LACRIME DI COCCO-GRILLO - A QUARTO VA IN SCENA IL MONDO ALLA ROVESCIA - CASO M5S-CAMORRA: SEDUTA CAOS, PROTESTE DEL PD, INTERVENTO DELLA POLIZIA E IL SINDACO GRILLINO PIANGE - M5S VUOLE LE SUE DIMISSIONI, LEI RESISTE


1. LACRIME DI COCCOGRILLO - A QUARTO VA IN SCENA IL MONDO ALLA ROVESCIA. CASO M5S-CAMORRA: SEDUTA CAOS, PROTESTE DEL PD, INTERVENTO DELLA POLIZIA E IL SINDACO GRILLINO PIANGE

Carlo Tarallo per Dagospia

 

ROSA CAPUOZZO - ROBERTO FICO

Un sindaco in lacrime. Una seduta di consiglio comunale infuocata, sospesa dopo l’intervento delle forze dell’ordine e ripresa un’ora dopo. Esponenti dell’opposizione invitati a abbassare i cartelli con la scritta “Dimissioni! Vergogna!”. A Quarto, in provincia di Napoli, va in scena la tragedia a 5 stelle. La bufera scatenata dall’inchiesta su camorra e politica che ha investito l’amministrazione comunale guidata dal sindaco grillino Rosa Capuozzo, non accenna a placarsi.

 

E del resto solo chi non capisce nulla di informazione, politica e giustizia poteva pensare che il “caso” si esaurisse in poche ore. Altro che: a Quarto il Movimento 5 Stelle rischia di impantanarsi, di vedere dissolta l’immagine del “Partito degli onesti”, trasformato in men che non si dica nella “Banda degli onesti”.

 

ROSA CAPUOZZO

La seduta del consiglio comunale di questa mattina è stata caratterizzata dal caos. Esponenti e militanti del Pd, capitanati dalla europarlamentare renzianissima Pina Picierno, hanno presidiato la sala consiliare chiedendo le dimissioni del sindaco Rosa Capuozzo, non indagata ma finita politicamente nel tritacarne dell’indagine del pm della Dda di Napoli Henry John Woodcock. Cartelli, urla, proteste: i militanti del Pd allontanati dall’aula consiliare, quelli del M5S stretti intorno all’amministrazione. Il mondo alla rovescia.

 

Lei, Rosa Capuozzo, è sotto assedio: la storiaccia del coinvolgimento dell’ex consigliere comunale Giovanni De Robbio (espulso dal M5S e poi dimessosi) in un’inchiesta su camorra e politica è un’occasione troppo ghiotta perché gli avversari di Beppe Grillo, a partire dal Pd, non la utilizzino per attaccare frontalmente il M5S a tutti i livelli. 

 

“Grillo stesso - attacca Pina Picierno - ha ammesso che il voto a Quarto è stato inquinato dalla camorra come ha scritto ieri nel suo blog, aggiungendo poi che quei voti non sono stati determinanti. Come si possa sostenere tale tesi non lo so. In questi casi si va via. I grillini lascino che la democrazia venga riportata nel consiglio comunale di Quarto con nuove elezioni. L'unica via per confermare l'onestà di cui i grillini si sono fatti bandiera sono le dimissioni del sindaco a Quarto".

ROSA CAPUOZZO SINDACO DI QUARTO

 

La tensione è altissima, e stamattina la Capuozzo è scoppiata in lacrime: “La lotta alla camorra è di tutti - ha detto commossa - e tutti dobbiamo combatterla. Se invece si lotta per altre questioni è strumentalizzazione, Questo deve essere chiaro ai cittadini di Quarto”. Ma la sensazione è che da questo paesone della provincia di Napoli l’incendio rischi di propagarsi a tutta l’Italia pentastellata.

 

L’incubo è l’arrivo a Quarto della commissione d’accesso e lo scioglimento dell’amministrazione comunale per infiltrazioni e condizionamenti della criminalità organizzata. E un Comune a guida 5 stelle sciolto per mafia sarebbe un colpo devastante per l’intero Movimento. Senza contare che tra i principali sponsor politici di Rosa Capuozzo c’è proprio Luigi Di Maio, il vicepresidente della Camera che Grillo vedrebbe come avversario di Matteo Renzi nella corsa a Palazzo Chigi.

