“MAI UNA LISTA UNICA CON BERLUSCONI” - SALVINI PROGRAMMA LA SCALATA AL CENTRODESTRA E CE L’HA MENO DURO SULL’UE: “FOSSI AL GOVERNO UN'ULTIMA OPPORTUNITÀ DI CAMBIAMENTO ALL’EUROPA LA DAREI. RISCRIVERE I TRATTATI: SU COMMERCIO, BANCHE, FRONTIERE.  IL M5S VICINO ALLA LEGA? MACCHE’…”

-

Condividi questo articolo


Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

BERLUSCONI MELONI SALVINI BERLUSCONI MELONI SALVINI

«C' è un centrodestra vivace. Qualcuno lo dava per morto e invece, sorpresa: è in ottima forma. E dal 26 giugno scriverà il suo programma». Matteo Salvini è d' umore soave. I toni sono di apertura su molti fronti, i giudizi sferzanti accuratamente evitati.

 

Cosa è successo?

«Abbiamo tanti e tanti sindaci e consiglieri in più. Non soltanto in Lombardia: ora sosteniamo il nostro primo sindaco nel Lazio, a San Felice Circeo. In Sicilia abbiamo 25 nuovi consiglieri comunali».

 

E a livello nazionale?

«La Lega è particolarmente in forma ma tutta la squadra ha giocato un buon primo tempo.

Dal 26 giugno, il giorno dopo i ballottaggi, costruiamo insieme il programma del centrodestra».

salvini (d), con silvio berlusconi e giorgia meloni sul palco allestito in piazza maggiore a bologna 77 salvini (d), con silvio berlusconi e giorgia meloni sul palco allestito in piazza maggiore a bologna 77

 

Oggi si è finalmente sentito con Berlusconi?

«Non ancora. Però, queste elezioni hanno dimostrato che non è necessario incontrarsi tutti i lunedì intorno al caminetto. Il punto è avere le idee chiare e lavorare seriamente. Come in Lombardia e Veneto, io sono orgoglioso delle nostre politiche di governo».

 

Con Forza Italia restano aperte parecchie questioni. Per esempio, l'Europa.

«Guardi che io non voglio sfasciare il mondo. Un Salvini al governo un'ultima opportunità di cambiamento all' Europa la darebbe. Noi chiediamo di riscrivere molti trattati: su commercio, banche, frontiere... Se ci dicono di sì, ci mettiamo al lavoro. Se no, ci avremo provato e vedremo. Certo, Forza Italia con una certa Europa è al governo. E il presidente del Parlamento (Antonio Tajani) è di Forza Italia».

salvini (d), con silvio berlusconi d salvini (d), con silvio berlusconi d

 

Sarà Salvini la guida del centrodestra?

«Io l'ho detto: mi sento pronto per la squadra e il programma che abbiamo. Ma questa non è affatto un' imposizione, né una pretesa, né niente di simile. Ripeto: se ne parla tutti insieme dal 26».

 

Resta il fatto che lei una lista unica con Forza Italia non la farebbe.

«No. No. No. Si può andare d' accordo ma ognuno ha la sua identità».

 

Con Fratelli d' Italia i rapporti non sembrano ardenti come prima.

«Lo dice lei. Ho sentito Giorgia Meloni due volte nelle ultime 48 ore. Si rassegni: in questi giorni di soddisfazione di certo non riuscirà a farmi polemizzare».

 

Lei è favorevole al maggioritario, Berlusconi al proporzionale.

«È agli atti: l'ho detto il 5 dicembre, dopo il referendum, e continuo a dirlo. Per governare, il maggioritario è migliore in modo evidente. È vero però che bisogna andare a votare per impedire a Renzi e a Gentiloni di fare altri danni».

GRILLO SALVINI GRILLO SALVINI

 

In relazione a lei e a Renzi, Fedele Confalonieri ha ricordato a Silvio Berlusconi la «politica dei due forni». Perché «avere due opportunità è una posizione forte».

«Io Confalonieri lo stimo e lo apprezzo molto. Ma io il piede in due scarpe non lo tengo, non è la politica come la intendo io. Non posso andare a dire "prima votatemi, poi forse mi alleo con Berlusconi o forse mi alleo con Grillo". Non apprezzo questo tipo di ambiguità della politica».

 

A proposito. Il Movimento 5 Stelle è più vicino dopo queste elezioni?

«Macché. Non è cambiato assolutamente nulla. Certo: il grande sconfitto non è Grillo ma Renzi. È lui che lascerà per strada tantissimi sindaci. I 5 Stelle di sindaci non ne avevano prima e non hanno oggi».

 

GRILLO SALVINI RENZI BERLUSCONI GRILLO SALVINI RENZI BERLUSCONI

Con la richiesta di stop agli arrivi degli immigrati a Roma i 5 Stelle sono oggettivamente più «leghisti». O no?

«Ma no. Si sono accorti che la gente vuole stare tranquilla. E che spesso quelli che sbarcano sono non profughi ma occupanti. Mi fa piacere che ci siano arrivati».

 

Lei è di ottimo umore, però la partita vera finisce con i ballottaggi. Verona, per esempio, la preoccupa?

«No. Che il Pd pur di mascherare la sua sconfitta nasconda i suoi simboli e sostenga chi aveva insultato fino a ieri fa parte del renzismo. Lì c' è uno scambio di favori, Verona è stata scambiata su un tavolo romano. Per questo contiamo di vincere».

 

Le liste al Sud, Noi con Salvini, non hanno fatto sfracelli. È deluso dal risultato?

«Noi per scelta ci siamo presentati soltanto in una quindicina di Comuni. In alcuni casi, Ladispoli, L'Aquila, Guidonia, i risultati sono stati eccellenti. Ma certo, bisogna lavorarci, costruire, non possiamo pensare di bruciare le tappe... E comunque per le Politiche siamo pronti».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…