo e del ministro sulla riforma dei contratti è quella nota: si è in attesa che le parti sociali maturino un' intesa sulla materia».

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