 

QUARTO CAPUOZZO ROSA DI MAIO FICO

Per evitare il peggio - secondo molti autorevoli esponenti dello stesso M5S - sarebbero necessarie le dimissioni della Capuozzo. Lei però non molla. Le opposizioni nemmeno. In vista ci sono le amministrative della prossima primavera: per il Movimento affrontare la campagna elettorale con la ferita-Quarto ancora aperta potrebbe essere devastante…

 

 

2. IL M5S VUOLE LE DIMISSIONI DEL SUO SINDACO A QUARTO

Francesco Maesano per “la Stampa

 

«Se c' è un ricatto allora c' è anche una ricattata». La logica stringente è quella di un membro del direttorio di deputati che guida il M5S. Nella serata di mercoledì i cinque, quattro dei quali di origine campana, hanno capito che la vicenda di Quarto stava andando fuori controllo.

 

pina picierno

I Cinquestelle hanno grosse difficoltà a livello locale, ma l' ombra dell' infiltrazione della camorra nella giunta del comune alle porte di Napoli rischia di minare le fondamenta teoriche della differenza ontologica dalle altre forze politiche sulla quale Grillo e Casaleggio hanno costruito la loro creatura politica.

 

E allora a Rosa Capuozzo, che solo sei mesi fa aveva insediato a Quarto la sua giunta Cinquestelle, è stato chiesto di fare un passo indietro.

 

Non c' è solo l' inchiesta, spiegavano ieri dal direttorio dopo un primo giro di telefonate. Il timore è che sia la stessa maggioranza M5S in consiglio comunale a provocarne la caduta o lo stallo politico. Oggi i vertici Cinquestelle torneranno a confrontarsi per studiare il modo di minimizzare l' impatto della vicenda sull' elettorato, soprattutto quello storico, e per velocizzarne il più possibile la risoluzione.

DI MAIO FICO GRILLO 1

 

Lei, Rosa Capuozzo, non ci sta. Minaccia trincee, presenterà a breve il rimpasto di giunta, giura che tutta la vicenda si chiarirà e che l' indagine dimostrerà la sua estraneità. Da Milano attendono di capire.

 

Il blog di Grillo ieri l' ha difesa, provando a smontare punto per punto le accuse del Pd che da due giorni cannoneggia contro il Movimento. Ma nel post difensivo c' è una clausola decisiva. «Perché il Sindaco non ha denunciato l' ex consigliere? Perché non si è mai manifestata una minaccia tale da evidenziare un reato penale nei suoi confronti ma solo pressioni e richieste di tipo politico».

 

Il punto è tutto lì. I vertici del Movimento sono disposti a difendere a oltranza la sindaca solo se non dovesse essere provato che si sia piegata a subire un ricatto senza denunciarlo o se per quei fatti dovesse risultare indagata.

GRILLO E DI MAIO

 

I dubbi del direttorio sul secondo punto permangono, nonostante Roberto Fico anche ieri l' abbia difesa ancora, pur accennando all' ipotesi dello scioglimento del Comune per mafia.

Quello sarebbe il vero incubo per il Movimento: finire per farsi sciogliere il Comune dal Viminale perdendo il più forte tra gli argomenti: quello dell' onestà.

Le perplessità dei vertici sono legittimate dal fatto che il 22 dicembre, di fronte al pubblico ministero napoletano Henry John Woodcock, il sindaco Capuozzo aveva negato di essere stata ricattata.

 

Poi ha ammorbidito la prima versione che, pian piano, è scivolata verso uno scontro meramente politico, una divergenza di opinioni tra compagni di Movimento.

Ieri il direttorio ha rifiutato di rispondere alle domande. Tutti, compreso Luigi Di Maio che oltre ad essere il volto fresco del M5S che vuole proporsi di Governo è anche responsabile degli enti locali. E allora a cogliere il dato politico è stato Nicola Morra, senatore, una sorta di «sesto aggiunto» in un board direttivo nel quale militano solo deputati.

beppe grillo e roberto fico a napoli

 

«A Quarto come altrove non abbiamo poltrone da difendere, aziende partecipate o appalti ai quali rimanere aggrappati. Questa è la differenza fra noi e i partiti. E quando necessario, siamo disposti ben volentieri a ridare la parola ai cittadini». Un messaggio chiaro e inequivocabile: i vertici Cinquestelle non hanno intenzione di affondare a Quarto.