“MA È UN MINISTRO O UNO SCERIFFO?” – STATALI FURIOSI CONTRO L’IDEA DEL MINISTRO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE GIULIA BONGIORNO DI RILEVARE LE IMPRONTE DEI DIPENDENTI PUBBLICI PER FREGARE I FURBETTI DEL CARTELLINO –  I VERI PROBLEMI SONO IL SOTTO ORGANICO E LE POCHE RISORSE – BRUNETTA: “LE USIAMO ANCHE IN PARLAMENTO, PERCHÉ NO?”

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Claudia Voltattorni per il "Corriere della Sera"

 

GIULIA BONGIORNO GIULIA BONGIORNO

«Ministro o sceriffo?». L' idea di una legge per incastrare i furbetti del cartellino nella Pubblica amministrazione lanciata sul Corriere dalla neoministra Giulia Bongiorno piace molto poco ai dipendenti pubblici. Oltre tre milioni di persone che ogni giorno lavorano in uffici, ospedali e agli sportelli la cui presenza, secondo la titolare della Pubblica amministrazione, dovrebbe essere accertata con «rivelazioni biometriche per evitare che ci sia chi strisci il tesserino per altri».

 

furbetti cartellino furbetti cartellino

«Come prime parole dalla nuova ministra - dice Ignazio Ganga, segretario Cisl per il pubblico impiego - ci aspettavamo un segnale di conforto per tutti quei lavoratori pubblici che ogni mattina arrivano in ufficio, timbrano il cartellino e fanno il loro lavoro».

 

E invece, aggiunge Antonio Foccillo, Uil, «si segue la stessa scia dei governi precedenti, partendo subito contro coloro che rappresentano appena lo 0,2-0,3% dei lavoratori pubblici, cioè i fannulloni, dimenticando tutti gli altri». La Uil da tempo si è costituita parte civile contro i «furbetti del cartellino», ma va anche ricordato che il nuovo contratto del pubblico impiego approvato pochi mesi fa prevede già provvedimenti contro i disonesti, a partire dalla sospensione in via cautelare fino al licenziamento, con sanzioni disciplinari anche per chi dovrebbe controllare.

 

giulia bongiorno giulia bongiorno

L' articolo 24 del Testo unico poi dice che: «Il rispetto dell' orario di lavoro è assicurato mediante forme di controlli obiettivi e di tipo automatico». E lo stesso Ganga (Cisl) ricorda come «in gran parte delle amministrazioni pubbliche esistano già strumenti per le rilevazioni elettroniche della presenza, vanno solo applicate». Si tratta per lo più di rilevazioni usate per l' accesso e l' uscita dal posto di lavoro, ma che, per ragioni di privacy, non registrano date e orari e non conservano le informazioni raccolte.

 

FURBETTI CARTELLINO FURBETTI CARTELLINO

Ma, si chiede la segretaria generale Fp Cgil Serena Sorrentino, «la Bongiorno è un ministro o uno sceriffo?»: «Le consiglierei di rendersi prima conto di quali sono i problemi che incidono sull' efficacia della Pa, che sono il sotto-organico, le poche risorse, l' assenza di formazione e aggiornamento e di mezzi adeguati».

 

renato brunetta renato brunetta

E poi, aggiunge, «la lotta ai raccomandati c' è già stata: a lei tocca attuarla; dietro a questa retorica di colpire chi lavora, generalizzando alcuni aspetti patologici, si offende la dignità di chi ogni giorno si impegna con onestà e dedizione». Favorevole alla proposta invece Renato Brunetta, che da ministro della Pubblica amministrazione dichiarò guerra ai "fannulloni" e oggi dice: «Le impronte si usano anche in Parlamento per il voto, perché no? Tutto dipende però dai dirigenti: il pesce dell' assenteismo puzza dalla testa».

 

Il nuovo contratto degli statali è stato firmato dopo 9 anni e scadrà già a fine 2018. Nel Def appena approvato però non c' è traccia di rinnovi: si parla solo di «vacanza contrattuale». «La ministra - dice Ganga (Cisl) - poteva parlare agli onesti della Pa e mettere le basi per il nuovo contratto, sarebbe stato un bel segnale per gli eroi quotidiani del pubblico impiego».

 

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