L’AVVOCATO OFF-SHORE NON STIMOLA FURIO COLOMBO – PECCATO, DAL LIBRO DI TRAVAGLIO “IL PROCESSO” (‘97) emerge che il Furetto ha fatto parte per ben 10 anni (’84-’94), del CDA della Overseas Bank di Nassau - CHE Travaglio DEFINISCE come "la banca off-shore delle tangenti Fiat"…

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Si dice che il neo-direttore di Libero Maurizio Belpietro, dopo le dieci circostanziate domande sul patrimonio estero dalla famiglia Agnelli e sui fondi Fiat oltrefrontiera, stia sperando segretamente in qualche reazione anche da Sfurio Colombo, neo-fondatore del Fatto Quotidiano insieme ad Antonio Padellaro, ma soprattutto a suo tempo ambasciatore e fiduciario dell'Avvocato all'estero ed in particolare nel mercato americano, dove riceveva i clienti Fiat nel suo invidiatissimo ufficio a Park Avenue.

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Anche perché proprio nel libro "Il Processo", scritto da Travaglio insieme a Massimo Novelli e Paolo Grisieri (Editori Riuniti, Roma. 1997), si racconta - come spiega il sottotitolo - "la storia segreta dell'inchiesta su Cesare Romiti: guerre, tangenti e fondi neri Fiat".

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Dalle carte di quel processo emerge che il Furetto ha fatto parte per ben dieci anni, dal 1984 al 30 giugno 1994, del consiglio di amministrazione della Overseas Union Bank & Trust di Nassau. La Oubt situata nella capitale delle Bahamas, in un basso palazzotto della Bay Street, viene definita da Travaglio & c. come "la banca off-shore delle tangenti Fiat".

MARCO TRAVAGLIO - Copyright PizziMARCO TRAVAGLIO - Copyright Pizzi

Anzi, meglio, "più che una banca vera e propria, l'Overseas Union Bank & Trust è uno sportello aperto dalla Fiat nelle Bahamas, a disposizione dei vari manager bisognosi di fondi neri. Non solo, dunque, per custodire sul celebre conto gli interessi del tesoretto Sacisa, ma anche per elargire generosi prestiti alle diverse società sprovviste di fondi neri in proprio: prestiti senza garanzie nè cauzioni. E soprattutto, a babbo morto: senza obbligo di restituzione"...

 

 

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